Baldini nel post-gara: “Onorare la maglia finché ce l’abbiamo addosso!”

Queste le prime dichiarazioni a caldo di mister Francesco Baldini dopo la manita subita a Foggia dal Catania:

“Un blackout totale. Hanno staccato la spina e non ce lo possiamo permettere, ma naturalmente la responsabilità è la mia. Ho detto ai ragazzi che abbiamo tenuto altissima la concentrazione per tutta la stagione e non è stato giusto staccarla oggi – evidenzia foggiacalciomania.it-. Stavo ragionando su chi dovessimo sostituire, forse ne dovevamo sostituire undici, compreso il portiere. Non ci è concesso un calo. Facciamo questo di lavoro e non dobbiamo pensare alle cose extra campo.

Finché abbiamo addosso questa maglia dobbiamo onorarla. Ai problemi non ci pensiamo così come non ci pensiamo quando vinciamo. Il gol a freddo? Sicuramente dopo venti secondi subire un gol spezza un equilibrio importante. Sapevamo della pressione che fa il Foggia, ma nel primo tempo non abbiamo fatto niente di quello che sapevamo fare. Non possiamo buttare via quello che è stato il lavoro di quest’anno. Il Foggia ha fatto un primo tempo di altissimo livello, ha fatto un tempo perfetto contro il nostro peggiore. Ha trovato gol incredibili. La bravura di Zeman non la scopro io. Posso solo apprezzarla”.

(foto:calciocatania.it)

Foggia-Catania 5-1, le pagelle: disfatta o avviso ai naviganti?

Le valutazioni dei calciatori rossazzurri al termine di Foggia-Catania 5-0

Il Catania fa visita al Foggia per quella che vale la sfida della 33esima giornata di campionato. Rossazzurri reduci dal pari casalingo con il Campobasso. Rossoneri reduci dalla roboante vittoria per 1-4 in casa della malcapitata Paganese. Gara che si mette subito in salita per i rossazzurri, che al primo affondo dei padroni di casa subiscono la rete di Merola. Il Catania subisce il colpo, e nel giro di soli 44 minuti insacca altre quattro reti con Curcio, Ferrante, Petermann e ancora Merola. Nella ripresa i padroni di casa rallentano per non infierire sul pomeriggio da incubo dei rossazzurri, che trovano il gol della bandiera con Greco, uno dei pochissimi ad arrendersi. Foggia batte Catania 5-1.

Le pagelle dei rossazzurri

SALA 4,5 – Compie un buon intervento su Curcio nella prima frazione di gara. Qualche responsabilità in almeno due dei cinque gol subiti. Nel finale evita la sesta rete foggiana respingendo un tentativo dalla trequarti di Merola.

ALBERTINI 5 – Primo tempo molto opaco come il resto della squadra. Nella ripresa sale di ritmo ed ha il merito dell’assist a Greco.

MONTEAGUDO 4,5 – Nonostante i numerosi gol incassati dalla sua squadra, lui non commette grosse sbavature. Nella ripresa rischia la frittata su un errato controllo della sfera.

LORENZINI 4 – Si perde letteralmente Ferrante in occasione della quinta rete rossonera. Nel secondo tempo cerca la gioia del gol con un colpo di testa, sbagliando però la mira. 

PINTO 3,5 – Soffre terribilmente l’aggressività di Merola. Capisce davvero poco, sbagliando tutto e beccando pure un cartellino giallo per l’eccessivo nervosismo. Dal 56′ SIMONETTI 5,5 – Da un pizzico di dinamismo al centrocampo della sua squadra, conquistando qualche buona posizione e arginando qualche buona ripartenza avversaria.

ROSAIA 4 – La sanguinosa palla che perde dopo soli trenta secondi è un errore molto grave che spalanca le porte ai padroni di casa verso la goleada. Va vicino al gol con un colpo di testa respinto da Dalmazzo. Dal 73′ IZCO S.V.

PROVENZANO 3,5 – Sovrastato insieme ai compagni di reparto dall’agonismo e dalla velocità dei colleghi di reparto avversario in un primo tempo da incubo. Dal 48′ CATALDI 5 – Meglio del suo alter-ego. Per lo meno conquista qualche buona posizione. 

