Catania-Monterosi: Primo confronto al “Massimino”

Catania-Monterosi, in programma sabato 5 marzo alle ore 17:30 valevole per la trentesima giornata di serie C girone C è un match inedito senza ombra di dubbio. 

Le due compagini, quella rossazzurra e quella laziale, non si sono mai affrontate alle pendici dell’Etna in nessun tipo di categoria, quello di sabato infatti sarà il primo confronto in assoluto della loro storia allo stadio “Angelo Massimino”. 

Nella gara di andata giocata a Viterbo, il Catania s’impose nettamente con un 1-4 spumeggiante grazie alla doppietta del bomber Luca Moro, del giovane Freddi Greco e dell’esterno Russini che risposero al gol biancorosso siglato da Polidori su rigore. 

Tra gli ex di questo match troviamo Emmanuel Mbende che però salterà la sfida del “Massimino” per squalifica. Il difensore camerunense con passaporto tedesco ha vestito per 23 volte la maglia rossazzurra tra campionato e coppa Italia nell’unica stagione trascorsa alle pendici dell’Etna sotto la guida di Cristiano Lucarelli (2019-20) siglando anche un gol. 

Dalla stagione 2021-22, Mbende veste la maglia dei biancorossi giocando finora 24 partite condite anche da tre gol. 

Catania-Monterosi: recuperato Greco, ancora out Zanchi

Il Catania recupera una pedina fondamentale il malgascio Jean Freddi Greco che ha smaltito i postumi della brutta distorsione al malleolo rimediata in allenamento e, pertanto, sarà arruolabile in vista del match di sabato allo stadio “Angelo Massimino” contro il Monterosi (ore 17:30).

Diverso il discorso per il mancino Andrea Zanchi. L’esterno sinistro del Catania non sarà tra i convocati che mister Baldini diramerà nella giornata di domani, una data storica per le sorti del sodalizio rossazzurro visto che scadranno i termini per la proposta d’acquisto tramite pec. 

 

(foto: calciocatania.it)

Catania
Tifosi Mood – Fabio Di Stefano: “Non credo che Mancini prenderà il Catania”

Ritorna l’appuntamento settimanale con la rubrica Tifosi Mood, la rubrica dedicata ai sostenitori rossazzurri. Oggi risponde alle nostre domande l’amico
Fabio Di Stefano, abbonato negli anni passati in Curva Sud e con qualche esperienza giornalistica alle spalle. A Fabio abbiamo chiesto un parere complessivo sulle ultime vicende in casa Catania, soprattutto sull’imprenditore Benedetto Mancini, che a quanto pare dovrebbe partecipare all’asta competitiva. 

Fabio, grazie per aver accettato il nostro invito. Come stai?

“Buongiorno ragazzi, io sto bene, e voi?”

Parlando del Catania, reputi Benedetto Mancini possa andare fino in fondo all’acquisizione del club o pensi possa esserci un Latina bis?

“Secondo me bisogna restare molto cauti, nonostante le dichiarazioni ottimistiche dell’imprenditore Benedetto Mancini. I suoi precedenti parlano abbastanza chiaro e destano molte perplessità. In passato si è avvicinato a molti club dimostrando interesse, ma senza mai portare a termine il tutto. Inoltre, mi pare che la sua situazione imprenditoriale non sia molto chiara. Non si comprende da dove attinga economicamente e quali risorse abbia a disposizione”.

Come ti spieghi la presenza, nelle scorse settimane, di alcuni soci SIGI insieme all’imprenditore romano?

“Beh, possiamo solo stare a sentire le dichiarazioni dei diretti protagonisti. Mi pare che lo stesso Mancini ha detto che concorrerà da solo per l’acquisto del Catania. Ha anche affermato che prima del fallimento la SIGI lo aveva contattato per provare a salvare il club, e quindi adesso hanno voluto accompagnarlo nell’avvicinamento a questa nuova avventura. Di certo, vista la fine che ha fatto il Catania, non è un bel vedere. La tifoseria non si aspetta più passerelle da parte loro, ma di dimenticarli definitivamente”.

Che reazione ti aspetti dalla stampa e dalla tifoseria nell’eventualità possa davvero andare in porto la soluzione Mancini?

“Mi aspetto che la stampa faccia tutto quello che, secondo me, non ha fatto durante le ultime due gestioni, ovvero Pulvirenti e Sigi. Mi aspetto che scava alla ricerca della verità. Credo non si stia cominciando bene con Mancini, perché mi sarei aspettato un’indagine seria sul patrimonio dell’imprenditore romano. Mi aspetto delle inchieste serie, qualora ci fossero delle vicende extra-calcistiche, che auspico non si presenteranno più per il futuro, ma è doveroso dire che in passato si è vissuto parecchio di questo e la stampa non credo abbia fatto del tutto il suo dovere”.

