Sfogliando la “Gazzetta dello Sport”, stamani, abbiamo cercato e trovato un pezzo che si occupasse del Catania e lo abbiamo trovato. Ieri si è giocata Catania-San Luca (2-1), gara valevole per la 2a giornata del campionato di Serie D – Girone I. Un 2-1 risicato, una gara esteticamente non eccelsa.
Ma in quarta categoria con un pubblico che sfiora le 15.000 unità dopo sei mesi senza calcio nel nostro tempio, lo stadio “Angelo Massimino”, le pagine nazionali non potevano tacere stavolta:
“Serie D ma sembra Serie A. Numeri da top club e il Massimino ha ritrovato la sua squadra dopo mesi di sofferenza. Sì, è la quarta serie: ma chi se ne accorge? Catania ha riabbracciato il Catania con una presenza d’altri tempi: 15mila spettatori, 10.300 dei quali abbonati. Una risposta eccezionale in una categoria dilettantistica.
Catania è abituata agli eccessi. Anche ai paradossi. Bastava osservare i titoli di coda del confronto di ieri sera contro il San Luca, vinto per 2-1 (e primo posto in classifica confermato): i tifosi sono rimasti almeno quaranta minuti dopo il fischio a sventolare bandiere, con orgoglio, con il senso di appartenenza rinato di pari passo con una nuova società dopo una sparizione dolorosa.
Dal 16 marzo alla serata di gala di ieri: 196 giorni senza una partita di calcio ufficiale al Massimino, lo storico stadio di Catania ha dunque riaperto dopo aver accolto nel recente passato campioni di fama internazionale”.