Botteghini aperti, tifosi bramosi di sventolare il tagliando valido per assistere a tutte e 17 le partite di campionato. I botteghini di Piazza Spedini, stadio “Angelo Massimino” di Catania sono rimasti aperti anche stamani fino alle ore 13:00.
I tifosi si riappropriano della loro amata, d’ora in poi dovranno occuparsi solo di “pallone”:
“chi fici u Catania?”, classica frase che si ode all’uscita dallo stadio, a fine partita, quando i simpatizzanti che restano intrappolati nel traffico generato da una fiumana di gente in goliardico deflusso inneggia, canta o si rabbuia a seconda del risultato finale;
“hai bellu Catania!”, quando il classico tifoso abbonato, a tuo fianco o, peggio, alle tue spalle o proprio davanti, impreca al primo errore innocuo, critica la squadra magari mentre sta vincendo 1-0 ma vorrebbe che al 15′ ogni partita fosse almeno sul 3-0; la domenica pomeriggio testate giornalistiche e social diguazzano nel mare del web cercando di primeggiare con il titolo più altisonante, offrendo la propria cronaca del match e i tifosi leggono tutto e il contrario di tutto, si fidelizzano all’una criticando l’altra o criticando tutti indistintamente;
“chista a vincemu!”, espressione cara agli anziani frequentatori dell Curva, oracoli in bianco e nero, che ne sanno una più del diavolo e, se profetizzano, guai a non fidarsi delle loro visioni;
“Ni viremu o stadiu”, locuzione che raggiunge il picco di frequenza il sabato precedente la gara, tra il pomeriggio e la sera per l’esattezza e accompagnata da corollari imprescindibili: “ci iemu assemi?“, “ca me machina o ca tò?“, “ni calamu n’paninu ca canni di cavaddu prima di trasiri?”.
Potremmo andare avanti all’infinto. Citando il soprannome di uno dei più grandi calciatori della storia, Manoel Francisco dos Santos detto “Garrincha”, diremo allora che il Catania è la nostra Alegria del Pueblo, (“do povo”, in portoghese), è la gioia di vivere racchiusa in un pallone che rotola verso la porta giusta, quella avversaria, è il riscatto morale dopo i nostri patimenti, è l’àncora di salvataggio quando la vita ci dice “no”, è, semplicemente, la fame di calcio che caratterizza da sempre nostra città e la sete di vittoria che la abbevera.
Siamo tornati, qualcuno ci sbeffeggia perché ripartiamo dalle retrovie, ma chi raggiunge grandi traguardi parte sempre da lontano.
(foto: tifosipalermo.it)