CATANIA
Catania: scaffali vuoti a Torre del Grifo, parco giocatori e giovanili spariti

Jean Freddi Greco ha seguito mister Baldini a Vicenza e lunedì esordirà con la maglia biancorossa; Luca Moro si allena col Sassuolo insieme al baby Flavio Russo mentre Leon Sipos piace alla Spal ma si è aggregato al Monza; Kevin Biondi è rientrato alla base, al Pordenone.

Proseguono, come è sacrosanto, le carriere degli ex calciatori che si sono svincolati dal Catania lo scorso 8 aprile quando il club rossazzurro è stato estromesso dal campionato di Serie C – Girone C. Fa male e fa malissimo sapere che il settore giovanile non esiste più, che le ragazze allenate da mister Peppe Scuto, che stavano centrando la salvezza in Serie C, sono state cancellate al pari di Primavera 3, Under 17, Under 15 e Academy: un patrimonio dal valore inestimabile dilapidato in un battito di ciglia.

E pensare che oggi sarebbe stato il giorno di Palermo-Catania…

(foto: CalcioCatania.it)

Calaiò: “Peccato perché Catania è una piazza stupenda così come la tifoseria”

Emanuele Calaiò, bomber siciliano che ha vestito la maglia rossazzurra nella stagione 2014-15 siglando 18 gol in 35 presenze, ha parlato ai microfoni di PianetaMilan.it sul “caso Catania”, ecco quanto riportato dal sito milanese: 

Diciamo che sono deluso. Da siciliano non solo per il Catania, ma anche per Palermo e Messina. Sono piazze che hanno fatto la storia, anche in Serie A. Vederle una fallire e due squadre militare in Serie C è un peccato soprattutto quando si vede l’Italia giocare a Palermo con lo stadio tutto pieno. Peccato vedere queste squadre in categorie inferiori. Purtroppo le società a volte fanno il passo più lungo della gamba, poi non si rendono conto dei bilanci e si trovano un po’ dietro. Quando ho giocato nel Catania ci fu il problema di Pulvirenti e del calcio scommesse, già da lì la società traballava. In più ci sono stati altri proprietari, ma nessuno si è presentato come una società forte che potesse salvare il Catania. Peccato perché Catania è una piazza stupenda così come la tifoseria: non meritava tutto questo. Però questo è il problema del calcio italiano negli ultimi anni, sicuramente ci vogliono società che stanno attento ai bilanci e prendere decisioni un po’ più ponderate. Vedere squadre di Serie B e Serie C fallire, così come in Serie A c’è bisogno di imprenditori stranieri per salvare le società, non fa piacere. E’ il calcio italiano che va a rotoli, con la Nazionale che poi risente di tutto ciò“.

(Foto: stadionews.it)

Avellino, D’Agostino: “Catania?Dispiace per le famiglie rimaste senza lavoro”

L’Amministratore Unico dell’Avellino, Giovanni D’Agostino, ha parlato ai microfoni di avellino.ysport.eu anche del caso Catania che ha inciso sulla classifica e inciderà sulla griglia playoff:

“Dispiace per tutti i tesserati, quando un club fallisce non è mai bello, vengono lasciate senza lavoro decine di famiglie.

Non è bello perdere o guadagnare punti in questo modo ma è andata così. Sapevamo della situazione del Catania già a inizio stagione”.

(foto: ilciriaco.it)

Ciccio Lodi: “Il calcio italiano ha bisogno di Catania. Ai giocatori dico…”

Ciccio Lodi, fantasista dal piede magico oggi giocatore dell’Acireale ma perennemente innamorato della sua Catania, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di “DerbyDerbyDeerby.it:“:

“A me dispiace soprattutto per i tifosi, perché sono quelli che più di altri non meritano un tale epilogo. Bisogna rimboccarsi le maniche e pensare al bene della piazza. È chiaro che la città necessiti di un progetto nuovo, che riparta dai giovani per tornare in alto.

D’altronde, il calcio ha bisogno del Catania. Per me questo è un fatto inconfutabile. Io ho vissuto la stessa tragedia sportiva al Parma. Ai calciatori del Catania dico che non devono perdersi d’animo, perché sono bravi ed un club riusciranno a trovarlo sicuramente. La loro carriera non finisce di certo qui.

Luca Moro? Io ritengo che sia il prossimo centravanti della Nazionale. E non ci vorrà molto prima che conseguirà questo obiettivo”.

(foto: catania.liveuniversity.it)

Roberto Bonaccorsi: “Inviamo PEC alla FIGC per ottenere titolo in Serie D”

Il primo cittadino facente funzioni di sindaco, Roberto Bonaccorsi, ha concesso un’intervista ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport” stamani:

“Tutti abbiamo il desiderio di rivedere il Catania in campo, stavolta con un padrone che abbia solidità economica e un piano industriale ben congegnato. Con una delibera di Giunta abbiamo deciso di inviare nelle prossime ore una PEC alla FIGC per ottenere un titolo di Serie D. I candidati devono presentare un piano industriale di due o tre anni indicando l’evidenza dei fondi.

Sono stato calciatore e tifoso: a Roma nell’anno del ritorno in A datato 1983 ero tra i 40mila approdati all’Olimpico”.

