Catania
Comitato per l’azionariato popolare: “Aperto a tutti come una famiglia”

Un comitato promotore di un azionariato popolare. E’ questa l’idea portata avanti in concertazione da Guglielmo Ferro, regista e figlio di Turi Ferro, Antonio Monforte, cantautore e musicista e  Luigi Pulvirenti, presidente della Saturnia di pallavolo.

Una forma di azionariato popolare di minoranza senza pretese ruoli di rappresentanza:

“Siamo convinti che per dare continuità occorre dare a tutti i tifosi la possibilità di essere parte attiva del club – si legge su “La Gazzetta dello Sport” stamani-, un azionariato aperto a tutti in maniera inclusiva, partecipata, che possa essere interlocutore della nuova proprietà sui temi che riguardano identità e tradizione e quindi custodia e controllo di quella identità e della continuità della tradizione.

Le tappe della nostra vita sono scandite dalle vittorie, dalle gioie e dai dolori, dalle vittorie e dalle sconfitte del Catania; scegliendo un gradone del ‘Massimino’ come se stessimo scegliendo la casa in cui andare a vivere”, ed è questo, aggiungiamo noi, lo spirito giusto per ricominciare tutti insieme senza distinzioni sociali o politiche, senza isterismi e personalismi, mettendo da parte l’ego in luogo dell’unione.

 

(Fonte immagine: Mediagol.it)

Alessio Curcio (Foggia): “Condizionati dal caso Catania”

Un solo punto nelle ultime tre. Una sconfitta umiliante tra le mura amiche con il Catanzaro. L’esclusione dal campionato del Catania, è pesata come un macigno sul campionato del Foggia. I sei punti in meno, infatti, ridotti in classifica perché conquistati proprio coi rossazzurri, hanno spezzato le gambe ai rossoneri. I ragazzi di Zeman, che vivevano un momento molto positivo che li aveva portati a ridosso delle zone nobili, hanno accusato il colpo non riuscendo più a trovare la vittoria.
Ne parla anche l’ex rossazzurro Alessio Curcio, spiegando il perché il Catania ha influito, non poco, sul loro ultimo rendimento. 

Quello che è successo a Catania ha condizionato oltremodo il nostro finale di stagione. È stato come un fulmine a ciel sereno. Nessuno si aspettava di passare dalla prospettiva di rincorrere chi ci era davanti al doverci preoccupare di chi sta dietro. Sei punti in meno in classifica, a questo punto del campionato, fanno davvero tanto. Siamo artefici del nostro destino adesso, ma esiste persino la possibilità di esser estromessi dalla griglia dei playoff, e dopo quanto fatto di buono, fa un po’ rabbia”.

Insomma, l’ex centrocampista del Catania, quindi, fa la voce grossa, sottolineando come a causa del caso Catania il suo Foggia rischia clamorosamente di non disputare nemmeno i playoff. Sarà fondamentale l’ultima gara casalinga che i rossoneri giocheranno contro l’ottimo Avellino, squadra che invece ha beneficiato parecchio della situazione dei rossazzurri. 

Pagliara: “Oggi l’importante è pensare al futuro con grande voglia di ripartire”

Intervistato nella puntata di Contropiede QdS da Gianluca Virgillito Antonino Lo Re, il presidente della Fondazione Sportcity, Fabio Pagliara, è tornato a parlare del Catania e della sua fine ingloriosa: 

Le maggiori responsabilità della fine della storia rossazzurra sono tante, chi ha subito di più sono i tifosi. Tutto nasce dalla situazione de ‘I treni del Gol’, che ha comportato una serie di errori grossolani giungendo ad un indebitamento incredibile, poi nel tentativo di salvataggio, l’errore è stato quello di non chiedere a persone competenti appartenenti al mondo del calcio, considerando l’attività di salvataggio come se fosse un’attività normale. Credo che non ci sia una responsabilità sola, parliamo di 8 anni di errori gravi in cui non si è capito quanto cambiasse il contesto e di una città che pian piano si è svuotata di forza economica, di vitalità e altro. Purtroppo c’è stata una combinazione perfetta tra errori gravi, malafede e incompetenze, finendo per non parlare più di calcio ma definendo situazioni straordinarie degli eventi normali come i pagamenti degli stipendi o le iscrizioni ai campionati. Oggi l’importante è pensare al futuro con grande voglia di ripartire“.

Il comune farà l’iter nella maniera migliore, credo che sia corretto ciò che chiede a gran voce la città ovvero la discontinuità dal passato, ma questa discontinuità deve essere su un progetto serio con un piano industriale serio. Mi aspetto che il comune faccia questo genere di verifiche. Il vero problema non è individuare una società in grado di far bene e di salire dalla D alla C, quanto capire con che meccanismo e con quale progetto potrà esserci un’attività solida e di prospettiva in Serie C e oltre. Che oggi intervenga un imprenditore che possa mettere sul tavolo 2-2.5 milioni per la serie D, e 7-8 milioni per l’anno successivo, la vedo dura, spero di sbagliarmi“.