Pensi sia più conveniente una gestione Mancini, nonostante il passato poco rassicurante, o una ripartenza dalla D con punti interrogativi su chi possa arrivare o meno?

“Io non credo che Mancini prenderà al Catania. Probabilmente non parteciperà neanche all’asta, ma qualora lo facesse ci sarà da vedere quali garanzie potrà produrre alla Federazione. Non credo che Mancini sia la risposta a ciò che chiede e vuole la piazza. Personalmente penso che, qualora non ci fossero altri imprenditori di caratura maggiore, sarebbe meglio ripartire dalla Serie D, anche se pure in quel caso resterebbero dubbi su quale imprenditore potrebbe avvicinarsi, considerato il difficile contesto che si vive in città”.

B. Mancini via da Latina, sparito a Rieti: la lettera dello staff reatino

Ripartiamo da alcune dichiarazioni rilasciate dall‘imprenditore romano, Benedetto Mancini, ai microfoni di Unica Sport e proviamo ad analizzarle senza pregiudizi, senza preconcetti, attenendoci scrupolosamente ai fatti e a ciò che abbiamo appreso dai media circa il suo recente passato calcistico (in particolare nel quadriennio che va dal 2017 al 2021).

Riportare i fatti non significa puntare il dito ma provare a fare chiarezza sull’imprenditore che ha dichiarato senza mezzi termini di voler acquistare domani il ramo d’azienda calcistico del Calcio Catania: ha già in serbo il nuovo logo, ha parlato di rilancio (ma puntando sui giovani…), e noi possiamo solo sperare che ci sorprenda scacciando via le ombre del suo passato, dando tempo al tempo e fiato alle speranze.

Non vogliamo ripartire, vogliamo rilanciarci; non vogliamo vivacchiare, vogliamo vivere; non vogliamo che aleggino spettri del passato, vogliamo guardare al futuro senza ombre ridondanti.

“La Figc mi ha già autorizzato. Mi conoscono da quando ero presidente del Latina. I parametri richiesti sono gli stessi del 2017 e li ho già presentati. Vorrei fare una precisazione. 

Nel fallimento del Latina Calcio non è iscritto il mio nome. Come non lo è nella sentenza fallimentare, né sono stato mai inibito dalla FIGC perché non ho nessuna responsabilità nel fallimento del club pontino come ha scritto nelle sue memorie il PM del Tribunale di Roma”.

Si è autoassolto, insomma, anche se l’udienza davanti al giudice si terrà il prossimo 8 aprile nell’ambito dell’inchiesta denominata ‘Arpalo 2’ (clicca per conoscere i capi d’accusa che lo riguardano). Ovviamente essere indagati non equivale ad essere colpevoli! E’ doveroso ricordarlo. Quando il Latina, effettivamente, fu costretto a dichiarare fallimento, Mancini rilasciò ai microfoni di Latina Today dichiarazioni chiarificatrici in merito:

“Il pagamento era stato predisposto per il 27 aprile. Ma quando compri un bene con una massa debitoria che tutti conosciamo, compri su una Serie B, che ha un piano finanziario diverso dalla Lega Pro. Lo scenario è cambiato e si è pensato a cosa fare.

Non sto giocando sulla pelle di nessuno. Non abbiamo arrecato alcun danno alla squadra, anche perché la squadra è retrocessa. I soldi che abbiamo versato non sono andati persi, ma sono serviti ai curatori per coprire le spese correnti”, quindi imputando il mancato assolvimento alla situazione deficitaria in classifica dei pontini nel 2017, ulteriormente penalizzata dal -4 inflitto dal TFN.

IL CASO RIETI

Diverso il “caso Rieti”. Dopo tanti proclami (un progetto tecnico improntato sulla valorizzazione del settore giovanile, una sorta di Torre del Grifo chiamato “Casa Rieti” comprendente un centro medico, studi medici, centro congressi, ristoranti, campi da calcio e palestre), la trattativa si arenò bruscamente. 

Il 15 dicembre 2020 dichiarava: “A giorni si chiuderà, è tutto in discesa, le ombre spariranno e ci saranno solo raggi di sole”. Il closing a Natale? Ma no, molti giorni prima…”, si legge su rietilife.com.

E’ passato appena un anno, era il 28 gennaio 2021 quando nel giorno in cui avrebbe dovuto apporre la firma sull’acquisto del club l’allora presidente uscente, Riccardo Curci, lo attese invano.

