Ancora Parisi: “Restyling Massimino? A giorni la gara d’appalto”

Intervenuto ai microfoni del quotidiano locale Quotidiano di Sicilia, l’assessore allo sport del Comune di Catania Sergio Parisi oltre che parlare delle sorti del nuovo Catania, ha anche trattato un argomento che ormai sembra un vero e proprio miraggio: il restyling del “Massimino”, lavori tanto sponsorizzati ma mai avviati. 

Ecco quanto comunicato da Parisi:

Per gli interventi sullo stadio stiamo andando avanti con il nostro lavoro a giorni avremo la possibilità di pubblicare la gara d’appalto e si procederà ai lavori. Si tratta di risorse importanti per un restauro necessario della struttura“. 

(Foto: youtube.com)

Con Torre del Grifo chiuso per due mesi, ipotesi Nesima per il Catania che verrà

Il centro sportivo Torre del Grifo Village chiuderà i battenti almeno per un paio di mesi e le utenze verranno staccate fino a quando non si paleseranno soggetti interessati a riallacciarle e riavviare la maestosa struttura.

Il Catania che verrà potrebbe allenarsi, come i vecchi tempi, nel campo di Nesima recentemente ristrutturato e ammodernato grazie a fondi comunitari (1,2 milioni di euro). 

La zona esterna richiede ulteriori interventi ma il manto erboso in erba sintetica presto sarà completato.

(foto: focusicilia.it)

 

Sergio Parisi (Ass. allo Sport): “Solo telefonate, incontri zero”

Di tutt’altro avviso, rispetto all’editorialista di TuttoMercatoWeb.com , Nicolò Schira, è l’assessore allo sport del Comune di Catania, Sergio Parisi:

“Qualche telefonata l’abbiamo ricevuta ma incontri fino a oggi zero. C’è fermento, questo lo percepiamo, ma il sindaco facente funzione, Roberto Bonaccorsi, non ha incontrato persone legate al progetto calcio. Neanche io. Le telefonate che manifestano un interesse son ben accette ma serve ben altro per stringere accordi.

In ogni caso prima di stringerlo serve l’assegnazione del titolo sportivo da parte della FIGC: abbiamo sentito Gravina (presidente della Federcalcio, ndr) ma anche Abete, presidente della Lega Nazionale Dilettanti”, si legge stamani su “La Gazzetta dello Sport”.

(fonte foto: youtube.com)

Catania, Schira (TMW) ne è certo: “Ecco i nomi del nuovo Catania”

L’editorialista di “TuttoMercatoWeb.com”, Nicolò Schira, presenta il nuovo Catania, senza specificare quale sia la cordata di imprenditori interessata a costituire una nuova squadra ma presentando i nomi di allenatore e giocatori:

“Sono iniziate le manovre all’ombra dell’Etna per rifare grande il Catania. I rossazzurri ripartiranno dalla Serie D e sotto traccia c’è già qualcuno al lavoro per costruire uno squadrone in grado di riportare subito i siciliani nel calcio professionistico.

Già contattato un allenatore specialista in promozioni dalla D alla C, ovvero Carmine Parlato che è pronto a portarsi dietro il centrale Matteo Dionisi col quale ha già trionfato a Rieti, Pordenone, Padova e Trento. Come fantasista piace parecchio Luca Belcastro, classe 1991, ma sarà in attacco che arriverà il botto da urlo.

Contatti avviati per Dardan Vuhtaj, che non rimarrà al Novara dopo la promozione. Fumata nera per il rinnovo del contratto. Gli etnei sono pronti ad accontentarlo con un ingaggio decisamente importante tra gli 80 e i 100mila euro”. 

(foto: tgialloblu.telenovo.it)

CATANIA, tante bizzarre indiscrezioni…alimentano mere illusioni!

