Pogliese: “Finire la stagione può rappresentare la fine o un nuovo inizio”
Attraverso il suo profilo Facebook, Salvo Pogliese sindaco della città di Catania, attualmente sospeso, ha rilasciato alcune dichiarazioni sulle vicende legate al “caso Catania”: 
 
Sono stato molto combattuto, vista la mia attuale paradossale condizione, sull’opportunità o meno di intervenire sulle vicende che riguardano il Catania.
Non potevo farlo con una procedura ad evidenza pubblica gestita dal Tribunale, per rispetto istituzionale nei confronti di chi aveva la responsabilità di capire, a norma di legge, se ci fosse anche solo una possibilità di salvare il titolo sportivo.
Per questo sono rimasto in silenzio, sperando, come ha fatto ogni tifoso; e come tifoso eletto dai Cittadini a rappresentarli ho provato un forte senso di disgusto di fronte alle vicende paradossali delle ultime ore.
Disgusto e nausea per l’assoluta mancanza di rispetto nei confronti della storia del Catania, della Città, della sua tifoseria, da parte di personaggi, è evidente, che questa storia non la conoscono e non sanno di quale materia sia fatta.
Ho provato, quando potevo, a fare quanto in mio potere per sollecitare eventuali sponsor ad intervenire; ho alzato il telefono e ne ho convinti parecchi, ho messo mano al mio portafoglio, ho fornito tutto il sostegno possibile dell’Amministrazione a Joe Tacopina quando era a un passo dall’acquisire la Società.
Averlo fatto fuggire è stato un grave errore e le responsabilità ci sono, sarebbe inutile negarlo.
Forse è tutto perduto, non sappiamo se si giocherà domani al Massimino, anche se questo splendido gruppo meriterebbe di finire la stagione, avendo dimostrato un attaccamento alla maglia commovente; se esiste uno spiraglio per terminare il campionato e riaprire una fessura per salvare il titolo sportivo, mi auguro non si lasci nulla di intentato.
In ogni caso far scendere in campo questi ragazzi, lasciare che raccolgano l’applauso della loro gente, della curva, dei tifosi, sarebbe comunque il modo per dimostrare un barlume di ritrovato senso di appartenenza, anche di fronte agli scenari peggiori.
Me lo auguro, di cuore, e non faccio più appelli accorati agli imprenditori etnei, perché forse se non hanno sentito fino a oggi il richiamo del cuore e della passione, non vedo perché dovrebbero avvertirlo adesso.
Ne sarei, come tutta la Città, sorpreso e grato.
Finire la stagione può rappresentare la fine o un nuovo inizio: sarebbe, comunque, il giusto tributo a un gruppo di uomini veri, di ragazzi che hanno dimostrato più cuore e passione di molti altri.
Ci auguriamo di vederli lì, al Massimino, anche per poter dire a chiunque che questa è Catania e il Catania non si tocca, al netto degli sciacalli e degli speculatori che sperano di brindare sulle ceneri di questo patrimonio di sentimenti forti.
Forza, Catania
(Foto: La Sicilia.it)
Catania, Bacco al fianco dei rossazzurri

L’imprenditore Claudio Luca, patron dell’azienda Bacco, ancora una volta ha manifestato la propria vicinanza all’ambiente rossazzurro. Ecco quanto comunicato dallo stesso nel suo profilo Facebook: 

Stamattina, dagli uffici Bacco, abbiamo inviato una pec al Tribunale di Catania , nella quale garantiamo una parte dei 35.000€ che servono per far finire il campionato al nostro amato Calcio Catania.

Nella speranza che anche altri soggetti (ex soci, sponsor o chiunque) possano colmare la residua parte.
La Città, la Tifoseria, il Mister coi suoi ragazzi, meritano l’ultimo estremo gesto“.
(Foto: Bacco)
Pasquale Marino: “L’amore del tifoso catanese è incondizionato”

Pasquale Marino, storico allenatore che riuscì a condurre i rossazzurri in massima serie nella stagione 2005-06, ha parlato ai microfoni de La Casa di C, ricordando come l’esperienza di Catania sia stata davvero gratificante per la sua carriera, rimarcando il suo affetto nei confronti della piazza etnea:

E’ chiaramente un dispiacere enorme, se pensiamo a tutti gli anni che ha fatto in A… purtroppo può arrivare questa batosta. Dispiace in maniera enorme per Catania, se la squadra dovesse tornare fra i dilettanti, i tifosi risponderebbero proprio come allora. Allo stadio c’erano sempre almeno 12mila persone, mentre l’Atletico Catania che sulla carta era diventata la prima squadra della città e che lottava addirittura per la B era grossa se ne metteva insieme duemila. L’amore del tifoso catanese è incondizionato, va oltre la categoria. Ci sono state annate importanti con Pulvirenti e Lo Monaco alla guida del club. Ricordo con affetto le ultime partite. Quella in casa contro l’Albinoleffe che valse la A (2-1 il risultato finale) e poi lo spareggio salvezza vinto a Bologna contro il Chievo (2-0)“.