(foto: facebook.com)

Cappellani (Pd): “Calcio Catania grande brand. Se non attira investitori…”

Il parlamentare nazionale del Pd, Santi Cappellani, ha parlato ai microfono dell’agenzia di stampa “AdnKronos” del caso Catania:

“Se non si riescono ad attrarre investitori sul Catania Calcio, come si può pensare di attrarre investitori in qualsiasi altro campo economico? La vicenda del Catania Calcio è una cartina di tornasole dell’immagine di Catania.

Il Catania Calcio è un grande ‘brand’ per tradizione, per seguito, per trasversalità. Il Cibali, o Massimino, è un luogo in cui la città si è sempre ritrovata al di là dell’appartenenza a un quartiere o a una classe sociale.

Che non si sia riuscito a trovare una cordata di imprenditori convinti a investire su un ‘marchio’ come il Catania Calcio è un segnale importantissimo da non prendere sottogamba, ed è anche un segnale profondamente ‘politico’ “.

(foto: politicanews.it)

Terlizzi: “Catania merita un progetto importante con investitori seri”

Christian Terlizzi, difensore che ha vestito la maglia rossazzurra in 80 occasioni tra il 2007 e il 2011 segnando anche tre gol, ha commentato ai microfoni di TMW Radio la situazione che affligge la piazza etnea, causa fallimento dello storico Calcio Catania: 

Ai miei tempi fu costruita una rosa di anno in anno sempre competitiva, i guai sono arrivati quando Pulvirenti e Lo Monaco si sono divisi, lì sono finiti i presupposti per un Catania forte, lì c’è stata la fine dal Catania. Pulvirenti è stato sempre bravo nel trovare ottimi giocatori per rivenderli dopo che esplodevano. Ho vissuto in Sicilia a lungo e credo che non ci sono più investitori seri che vogliono investire davvero su un progetto. Catania merita un progetto importante con delle persone serie che possano portare le credenziali giuste. Per qualsiasi giocatore, il fallimento è un dispiacere specialmente se tieni ai colori e alla piazza, ma alla fine, il calciatore ha la possibilità di trovare subito un’altra squadra. La ferita e la delusione più grande resta principalmente alla tifoseria. Ci vogliono investitori importanti come ha fatto De Laurentiis con il Bari o come potrebbe fare Lotito prendendosi il Catania e lasciando la Salernitana“. 

(Foto: newnotizie.it)

Catania Mood
Prof. Faraci (docente Economia): “A Catania hanno un brutto vizio…”

Il professor Rosario Faraci, docente universitario, ordinario di Economia e Gestione delle imprese, ha rilasciato un’interessante intervista ai microfoni de “La Sicilia” stamani:

“Non sempre coniugare sport e business non è facile.  Ci vogliono capitali, ma anche idee nuove e progetti articolati in fasi temporali. E ci vogliono interpreti magistrali di queste progettualità, cioè autentiche figure manageriali.

Al Calcio Catania queste figure sono mancate sempre, perché i modelli proprietari sono stati padronali e, quando ci sono state alcune parentesi di management, ad esempio con Sergio Gasparin nel 2012/2013, hanno avuto breve durata.

Ai manager si preferiscono spesso uomini di fiducia che magari possiedono la virtù dell’obbedienza al proprietario, ma non sempre hanno quella indipendenza di pensiero richieste ad un professionista per discriminare tra scelte giuste e sbagliate”.

Catanzaro, Vivarini: “Troppa rabbia per ciò che ci ha tolto il caso Catania”

I sei gol rifilati dal Catanzaro al Foggia a domicilio, tra le mura dello “Zaccheria”, hanno un’origine: la rabbia dopo i punti persi a causa della classifica ridisegnata in seguito all’esclusione del Catania dalla Serie C:

“Per una settimana ci siamo detti che il secondo posto dobbiamo assolutamente pretenderlo. Ce lo meritiamo per quanto abbiamo fatto nel corso di tutta la stagione, avevamo troppa rabbia per ciò che ci ha tolto il caso Catania”, ammette mister Vivarini ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport – Edizione Sicilia&Calabria”.

I calabresi vogliono centrare il secondo posto nonostante Palermo e Avellino non mollino la presa ma la squadra di Vivarini ha una partita in men rispetto ai rosanero. 

(foto: rainews.it)

Mariano Izco: “Vorrei giocare anche in Serie D e vincere il campionato”

Mariano Izco si sente catanese e vorrebbe dimostrarlo anche con la nuova proprietà quando si paleserà e ricomincerà, speriamo al più presto, il nuovo corso rossazzurro:

“Serve un progetto serio, servono soldi e un imprenditore che capisca quanto sia importante il pallone in questa città che vivo da anni, visto che risiedo qui. Io vorrei rimanere qui anche tra i dilettanti a giocare – si legge su “La Gazzetta dello Sport”-. Mi sento ancora di farlo. Non ho mai vinto un campionato, arrivai in Sicilia pochi mesi dopo il ritorno in Serie A del Catania. Il mio sogno sarebbe riportare in C il calcio rossazzurro. 

Mi dispiace vedere a spasso i dirigenti della sede che hanno fatto di tutto per farci andare avanti, la perdita di lavoro per tutti: è una ferita che non si rimarginerà subito”.

(foto: calciocatania.it)