Bando comunale pronto, ma ancora nessuna certezza all’orizzonte…solo tante perplessità

Alimentare mere illusioni, ormai, è diventata un’abitudine consolidata ai piedi dell’Etna. C’eravamo lasciati, prima della pantomima Mancini, con il valzer dei presunti gruppi e/o imprenditori interessati al Catania. Poi, a fatti compiuti, gran parte di quelle notizie date risultarono non vere. Nonostante si è consumata una delle pagine più nere della storia del club etneo, si continua a perseverare con questo “giochetto” poco onesto.
Con l’esclusione del Catania dal campionato, ha preso corpo la prospettiva di un bando comunale per assegnare la nuova società ad un nuovo imprenditore. Così come già accaduto nei mesi scorsi, ecco che si è dato inizio al toto-nomi. 
Si è cominciato, ad esempio, con il possibile ritorno nostalgico dell’ex presidente Riccardo Gaucci. Poi, si è messa in circolazione una notizia da “scoop mediatico”: un clamoroso ritorno al timone di Antonino Pulvirenti, uno dei principali artefici del disastro rossazzurro. Quest’ultimo, in una intervista molto fragorosa rilasciata al quotidiano La Sicilia, ha poi categoricamente smentito. Naturalmente, non potevano mancare i nomi altisonanti, quelli che fanno accalappiare numerosi click e numerose visualizzazioni: Della Valle, Moratti, fino a “prevedere” un clamoroso dietrofront da parte dell’avvocato statunitense Joe Tacopina.

Il gruppo arabo che vende scarpe e che reputa una buona idea l’azionariato popolare

È tendenza degli ultimi giorni, invece, allargare le possibilità anche fuori dall’Italia, arrivando persino nella miliardaria Doha. Eh già, sabato mattina i tifosi del Catania si sono svegliati con questa nuova possibilità all’orizzonte: la Tamima Shoes, gruppo leader nel settore delle calzature negli Emirati Arabi. Il gruppo, stando alle dichiarazioni dell’intermediario di questa potenziale cordata, Angelo Quaglia, avrebbe già individuato due figure per la ripartenza. Si tratterebbe dell’ex calciatore di Napoli e Torino, Claudio Ferrarese, nel ruolo di DS, e dell’ex Luca Lugnan come allenatore. Tutto molto bello, a parte il fatto che alcune cose dette da Quaglia lasciano parecchio perplessi. 
Un gruppo che metterebbe sul piatto 3/4 milioni immediati per stravincere la Serie D, ma che allo stesso tempo sarebbe favorevole ad un azionariato popolare. Beh, molto strana come situazione. Ci sarebbe anche un gruppo del Nord-Italia, ma di quest’ultimo si sa davvero poco. 

Indiscrezioni bizzarre fanno ottenere qualche click in più, ma alimentano una mera illusione nei tifosi rossazzurri

Non si può effettivamente sapere se certe notizie siano veritiere o meno. La sensazione è che, così come già accaduto negli scorsi mesi, si stiano mettendo in giro dei nomi nel tentativo di azzeccare la predizione e portare a casa un successo dal punto di vista prettamente mediatico, ma che poi, magari, ancora tutto è in alto mare. Una mossa, a nostro avviso, molto sbagliata. I tifosi del Catania, dopo mesi e mesi di amarezze e delusioni, hanno bisogno di risposte. Le invenzioni fantasiose o le notizie ingigantite per un “Mi Piace” in più, non sono la miglior strada percorribile. Si alimentano mere illusioni, giocando con la passione di una tifoseria che, nella disperazione totale, si aggrappa a qualsiasi idiozia pur di sperare in un futuro migliore per le sorti calcistiche ai piedi dell’Etna. 

Fonte immagine: HuffPost

AMARCORD: Quando il Catania sconfisse la Roma siglando quattro gol

Il 4 maggio 2014 di un’annata martoriata per i rossazzurri che concluderanno al diciottesimo posto in massima serie con conseguente retrocessione in cadetteria, gli etnei scendono in campo al “Massimino” contro una Roma in lotta per lo scudetto, i padroni di casa invece in lotta per un’ipotetica salvezza. 