GRECO 5,5 – Il meno peggiore dei suoi. Primo tempo negativo, meglio nella ripresa, quando aumenta i giri del motore. Trova la rete della bandiera su assist di Albertini.

BIONDI 3 – Inesistente come tutto il reparto avanzato dei rossazzurri. Non tocca mai palla, commettendo solo qualche fallo di troppo. Dal 49′ ZANCHI S.V.

MORO 3 – Il peggiore del Catania. Totalmente nullo, e quasi sempre in offside. È vero che non gli arrivano palloni, ma ormai da qualche turno il bomber del Catania è lontano parente del giocatore ammirato nel girone d’andata.

RUSSINI 3 – Compleanno amaro per l’esterno offensivo del Catania. Mai in partita. Dal 49′ PICCOLO 2 – Prova a dare una mano ai suoi compagni, ma fa solo tanta, tantissima confusione.

 

ALL.BALDINI 3 – Dispiace dover dare una valutazione così insufficiente a mister Baldini, ma il passivo è troppo pesante per passare inosservato. Un 5-1, con le reti avversarie tutte nel primo tempo, che lascia davvero interdetti. Il Catania, anche in una delle sue peggiori giornate, difficilmente raccoglierebbe dal sacco cinque reti in una sola frazione. Potrebbe esser stata una domenica da dimenticare, ma la sensazione è che possa esserci altro dietro la debacle dei rossazzurri. Non sarebbe la prima volta in questi anni di C.

Fonte immagine: ClaudioBellotti.it

Inguardabili. Ma perché?

Atipica, incommentabile, inguardabile la partita del Catania allo “Zaccheria” di Foggia, altrettanto atipico il nostro commento post partita, giusto per rimanere coerentemente in tema.

Se dovessimo attenerci alla cronaca il monologo rossonero risulterebbe stucchevole persino per i lettori di fede foggiana. 5-1: doppietta di Merola, il solito gol dell’ex Alessio Curcio, Petermann e Ferrante i marcatori, Greco per il gol della bandiera, contentino snervante. Il Catania è stato sempre sostenuto da tifosi (e stampa) anche dopo prestazioni poco brillanti e scivoloni casalinghi. Ma oggi no, oggi è diverso, indifendibile sul piano del gioco e dell’approccio, eppure resta da capire: perché è successo? 

L’unica attenuante, non da poco, è la situazione societaria. E’ vero che il clima di incertezza aleggia da tempo immemore e che, anzi, il Catania può vantare un nuovo proprietario ma, al di là del rogito notarile ancora da firmare, le certezze sul futuro ad oggi scarseggiano. Scadenze da onorare, equilibri destabilizzati all’interno dello spogliatoio (quindi staff incluso), per una macchina che sembrava funzionare alla perfezione in proporzione alle proprie limitate possibilità tecniche, imputabili alle risorse esigue di un club fallito a ridosso del mercato di riparazione di gennaio e già puntellato in estate, seppur in ineluttabili ambasce, dall’allora direttore dell’area tecnica oggi dimissionario, Maurizio Pellegrino.

Dove sono finiti i gladiatori che battagliavano su ogni pallone come se fosse l’ultimo della loro carriera? E cosa attenderci dalla trasferta di Avellino mercoledì? Nessuno poteva prevedere una disfatta di simili portate: un Catania senza idee, senza mordente, sempre in ritardo nei contrasti, molle, con giocatori spompati, stanchi, apatici. Un’umiliazione indimenticabile. O inversione di tendenza immediata o significa che qualcosa non va al di là dell’aspetto tecnico-tattico (un’involuzione iniziata in casa col Campobasso e terminata oggi in un climax discendente orripilante). Attendiamo, con ansia, le dichiarazioni post-partita di mister Baldini che potrà fornire sicuramente risposte esaustive ai nostri legittimi quesiti.

Baldini, anniversario rossazzurro: da un anno esatto sulla panchina del Catania

Francesco Baldini, da un anno esatto a questa parte, siede sulla panchina del Catania. Si può parlare davvero d’amore vero, del resto lo stesso allenatore rossazzurro non ne ha mai fatto mistero: l’idillio che si è instaurato con Catania e con i catanesi la dice lunga sul rapporto d’amore tra il tecnico di Massa e la piazza etnea.