(Foto: LiveUniCt)

Benedetto Mancini: slitta ancora l’udienza preliminare per “Arpalo 2”

Slitta nuovamente l’udienza che era prevista ieri, 8 aprile, e che vede coinvolti 37 indagati del secondo filone dell’inchiesta “Arpalo 2”, tra cui l’imprenditore laziale, Benedetto Mancini, condotta della Guardia di Finanza e dalla Squadra Mobile di Latina. 

Oggetto dell’inchiesta è il Latina Calcio all’epoca Maietta e, tra i capi d’accusa, si annoverano: ipotesi di associazione per delinquere finalizzata a bancarotta fraudolenta, riciclaggio e corruzione.

Al centro del secondo troncone d’indagine  rientrano anche i tre imprenditori che rilevarono la società calcistica prima del fallimento: Benedetto Mancini, Angelo Ferullo, e la finlandese Regina Daniela Wainstein.

(fonte foto: tuttolatina.com)

Catania, Baldini: “Vogliamo giocare col Latina davanti allo stadio pieno”

E’ questo l’auspicio dell’allenatore del Catania, Francesco Baldini, che non ci sta a mollare l’osso proprio adesso e si dimena nella speranza che la FIGC, dopo il diniego della Lega Pro, possa fare da tramite tra Lega e Tribunale di Catania per prorogare l’esercizio provvisorio in scadenza il prossimo 19 aprile anziché anticiparlo e consentire intanto ai rossazzurri di completare la stagione.

Ieri squadra riunita fino a tarda notte:

“Vogliamo giocare contro il Latina. Riempiamo il “Massimino”, abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti – aveva dichiarato Baldini l’altro ieri come si legge su “La Gazzetta dello Sport”-. Facciamo che Catania-Latina sia come il derby col Palermo con tutti i settori stracolmi. Sarebbe il giusto premio per i ragazzi che ogni giorno si concentrano sulla gara, tentando di non pensare all’extracampo”.

(foto:calciocatania.it)

Catania: più solidi saranno i proprietari del futuro più alta la categoria

Il caso-Catania balza agli onori delle cronache nazionali ahinoi. Ecco la ricostruzione di ciò che sta accadendo e che potrebbe accadere nell’immediato futuro secondo “La Gazzetta dello Sport”:

“Il fallimento era scontato ma si è cercato di salvare l’attività sportiva tra il malumore delle rivali che hanno ritenuto alterato il torneo. L’esclusione del Catania verrebbe annullati tutti i suoi risultati con ripercussioni notevoli sulla classifica: il Bari sarebbe comunque promosso in B, ma il Catanzaro da secondo diventerebbe quarto mentre la Vibonese, per esempio, disputerebbe i playout anziché retrocedere”.

Al Catania interessa poco, la sua agonia sta per finire. Oggi o tra 15 giorni. E poi? Difficile che qualcuno si accordi col Tribunale per il rilevare il club fallito, bisognerà fondarne uno nuovo e chiedere l’affiliazione. A quel punto la FIGC valuterà a quale campionato assegnarlo: il vecchio regolamento (art. 52 delle Noif), dopo il polverone della scorsa estate, potrebbe essere cambiato. Più solidi saranno i nuovi proprietari, più alta sarà la la categoria (nei dilettanti) dalla quale Catania ripartirà”.

(foto: calciocatania.it)

Catania
Catania: dal bando allo sbando. Ecco cosa è accaduto e cosa potrà accadere

Ieri il Tribunale ha fatto decadere la trattativa d’acquisizione del ramo d’azienda sportivo del fallito Calcio Catania con Benedetto Mancini che però, in serata, ha rilanciato affermando che lunedì 11 aprile si recherà presso lo studio notarile del dott. Andrea Grasso portando con sé i 175mila euro mancanti per arrivare al rogito e apporre la firma. Fantacalcio!