(Foto: atelticalive.it)

Catania Mood
Magoni (DS Feralpi): “Esclusione Catania? Pagina brutta del nostro calcio”

Il direttore sportivo della Feralpi Salò, Oscar Magoni, è tornato sull’esclusione del Catania dal campionato di Serie C ai microfoni di “serieanews.com”:

“E’ una pagina brutta del calcio italiano, perché purtroppo il Catania era già da qualche anno che era in una situazione molto complicata.

E’ stato portato avanti fino al punto tale dove la società ha dovuto fallire dentro un campionato a quattro domeniche dalla fine. Credo che sia un errore, purtroppo è uno dei vizi sbagliati che il calcio italiano si porta dietro”.

Cataldi
Vicenza: dopo mister Baldini e Freddi Greco ecco Riccardo Cataldi

Si fanno sempre più insistenti le voci che suggeriscono l’approdo in biancorosso del centrocampista Riccardo Cataldi, pupillo di mister Baldini che lo aveva fortemente voluto al Catania e che ora vorrebbe portarlo con sé anche a Vicenza.

Se Jean Freddi Greco si allena con i veneti sotto l’egida dell’ex tecnico rossazzurro, presto potrebbe accadere lo stesso a Cataldi che rappresenterebbe un buon innesto in vista di quest’ultimo scorcio di stagione che prevede i playout.

Baldini si fida dei suoi ragazzi, una fiducia ampiamente contraccambiata che favorisce il buon esito della trattativa con il giovane centrocampista svincolatosi dal Catania.

(Fonte Immagine: Il Napoli Online)

Marchese: “Ecco perché conviene investire sul Catania. Sogno Balotelli”

Giovanni Marchese, ex terzino sinistro del Catania, sarà il nuovo commissario tecnico della nazionale siciliana.

La nazionale siciliana parteciperà al prossimo campionato europeo di calcio a 11 per Nazionali Maggiori della Confederation of Independent Football Association (CONIFA) che si svolgerà a Nizza dal 3 al 12 giugno.

Marchese ha parlato ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport”:
“Al di là delle mie origini siciliane (è di Delia, provincia di Caltanissetta, ndr), ho sentito la maglia del Catania, ho un forte senso di appartenenza che mi ha portato ad amare il Catania, ampiamente ricambiato dai tifosi.

L’esperienza con la Primavera 3 del Catania mi ha arricchito, porto con me quell’annata anche qui in Nazionale dove vorrei convocare anche Balotelli dato che è nato a Palermo. Nuovo Catania? Chi investirà lo farà in una piazza fantastica: se c’è un progetto solido la città risponderà con entusiasmo, per questo conviene investire sul calcio a Catania”.

(fonte foto: Globusmagazione.it)

Giovanni Marchese, orgoglio rossazzurro: nuovo C.T. della Nazionale (CONIFA)

Sarà Giovanni Marchese, ex terzino sinistro del Catania, il nuovo commissario tecnico della nazionale siciliana. 

La nazionale siciliana parteciperà al prossimo campionato europeo di calcio a 11 per Nazionali Maggiori della Confederation of Independent Football Association (CONIFA) che si svolgerà a Nizza dal 3 al 12 giugno.

«È un orgoglio rappresentare la Sicilia ai prossimi Europei Conifa. Siamo già al lavoro da parecchie settimane, con l’area tecnica, per l’individuazione dei calciatori che indosseranno la maglia rossogialla – riporta “La Sicilia”-. Ho trovato un gruppo di lavoro entusiasta e motivato e sono proprio queste le caratteristiche che ricerchiamo negli atleti che stiamo contattando.

Vogliamo portare a Nizza il giusto mix di calciatori di categorie pro e dei vertici dei campionati regionali. Proveremo a portare a Nizza ragazzi che militano nei piani alti del calcio italiano, ma stiamo guardando a tutto il panorama. Farò di tutto per ripagare la fiducia che è stata riposta in me».

(fonte foto: Globusmagazione.it)

Caiata (Potenza): “Abbiamo sempre avuto le carte in regola, e poi squadre come Catania non hanno i requisiti”

Intervistato ai microfoni di Tuttoc.com il presidente del Potenza, Salvatore Caiata, nel corso della sua lunga intervista è tornato a parlare dell’episodio legato alla partita interna contro il Catania che gli ha causato una maxi squalifica: 

Mi spiace solamente di non essermi goduto fino in fondo questo traguardo: non ho potuto festeggiare la permanenza in C in mezzo al campo a causa dell’ennesima squalifica. Non ho potuto salutare il mio pubblico, andare sotto la curva, applaudire io stesso tutti coloro che mi hanno sostenuto in questi cinque anni. L’amaro in bocca di dover andare via a fine partita è stato tanto, lo confesso“. 

Per quella gara tutti ci dicono che abbiamo fatto casino, nessuno dice che siamo stati offesi con gesti di tutti i tipi nei confronti di panchina e pubblico. L’avessimo fatto noi a Catania saremmo ancora chiusi negli spogliatoi. Poi io sono dell’idea che le cose del campo rimangono in campo ma qualcuno in quell’occasione ha deciso di portarle fuori visti i problemi che aveva in casa. E poi, se ti fanno il dito medio in faccia è chiaramente benzina sul fuoco che produce una fiammata: la colpa è di chi getta la benzina o di ha la fiammata? Io onestamente penso sia più del primo“.