E dopo 365 giorni d’amore ecco sbucare all’orizzonte i tratti somatici burberi di Zdenek Zeman, suo maestro: 

“Sono cresciuto tanto come persona a Catania. Questa esperienza mi ha fatto crescere – evidenzia “La Gazzetta dello Sport” stamani-. Ho un caratteraccio. ma qui sono migliorato tanto evitando di reagire con l’istinto, lasciando spazio alla riflessione. La piazza etnea l’ho conosciuta a fondo e la tifoseria è incredibile, sempre a sostegno. Rifarei la stessa scelta mille volte. 

Zeman? Un Maestro, un riferimento. Sono stato suo capitano a Napoli nel 2000 durante il suo breve interregno”.

Foggia-Catania, le probabili formazioni del match dello “Zaccheria”

Le ultime dai campi e le probabili formazioni di Foggia-Catania

Foggia-Catania sarà una delle sfide cartello della 33esima giornata del girone meridionale della Serie C. Le due compagini sono reduci da un periodo di forma abbastanza positivo. Entrambe, infatti, hanno conquistato sette punti su nove nelle ultime tre giornate di campionato. Nell’ultimo turno di campionato, giocato in infrasettimanale, il Foggia ha strapazzato la Paganese in Campania, mentre il Catania è stato bloccato sul pari casalingo dal Campobasso. Ecco come arrivano le due squadre al confronto.

Le ultimissime dai campi

QUI FOGGIA – Nessun squalificato per Zdenek Zeman, ma diversi indisponibili. Saranno assenti, infatti, il portiere Alastra, Martino, Markic e l’ex Andrea Di Grazia. Presente e titolarissimo, invece, l’altro ex rossazzurro Curcio, che partirà fin dal fischio iniziale nel terzetto offensivo con Ferrante e Merola. Probabile schieramento speculare al Catania per i rossoneri, che dovrebbero scendere in campo con un consueto 4-3-3.

QUI CATANIA – Situazione inversa nel Catania, che avrà zero infortunati, ma ben due squalificati, ovvero Sipos, che sta scontando ancora la squalifica relativa all’espulsione di Vibo Valentia, e Russotto. Titolarissimi sia Greco che Moro, che dalla prossima saranno assenti per due turni perché convocati dalla nazionale under-20 di mister Bollini.

Le probabili formazioni del match

FOGGIA (4-3-3): Dalmasso; Garattoni, Sciacca, Di Pasquale, Nicolao; Rocca, Petermann, Di Paolantonio; Merola, Ferrante, Curcio. ALL.ZEMAN.

CATANIA (4-3-3): Sala; Albertini, Monteagudo, Lorenzini, Pinto; Rosaia, Cataldi, Greco; Biondi, Moro, Russini. ALL.BALDINI.

Dott. Torrisi: “Psicologicamente è in atto una nuova sfida. Ecco perché”

Quante volte abbiamo attribuito al “fattore psicologico” una sconfitta? E quante altre abbiamo additato l’allenatore di turno per un atteggiamento troppo rinunciatario in campo dovuto “all’approccio psicologico” alla gara? Per non parlare di quei giocatori, lungodegenti, che tornano in campo dopo mesi di infortunio e giocano col freno a mano tirato per timore di recidive.

Altri, poi, senza una apparente motivazione valida, giustificata da guai muscolari, tendinei o quant’altro, spariscono dalla circolazione per diverso tempo e poi tornano in campo ammettendo di aver sofferto di depressione, di stati d’ansia e/o di panico.

Per questo “Catania Mood” ha pensato di introdurre un’interessante analisi psicologica, condotta dallo Psicologo dottor Michele Torrisi, esperto in neuropsicologia e ricercatore sanitario presso IRCCS centro neurolesi “Bonino Pulejo” di Messina, ma catanese DOC e grande tifoso dei colori rossazzurri.

Bentornato dott. Torrisi. Abbiamo atteso che si delineasse la situazione societaria prima di risentirci e la ringrazio per la pazienza. Le chiedo immediatamente cosa ne pensa delle dimissioni di Maurizio Pellegrino da direttore dell’area tecnica? Che ripercussioni possono avere sulla squadra e su mister Baldini che lo ha sempre ritenuto un punto di riferimento imprescindibile?