Sotto il sole del “Massimino”, il Catania di Maurizio Pellegrino passa subito in vantaggio con il proprio capitano, l’argentino Mariano Izco che con il mancino riesce a battere De Sanctis. Il raddoppio rossazzurro dopo trentaquattro minuti di gioco è firmato ancora da Izco abile a sfruttare un bellissimo cross con l’esterno destro da parte di Lucas Castro siglando la sua doppietta personale. 

Al trentasettesimo minuto, la Roma accorcia le distanze, a segno il numero 10 Francesco Totti che sfrutta l’assist di testa di Alessandro Florenzi. Nel secondo tempo arriva il terzo gol etneo, mancino di Leto che impegna De Sanctis il quale respinge al centro area dove Gonzalo Bergessio risulta essere il più rapido di tutti ad insaccare la sfera in rete. Quarto gol magistrale siglato da Pablo Pitu Barrientos, mancino perfetto in diagonale calando il poker rossazzurro. 

Purtroppo però gli etnei non riuscirono ad ottenere la matematica salvezza in massima serie, e da quell’anno, vi fu un susseguirsi di eventi nefasti per la piazza etnea… 

(Foto: tuttocampo.it)

Catania: serviranno circa 700mila euro per l’iscrizione in Serie D

Quanto pagherà il Catania di iscrizione al prossimo campionato, 2022/23, se sarà Serie D. Se lo chiedono in tanti, soprattutto stampa e imprenditori che in queste settimane stanno approcciando con il Comune di Catania, timidamente a dire il vero, per intavolare una trattativa.

Qualche giorno addietro abbiamo scelto il  il premio “Milano Finanza Legal Award 2022”, quale miglior esperto dell’anno specializzato in Diritto sportivo in Italia, Mattia Grassani per rispondere a questa domanda e indirizzare gli investitori interessati. Ve ne riproponiamo uno stralcio significativo:

La Cavese lo scorso anno ha dovuto pagare 500 mila euro per l’iscrizione in Serie D. Il doppio, invece, ha dovuto corrispondere il Palermo. Secondo lei, il Catania quanto dovrà mettere sul piatto per poter procedere con l’iscrizione?

“Ritengo che l’importo quantificato dalla FIGC possa consistere in una cifra compresa tra le due che Lei ha indicato (circa 700mila euro, ndr). Dal 2019 la FIGC non si limita a richiedere, per tutti, il medesimo importo, ma opera diversificazioni sulla base della città interessata.

Più è importante la città, più richiede soggetti affidabili, più è l’attenzione della Federazione ad affidare titoli sportivi prestigiosi in mani sicure. Non va dimenticata, poi, la ripartenza dalla Serie D del Bari che seguii professionalmente nel 2018.

Il progetto rappresentò un modello virtuoso di investimento perché con 150.000,00 Euro il Gruppo De Laurentiis poté iscriversi alla quarta serie e fare investimenti mirati sino alla Serie B attuale”.

(foto: calciocatania.it)

Catania
Torre del Grifo, cattedrale nel deserto: rischia la chiusura totale

Il centro sportivo “Torre del Grifo Village” rischia di chiudere i battenti. A riportare la notizia è “La Gazzetta dello Sport”:

“Torre del Grifo potrebbe chiudere la struttura per intero. Nessuna squadra si allena da tempo sui quattro campi regolamentari. Il mega impianto di contrada Ombra verrebbe chiuso a chiave in attesa che qualcuno manifesti interesse per una gestione, un investitore che abbia solidità economica e sia deciso a rilanciare sotto ogni profilo.

Torre del Grifo rischia episodi di vandalismo e di deteriorarsi: c’è bisogno di manutenzione costante non solo delle aree verdi”.

(Fonte immagine: CataniaToday)

Catania: ancora nessuna certezza, nessun passo decisivo da imprenditori

Il Catania registra solo voci e rumors. L’unica certezza, ahinoi, si era avuta alla terza asta competitiva, ma non abbiamo né la voglia né il coraggio di ripetere le generalità di quel ciarlatano.