La richiesta disperata di una delegazione Catania capeggiata dal direttore dell’area tecnica, Maurizio Pellegrino, a FIGC e Lega Pro di un aiuto economico è stata respinta dai vertici che hanno passato la palla al Tribunale: spetterà al Palazzo di Giustizia etneo stabilire se e come prorogare l’esercizio provvisorio oppure se favorire l’estromissione dal campionato in corso, con consequenziale stravolgimento della classifica, qualora i rossazzurri non dovessero scendere in campo nelle prossime due partite (con il Latina domani pomeriggio e col Taranto mercoledì 13).

(Fonte immagine: CalcioCatania.it)

Catania
Il Catania prosegue imperterrito gli allenamenti

Ieri il Catania, agli ordini di mister Baldini, ha svolto in mattinata presso il centro sportivo di Torre del Grifo, il terzo allenamento della settimana.

Baldini ha prima incentrato la sessione sulla prevenzione e sull’attivazione in palestra, poi il gruppo rossazzurro si è dedicato in campo ad esercitazioni tattiche e ha disputato partite a tema con particolare attenzione alle fasi di transizione. 

Oggi, idem, come riporta il sito ufficiale:

:Catania al lavoro nel pomeriggio, oggi, a Torre del Grifo: dopo una sessione in sala video,  l’attivazione in palestra e il “torello” in campo, il gruppo ha svolto un’esercitazione basata sulla velocità, seguita da approfondimenti tattici e partite a tema”. 
 

I dubbi che aleggiano sull’immediato futuro sembrano non aver intaccato minimamente la concentrazione del gruppo anche se già nella giornata di ieri si era reso necessario ieri un intervento del direttore dell’area tecnica, Maurizio Pellegrino, per fare il punto della situazione extracampo e immergersi nel clima partita a 48 ore dal match col Latina che potrebbe non essere disputato se la Lega Pro non verrà in soccorso alla Curatela Fallimentare che ha richiesto “un intervento economico” speciale per garantire il corretto svolgimento del campionato.

(Fonte immagine: CataniaToday)

SIGI, Benedetto Mancini? L’alba dei morti viventi anche no! Catania rifiorisci

La situazione societaria del Catania ha un’eco nazionale, la stampa ne riferisce quotidianamente, si tratta di una vicenda che ha del grottesco: il Tribunale, poco fa, ha trovato il coraggio di emettere una sentenza, dolorosa per i tifosi ma legalmente ineluttabile, senza più trincerarsi dietro le beghe burocratiche e le decisioni collegiali che richiedono un surplus di tempo: Benedetto Mancini è inadempiente, la trattativa per la cessione d’azienda del ramo sportivo del Calcio Catania è ufficialmente decaduta.

La sensazione, dall’esterno, era che i tre curatori venissero posizionati e riposizionati a piacimento da chi muoveva le fila, cercando di tendere una mano, e anche tutto il braccio, a Benedetto Mancini pur di consegnargli il Catania e accontentare chi ordiva la trama spettrale direttamente dall’Ade sigista, con un’alba dei morti viventi che nessuno sotto l’Etna, avrebbe voluto rivivere.

Si stagliava all’orizzonte uno scenario infernale, eluso proprio sul finale. Chi ha commesso errori madornali, che ci sono costati 75 anni di storia, dovrebbe figurare al massimo nell’album dei cattivi ricordi non certo nei diari della nuova stagione scolastica, 2022/2023. E invece queste agghiaccianti figure mitologiche, per metà uomini e per metà giustizieri, si riaffacciavano, di tanto in tanto, come barche tra le onde nel mare in tempesta. Comparivano e scomparivano, pur rimanendo sempre lì a cavalcare l’onda immaginaria che li avrebbe condotti fino al “Mar di Mascalucia”, che bagna idealmente Torre del Grifo, verso quel sentiero un tempo rigoglioso, ora frondoso, con le ruspe dentro da giorni per virtù dello Spirto Santo, per riportarlo all’antica sembianza di elegante radura. 

Una situazione inaccettabile per chi, davvero, ama il Catania. Rispettare le leggi, i cittadini catanesi, i tifosi, gli avversari, la madre e il padre. Ci mitragliano la parola “rispetto” dalla prima elementare, forse pure dall’asilo, ma nessuno ce ne spiega davvero il significato, dando per scontato che lo padroneggiamo in maniera innata. Cosa significa davvero rispetto? E noi tifosi chi dovremmo rispettare e perché? E poi, a noi, chi ci rispetta? E in che modo?