“La ripercussione che avrà è quella tipica di tutti i processi di adattamento e riadattamento a una nuova situazione. In questo caso non è solo concreta ma anche un rapporto, quella che si è instaurata tra i giocatori e Maurizio Pellegrino, quindi ci sarà un processo di riadattamento a una nuova figura e all’instaurarsi a un nuovo rapporto, quella col nuovo direttore dell’area tecnica: richiede dei tempi fisico. Non vedo però particolari criticità in questa situazione anche perché i giocatori sapevano già che Pellegrino avrebbe rassegnato le dimissioni, quindi come tutte le notizie che non arrivano in maniera inaspettata sono fatti ben gestibili psicologicamente perché i giocatori hanno avuto tempo per metabolizzare e proiettarsi alla prospettiva futura. Bisogna vedere se Pellegrino andrà effettivamente via dato che Mancini ha respinto le sue dimissioni ed è intenzionato a non privarsene, è una valutazione. Sicuramente Pellegrino, dietro le quinte, rimarrà presente anche attraverso un semplice rapporto telefonico con allenatore e giocatori”.

Benedetto Mancini. Non le chiedo giudizi, ci mancherebbe, ma una domanda “sull’uomo del momento” è d’obbligo. A livello psicologico staff e squadra che tipo di reazioni potranno avere dopo la conferenza stampa di mercoledì dove l’imprenditore romano ha sbandierato obiettivi sul breve periodo?

Ho sempre detto che questa situazione non ha mai influito sulla psiche dei giocatori e sul loro rendimento. Questo lo confermano i risultati: tante vittorie fuori casa, secondo miglior attacco in campionato, però devo ammettere che questa ulteriore proroga dell’esercizio provvisorio rappresentava l’ultima spiaggia, pertanto i giocatori avevano interiorizzato il messaggio che stavolta, se non fosse pervenuta un’offerta, non ci sarebbe stato niente da fare. Quindi l’arrivo dell’offerta di Mancini e il relativo passaggio di proprietà rappresenta una grandissima medicina e, nondimeno, un atto di rinascita. E’ come se nei giocatori si fosse instillata una nuova sfida: prima la sfida era dimostrare di essere più forti delle circostanze, adesso è: ‘ci sono le basi per creare qualcosa, creiamola!”. 

 

Catania
Baldini ritrova Zeman che gli diede la fascia di capitano al Napoli

Un affascinante reunion anche se da avversari sulle rispettive panchine. Correva l’anno 2000 quando Francesco Baldini militava tra le fila del Napoli, di mestiere difensore centrale, e Zdenek Zeman allenava i partenopei.

L’approdo del boemo sulla panchina degli azzurri coincise con il passaggio di consegne tra l’allora presidente Corrado Ferlaino e Giorgio Corbelli che gli successe. Fu proprio quest’ultimo a volere fortemente Zeman. La campagna acquisti, almeno sul piano dei nomi altisonanti e del dispendio di risorse economiche fu funambolica. Fresi, Moriero, Sesa, Schwoch ma anche Vidigal e Jankulowski. 

In luogo del boemo, esonerato, venne ingaggiato il compianto Emiliano Mondonico. Francesco Baldini militava nel Napoli dalla stagione 1995 e ci rimase fino al 2003 salvo una breve parentesi alla Reggina. Ne fu capitano per diverse stagioni ma alcuni dissapori con la piazza lo costrinsero a lasciare definitivamente il Vesuvio per trasferirsi al Genoa.

(Fonte immagine: CalcioCatania.it)

Mancini Catania
Benedetto Mancini: “Ho incontrato Perinetti: siamo d’accordo su tutto!”

Ecco quando riporta la pagina ufficiale di FC Catania 1946:

🔴🔵 Benedetto Mancini, amministratore unico di F.C. Catania 1946, ha incontrato a Roma l’importante dirigente sportivo Giorgio Perinetti. Un incontro cordiale durato più di un’ora.