Oggi la realtà appartiene al nulla cosmico a poco meno di un mese dall’esclusione dei rossazzurri dal campionato di Lega Pro: arabi, italo-americani, la cordata del Nord Italia, Riccardo Gaucci e i soliti nomi degli imprenditori catanesi che cercherebbero di fare squadra. Ma quando? La realtà è che gli approcci, finora, sono stati timidi, vuoi per le spese vive che dovrà affrontare la nuova proprietà tra iscrizione, affiliazione, calciomercato, Torre del Grifo, organico e staff tecnico e settore giovanile da ricostruire ex novo. 

Persa la Serie C, i costi per la Serie D sono esorbitanti perché nonostante l’azzeramento del debito sportivo che ammontava a 3,6 milioni di euro, una categoria più giù e un parco giocatori inesistente rappresentano una spada di Damocle per chi verrà.

Se sull’altro versante dell’Isola la due diligence sta completando le operazioni che condurranno al buon esito della transazione con il fondo del City, a Catania le trattative vere e proprie devono ancora iniziare. Si attende con ansia il Consiglio Federale della FIGC, il prossimo 18 maggio, per ottenere il titolo sportivo in Serie D ma, nel frattempo, chi fosse interessato cerchi di ottenerla ufficiosamente questa risposta e si faccia avanti con decisione. 

(foto: Iamcalciocatania)

Luca Allegra
Allegra (ItaSportPress): “Gruppi interessati? Per me solite fake news”

Risponde alle nostre domande Luca Allegra. La penna brillante di ItaSportPress ha spiegato il suo punto di vista su alcuni argomenti riguardanti il Catania. Tra questi, il bando comunale e la diatriba degli scorsi giorni tra Ferraù e Tacopina. 
Buona lettura.

Luca, grazie per il tempo che stai dedicando alla nostra redazione.

“È un piacere ragazzi. Grazie a voi per la cortesia”.

Botta e risposta tra Ferraù e Tacopina: come mai, secondo te, i soci SIGI continuano a chiamare in causa il broker statunitense?

“Il motivo non è comprensibile. Temo vogliano gettare la questione in caciara forse per distogliere l’attenzione dalle loro gravissime responsabilità. La realtà dei fatti – che non è in discussione- è che il fallimento è a loro addebitabile e che la mancata messa a disposizione in funzione della cessione a Tacopina, unica opzione appalesatasi all’orizzonte, è una colpa storica. Irredimibile”.

Ritorni nostalgici, società arabe ed è di ieri la voce persino di un grosso gruppo francese: chiacchiere da bar o c’è qualcosa che bolle davvero in pentola?

“Ad oggi non ho notizie di gruppi interessati, se non altro di nessuno dallo standing acconcio. Il ritorno di Pulvirenti è impraticabile e non sarebbe una soluzione L’esotismo di taluni gruppi ci fa rammentare le fake news che nei mesi addietro anche tanta stampa ha avallato con enormi responsabilità deontologiche. Non c’è mai stato niente di serio. E non c’è neanche adesso. Tutti dovremmo, piuttosto, chiedercene le ragioni”.

Seguendo gli altri esempi (Bari e Palermo per citarne alcuni), reputi il lavoro fin qui svolto dal Comune in linea con i modi e tempi previsti?

“Del comune ho un’opinione catastrofica. Dopotutto basta vivere la città per pensarla come me. Sono preoccupato dal fatto che sia l’attuale amministrazione ad avere la penna in mano per la stesura del bando: non credo ne sia capace. Aggiungo che il peso di questa giunta, decapitata da un sindaco condannato, è pressoché nullo anche sul piano della mera moral suasion”.

Domenica sono arrivati diversi gol di ex giovani usciti dalla primavera del Catania. In tanti si vantano di ciò, ma più che un vanto, forse potrebbe definirsi come una perdita di capitale. Che ne pensi?

“È un’enorme perdita di capitale non c’è dubbio. Specie alla luce di una serie D di prossima disputa per il Catania. Molte figure sarebbero potute servire. Fa ancora più specie che taluni atleti siano riusciti a ricavarsi spazi nonostante la provenienza da realtà, come quelle locali, dove lo stato dell’impiantistica sportiva è da quarto mondo”.