Questa la lettera integrale congiunta di squadra e staff del Rieti (29/01/2021):

“In un momento estremamente particolare che ci vede lontani dagli stadi, la nostra rabbia è ancora più forte ed il nostro silenzio è durato fin troppo. La città di Rieti e la sua squadra meritano rispetto. L’amore e la passione che unisce tutti noi nei confronti della nostra squadra ci porta a scrivere un comunicato in cui vogliamo esprimere tutto il nostro disappunto e la rabbia nei confronti di un personaggio che non merita neanche lontanamente di definirsi Presidente di un club come il Nostro – riferendosi a Benedetto ManciniIl suo ingresso in società ha destabilizzato una squadra intera. Ci sono state fatte innumerevoli promesse non mantenute, sono state dichiarate cose non veritiere e sono state prese in giro persone, famiglie, veri professionisti e un’intera città. Ma come tutte le cose nella vita, la menzogna e l’inganno hanno una data di scadenza e alla fine si scopre sempre TUTTO.

Probabilmente anche noi abbiamo commesso degli errori di valutazione, e per questo ce ne scusiamo. Per concludere, ci teniamo a tranquillizzare tutti poiché quanto accaduto non andrà a compromettere il nostro prossimo futuro. I programmi ambiziosi, che noi tutti da veri professionisti continueremo e ci impegneremo di portare avanti, sono e saranno sempre degni della storia calcistica della nostra città e della nostra maglia. Squadra e staff”.

Sono fatti realmente accaduti, dati di fatto che rilasciano legittimi dubbi ma, senza fasciarci la testa, imploriamo smentite sperando che Catania e il Catania possano rappresentare un’occasione di redenzione, ammesso che Benedetto Mancini, non sappiamo ancora se da errori o da “peccati”.

(fonte foto: tuttocampo.it)

Benedetto Mancini e nessun altro? Manager della sanità: “lettera morta”

Secondo quanto riporta stamani “La Gazzetta dello Sport”,  l’imprenditore romano, Benedetto Mancinisarebbe al lavoro per organizzare un rilancio del calcio cittadino: nuova società affiliata, nuovo marchio, soprattutto nuovi dirigenti visto che non sono previste figure che hanno fatto parte della cordata precedente (SIGI, ndr)”.

Altri candidati a partecipare all’asta competitiva in scadenza domani a mezzogiorno?

“Pare non ci siano antagonisti perché l’ipotesi di un gruppo che farebbe capo a un manager della sanità che lavora sul territorio per ora è rimasta lettera morta”.

(fonte foto: tuttolatina.com)

Il catanese Angelozzi ne è certo: “Catania merita calcio ad alto livello”

Guido Angelozzi, catanese doc e attuale Direttore Sportivo del Frosinone ed ex dirigente del Catania, ha parlato ai microfoni di “Stadio Aperto”, su TMW Radio:

“Catania è la mia città, ci ho lavorato e ci ho giocato. Spero sinceramente che qualcuno si presenti all’asta anche se devo essere sincero la vedo un po’ dura e sarebbe un peccato perché è una città che merita di fare calcio ad alto livello come è successo a Palermo, Bari, e in altre città dove il calcio era scomparso come è stato anche a Firenze, Napoli”.

Ora che l’imprenditore romano, Benedetto Mancini, ha dichiarato che parteciperà all’asta di venerdì si è aperto uno spiraglio ma occorre comprendere quanto sia ampio…

(foto: frosinonecalcio.com)

Mood in campo – Tra dubbi e incertezze, sabato si gioca

Mood in campo” è la nuova rubrica targata Catania Mood che vi accompagnerà settimanalmente all’interno della quale troverete analisi sullo stato di forma e sulle condizioni dei vari avversari, ma anche aspetti legati principalmente alla nostra squadra del cuore. 

Dopo la fitta nevicata di Avellino che non ha permesso di disputare il match tra i padroni di casa e i rossazzurri, si torna a giocare tra le mura amiche che purtroppo quest’anno tanto amiche non sono state. Il Catania infatti ha collezionato ben sette sconfitte su quattordici gare disputate dinnanzi al proprio pubblico.

Sabato 5 alle ore 17:30 si giocherà contro il Monterosi Tuscia, squadra neopromossa che, sembra strano anche a dirlo, rappresenta una diretta concorrente per il salvataggio della categoria (asta permettendo). Esattamente il giorno prima infatti, 4 marzo, si conoscerà l’esito della seconda asta che determinerà il futuro del Catania che ahinoi è appeso a un filo, legato a quella speranza che possano esserci diverse buste a rappresentare imprenditori che abbiano davvero voglia di investire seriamente. 

Ad oggi tutto questo appare semplicemente un’utopia, e se dovesse andare deserta anche quest’asta, sarebbe l’ennesimo schiaffo subito, l’ennesima umiliazione per questa città e per questa squadra. 