“Ho espresso a Giorgio Perinetti quelle che sono le peculiarità del progetto che voglio portare avanti a Catania – ha detto Mancini – riscontrando il suo entusiasmo visto anche che una delle idee fondanti è quella di un importante lavoro sul settore giovanile, che è considerato determinante da Perinetti e che anche io reputo fondamentale dato che nel meridione e soprattutto in Sicilia bisogna fornire nuova linfa e struttura al lavoro fatto sui giovani. Con Perinetti siamo d’accordo su tutto, farà parte del progetto dal luglio del 2022. Non voglio alterare gli equilibri in seno alla squadra e alla dirigenza attuali che devono concentrarsi sulle fasi finali di questo campionato. Tengo a specificare che sia con il direttore Maurizio Pellegrino, sia con l’allenatore Francesco Baldini, per i quali sia io che Perinetti esprimiamo profonda stima, è mia ferma intenzione sedermi a fine stagione per discutere del progetto futuro, senza preclusioni ma con volontà di dialogo. Dunque Perinetti non agirà da adesso. Ci siamo dati appuntamento fra un mese quando saremo prossimi alla conclusione del torneo attuale”.

(Foto: La Sicilia)

Foggia-Catania: precedenti sfavorevoli agli etnei

L’incontro tra Foggia e Catania è chiaramente un match di notevole caratura tra due piazze ambiziose e prestigiose che hanno calcato anche palcoscenici molto più importanti della terza serie italiana. Una sfida che vede di fronte colui che da molti viene considerato il maestro, Zdeněk Zeman, e il Francesco Baldini che proprio oggi come un anno fa diventava il neo tecnico rossazzurro. 

Nel corso della loro storia, Foggia e Catania si sono affrontate diverse volte, ben ventitré incontri disputati allo stadio “Pino Zaccheria” che hanno visto i padroni di casa trionfare nettamente per undici occasioni, mentre i rossazzurri sono riusciti ad espugnare lo stadio foggiano solamente due volte in campionato e una volta in coppa Italia, sono invece dieci gli incontri disputati in cui le due compagini si sono divise la posta in palio. 

Rossazzurri vincitori 1 sola volta, era l’annata 1981/1982, autorete di Bianco al 23’ su tiro scagliato da Cantarutti e risultato finale di 0-1, mentre nella stagione 1941-42 ricordiamo la prima vittoria in assoluto degli etnei allo “Zaccheria” firmata Migliori. 

Da quando Foggia e Catania sono tornate ad affrontarsi in terza serie, a partire dalla stagione 2015-16. i risultati sono stati nettamente a favore dei satanelli, partendo da un 3-0 casalingo fino ad arrivare allo 0-0 della stagione successiva (2016-17), l’ultimo incontro disputato tra le due compagini risale alla scorsa stagione, risultato finale di 2-2 a segno Curcio e D’Andrea per i rossoneri, e doppietta di Golfo per i rossazzurri. 

Catania
Luca Moro e Freddi Greco: Nazionale U20 e diretta su RaiSport. Però…

Non pretendiamo mica che si fermi tutto il campionato di Serie C ma, se nel calcio esiste ancora una logica, sarebbe opportuno consentire ai club che foraggiano la Nazionale Under 20 di posticipare le partite in calendario. Sfortuna volle che il recupero con l’Avellino cadesse proprio il prossimo mercoledì, un’altra trasferta delicata a Taranto. Luca Moro e Freddi Greco non ci saranno e anche se l’Italia del C.T. Bollini non si gioca l’accesso al Mondiale come quella di Roberto Mancini, un minimo di tutela sarebbe opportuna.

Mister Baldini dovrà rinunciare a due pedine fondamentali in due partite chiave in vista playoff soprattutto se domani a Foggia i rossazzurri riuscissero a fare punti pesanti. La Serie A si ferma in toto quando gioca la Nazionale maggiore ed è sacrosanto; ma perché non tutelare i club minori (è dura autodefinirsi tale…), specialmente a poco più di un mese dalla fine del campionato con gli equilibri della classifica ancora in bilico?

RaiSport ci consentirà quantomeno di godere delle gesta dei nostri campioncini, promessi sposi l’uno del Sassuolo e l’altro del Vicenza: giovedì 24 Italia-Germania ad Ascoli (ore 17:00); lunedì 28 alle ore 18:00 a Sapsborg contro la Norvegia.

(Fonte immagine: CalcioCatania.it)