Ogni anno produciamo mille documenti e poi il Catania ha giocato un anno intero praticamente senza requisiti. Vengono fatti da anni proclami di riforma ma poi di fatto non accade mai niente. Questo è un calcio che crea disaffezione, come dimostra l’oggettivo calo di presenze negli stadi“.

Angelo Sangiorgio (Magico Catania Group): “Vi spiego la nostra idea”

Ritorna l’appuntamento settimanale con la nostra rubrica interamente dedicata ai tifosi rossazzurri. Ospite odierno è Angelo Sangiorgio, sostenitore da oltre trent’anni del Calcio Catania. Il nostro ospite ci ha raccontato del suo rapporto con questi colori, fornendoci anche un suo punto di vista sulle prospettive future. 

Angelo, innanzitutto grazie per aver accettato l’invito della nostra redazione. Come stai?

“Buonasera a tutti. Sto bene e vi ringrazio per l ‘ occasione che mi date di parlare del nostro amato Catania”.

Tu e il Catania: ci racconti brevemente la tua storia da tifoso rossazzurro?

“Negli anni ottanta, anche grazie a mio padre che mi ha portato allo stadio, è nato il mio amore per il Catania. Anche negli anni in cui feci il militare, con alcuni miei colleghi andavamo in giro per gli stadi italiani a seguire la squadra: ricordo in particolare una trasferta al Delle Alpi di Torino. Ti racconto un aneddoto: quando il Catania salì in Serie A, l’indomani uscì un articolo sul quotidiano La Sicilia con in primo piano la foto di un ragazzo festante con la lettera A in mano, beh quel ragazzo ero io. La passione l’ho trasmessa pure a mio figlio affetto da autismo. Non potete capire quanto il Catania lo ha aiutato, regalandogli un gol o una vittoria, nel suo problema di salute”.

Tu sei uno degli artefici dell’iniziativa che in queste ore sta riempiendo anche le pagine dei quotidiani. Ce la spieghi meglio?

“Abbiamo un gruppo Telegram con diversi tifosi presenti. Una mattina per caso è nata questa iniziativa, proprio perché volevamo fare qualcosa di concreto per il bene del Catania. Abbiamo inviato numerose email e PEC ad aziende forti e anche a personaggi catanesi famosi. Sappiamo che non dipende da noi, ma ci sentivamo in obbligo di giocarci una carta anticipando ciò che dovrebbe fare l’amministrazione comunale. Il fatto di finire sul giornale è una soddisfazione, ma sarebbe ancora meglio riuscire a portare bene per il futuro del Catania. Comunque vada, tuttavia, siamo orgogliosi di ciò che abbiamo fatto e stiamo continuando a fare”.

Da tifoso, quali sono le tue speranze da qui guardando verso il futuro?

“Credo che Catania ed il Catania non abbiano nulla da invidiare ad altre piazze che attualmente fanno bene nel calcio che conta. Da tifoso, quindi, mi aspetto che possa arrivare un gruppo o un imprenditore forte, che possa permettere al Catania di risalire la china e ritornare in categorie più consone. Spererei in proprietà non locali, perché se ad oggi vogliamo essere obiettivi e realisti, Il Catania è stato distrutto da personaggi catanesi, il che è davvero assurdo”. 

Secondo te, di chi sono le principali colpe e responsabilità della fine del Catania dello scorso 22 dicembre: Antonino Pulvirenti o SIGI?

“Le colpe principali sono della SIGI. Il Catania non è fallito per i debiti pregressi, ma per una mancata ricapitalizzazione non fatta dai 24 soci catanesi. Hanno sbagliato tutto, partendo dal non dare il club a Tacopina fino ad arrivare alla scellerata conclusione di non mettere i soldi per evitare il definitivo baratro. È stato un bene che il Catania non sia finito in mano a Mancini, perché in base ai soldi che servivano da qui a fine stagione, il finale sarebbe stato sempre quello. Ormai non c’era altra via d’uscita, ma adesso tutti questi personaggi devono restare alla larga dal Catania”.

Guido Angelozzi: “Imprenditori? Ho già parlato con qualcuno”

Uno dei direttori sportivi più efficienti d’Italia, catanese DOC e tifoso del Catania. Guido Angelozzi si sta muovendo personalmente alla ricerca di imprenditori che facciano al caso del Catania per rilanciare il club:

“Tre, quattro imprenditori locali messi insieme potrebbero fare tanto, ma la riscossa potrebbe partire da uno ‘straniero’. Farò di tutto per coinvolgere qualcuno, ho già parlato con un amico – si legge su “La Sicilia”-. Serve un programma a lunga scadenza, tanta disponibilità finanziaria e una squadra dirigenziale che conosca bene uomini e cose.

Io al Catania? Dipenderà dai programmi e dalla serietà di chi me lo chiederà. Io sono un catanese purosangue, ho casa nel cuore del centro cittadino. Mai dire mai”.

(foto: frosinonecalcio.com)