Sfortuna vuole che si giochi subito dopo una decisione determinante, e non è la prima volta (Monopoli e Picerno). Baldini insieme ai suoi ragazzi è completamente concentrato sul campo, di fronte c’è un avversario temibile, così come tutti gli altri avversari che occupano la zona calda della classifica. “Personalmente non vedo l’ora che arrivi sabato per giocare contro il Monterosi al “Massimino”: dobbiamo salvare la squadra sul campo il prima possibile“, queste le parole del tecnico toscano che ancora una volta in stagione, si trova dinnanzi uno scenario difficile. 

Dall’altro lato un Monterosi che da squadra neopromossa sta facendo il suo campionato in maniera molto positiva, i laziali infatti occupano l’undicesimo posto in graduatoria con 37 punti ottenuti mettendo quasi al sicuro la permanenza in categoria anche per la prossima stagione regolare. Gli uomini di Leonardo Menichini sono reduci da un periodo molto positivo caratterizzato da quattro risultati utili consecutivi, di cui ben tre vittorie contro ACR Messina, Paganese e Campobasso generando un importante sprint per l’obiettivo primario. 

Ovviamente tutto dipenderà anche dall’esito dell’asta, le cui aperture delle eventuali buste avverrà esattamente il giorno antecedente il match. Auguriamo fortemente che il futuro di questa squadra possa essere garantito, basta carnefici, basta minestre riscaldate! Catania non merita questo! 

Riccardo Cataldi: “Ringrazio Baldini, Pellegrino e i tifosi: esperienza unica”

Riccardo Cataldi si è speso ai microfoni de “La Sicilia”, raccontando questi mesi di esperienza al Catania:

“Se penso ai tifosi mi vengono in mente immagini da brividi: anziché distaccarsi si sono avvicinati ancora di più a noi, comprendendo le difficoltà e trasmettendoci fiducia e affetto anche quando non vinciamo: possiamo solo ringraziarli.

E’ la prima volta nella mia vita che gioco davanti a un numero importante di tifosi, non pensavo potessero trasmettere tanto emotivamente, ho 21 anni, sono un ragazzo senza esperienze simili e sono rimasto impressionato. Con mister Baldini un grande rapporto, mi ha dato la possibilità di vivere un’esperienza forte e formativa, ringrazio della fiducia anche il direttore Maurizio Pellegrino”.

(fonte foto: stadionews.it)

Mascara: “Serve un imprenditore competente e con un progetto serio”

Ieri ricorreva il tredicesimo anniversario del gol da cineteca firmato Beppe Mascara, alla “Favorita” di Palermo, nel derby vinto per 0-4 dai rossazzurri. La Gazzetta dello Sport lo ha intervistato proprio stamani:

“Ho vissuto anni meravigliosi col Catania. Inutile rivangare adesso i successi conquistati in Serie A. La realtà è ben diversa. Il gol contro il Palermo da centrocampo? Un gesto di sana follia, ogni tanto mi torna in mente, anche i miei figli spesso me lo ricordano.

L’asta venerdì? Sarebbe terribile se non si presentasse nessuno, sia per noi ex giocatori che per i tifosi soprattutto. Serve qualcuno che magari si sta muovendo nell’ombra, con un progetto serio e competenza”.

(fonte foto: goal.com)

Benedetto Mancini esce allo scoperto: il 4 marzo invierà la PEC

Benedetto Mancini, imprenditore laziale, è uscito allo scoperto ai microfoni di Unica Sport (vi invitiamo a leggere l’intervista integrale sulla pagina Facebook Unica Sport), riguardo all’asta competitiva di venerdì 4 marzo:

“Oggi sarò a Catania e ci resterò sino a venerdì prossimo per mettere a posto i documenti necessari per partecipare alla vendita. Il 4 mattina invieremo la PEC con tutti gli incartamenti necessari. Sarò di nuovo in città per mettermi al lavoro con l’avvocato Spadaro, mio consulente sul territorio, per limare le ultime cose.

Per non presentarmi dovrebbe succedermi qualcosa a livello personale. Per quanto si dica, il mio è un progetto vero e non campato in aria”.

I dubbi che aleggiano sul suo passato permangono. Inoltre la sua azienda, la BM Group Financial Project, avrebbe un fatturato che si aggira intorno ai 4 milioni di euro all’anno.  Se le informazioni in nostro possesso corrispondessero alla realtàsi riterrebbe necessaria una cordata di imprenditori altrimenti sarebbe un’impresa impossibile portare avanti da solo una società come il Calcio Catania, con debiti pregressi, con un piano industriale importante da approntare e con il Credito Sportivo che attende di sedersi al tavolo per implementare un piano di rientro dal mutuo di 24 milioni di euro per Torre del Grifo.

(fonte foto: tuttolatina.com)