La Treccani scrive: rispetto: Sentimento e atteggiamento di riguardo, di stima e di deferenza, devota e spesso affettuosa, verso una persona. Quindi, ricapitolando: “riguardo”, “stima”, “deferenza“. Come possiamo essere riguardosi verso chi ci ha affossati? Ok, il 23 luglio del 2020: ” Ah se non era per SIGI…!”. Ma il problema è che l’8 aprile 2022 è disumano stare ancora qui a parlarne! Grazie di averci salvato per poi affossarci! E’ un po’ come se un killer volesse fregiarsi del titolo di “assassino” sottraendo una vittima predestinata a un altro killer per il puro e sadico piacere di giustiziarla con le proprie mani.

“Stima”? E perché mai? Per cosa? Sempre per la storia del salvataggio a luglio di 2 anni fa? Si vede che il problema maggiore di SIGI è stato la programmazione. Adagiarsi sugli allori nel calcio serve solo a suicidarsi prima e meglio. Si dà il caso che la “progettualità”, questo oggetto sconosciuto, imponga di guardare sempre avanti. AVANTI! Per cui non tediateci oltremodo con la storia della “stima per quanto fatto”, perché nel calcio anche la vittoria di una finale di Champions League viene archiviata il giorno dopo e si inizia a programmare la stagione successiva.

“Deferenza”? Eh no! Definizione Treccani: “Rispetto ossequioso e condiscendente dimostrato con atti o con parole a persona ritenuta superiore per grado, funzione, autorità, o anche soltanto di maggiore età e esperienza”. La rovina del calcio, ciò che si è verificato a Catania anche da parte della stampa e nella totale assenza delle istituzioni: atteggiamento ossequioso, condiscendente, quell’esecrabile prostrarsi! Ma basta! Ci riferiamo a SIGI, causa “fantasmi” ma, nondimeno, ogni riferimento è applicabile a chi si è affacciato maldestramente al Catania oggi, ossia al signor Benedetto Mancini che si è rivelato un millantatore professionista e seriale. Mai più gente così!

Non ri-sprofonderemo mai, speriamo, in simili cadute di stile. Si può sbagliare una volta, ma perseverare resta diabolico proprio come chi abita gli inferi. Catania merita rinnovamento assoluto, recisione del cordone ombelicale che la lega a un recente passato torbido e persone capaci, abbienti e volenterose, al di là della categoria, che sia B, C, o D. Per tutti gli altri non c’è e non ci sarà mai spazio a Catania se non per un battito di ciglia.

E’ stato così per SIGI, per qualcuno la parentesi si è rivelata più duratura (vedi i fasti di Pulvirenti e Lo Monaco e la caduta, in proporzione, ancora più fragorosa), ma il finale lo perpetrerà sempre un’abile parrucchiera esperta nello scioglimento di nodi, munendosi di un pettine dai denti aguzzi, infallibile nel districare, marca “Tempo”. 

Catania deve rifiorire. Lo sa il sindaco, lo sa chi deve fare calcio nella nostra città. Per riuscirci non si può prescindere da persone capaci, trasparenti, creative, innovative, che facciano business! Il calcio romantico non esiste più, non pensiamo ai Massimino di turno, cerchiamo di crescere anche noi insieme alla città. 

(foto: artribune.com)

Benedetto Mancini: oggi l’udienza preliminare per l’inchiesta “Arpalo 2”

Oggi Benedetto Mancini prenderà parte all’udienza nell’ambito dell’inchiesta ‘Arpalo 2’ che lo vede coinvolto. Si tratta della seconda tranche di quella principale e riguardante il presunto sistema di bancarotta fraudolenta e autoriciclaggio di denaro con riferimento soprattutto alla società sportiva Latina Calcio:

“Davanti al giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina Mario La Rosa sono chiamati a comparire tra gli altri Paola Cavicchi, l’imprenditore Antonio Aprile al timone della società ai tempi di Maietta e poi Benedetto Mancini, Angelo Ferullo, di Anzio, e la finlandese Regina Daniela Wainstein che avevano rilevato il club prima del fallimento oltre alla curatela fallimentare del sodalizio nerazzurro.

Sono inoltre indagati tre militari della Guardia di Finanza: Ciro Pirone, Claudio Arpaia e Riccardo Tomei, tutti in servizio presso il Comando provinciale delle Fiamme gialle di Latina”, informa: amp.latinatoday.it.

(foto: facebook.com)