Ucraina – De Zerbi e il suo staff sono salvi: stanno rientrando in Italia

Roberto De Zerbi, allenatore dello Shakhtar Donetsk, e il suo staff composto da altri otto componenti italiani tra cui Salvatore Sasà Monaco, Davide Possanzini, e Paolon Bianco, tutti ex giocatori del Catania, stanno rientrando in Italia.

Dopo aver messo in salvo i suoi giocatori, specialmente i 13 brasiliani che hanno già raggiunto in treno la confinante Polonia, De Zerbi e il suo staff hanno intrapreso un viaggio che li condurrà in auto o in pullman la Romania (l’alternativa sarebbe stata Varsavia, in Polonia), e da lì fino in Italia in aereo.

Finisce, quindi, l’Odissea dell’ex fantasista del Catania e allenatore del Sassuolo insieme al nutrito staff italiano.

(foto: calcionews24.it)

CATANIA
Curatori fallimentari: obiettivo portare il Catania fino alla fine del torneo

Si falserebbe un campionato qualora il Catania venisse estromesso a marzo. Giorno 7, infatti, l’esercizio provvisorio dei tre curatori fallimentari nominati dal foro etneo terminerà  e, in caso di asta deserta, l’estromissione immediata rappresenterebbe una triste realtà.

Ma per garantire il corretto svolgimento del campionato sportivo i curatori le tenteranno tutte per tenere in piedi ciò che rimane del povero Calcio Catania 1946. Per una eventuale proroga dell’esercizio provvisorio servirebbe l’accumulo di un tesoretto che consenta ai curatori di ottemperare alle imminenti spese gestionali (dagli stipendi, alle scadenze fiscali fino all’organizzazione logistica delle trasferte). Altrimenti il gong, stavolta, suonerebbe inesorabilmente.

Catania: soliti nomi, solite voci. Possibilità di una terza asta competitiva?

Oggi la “Gazzetta dello Sport” fa il punto della situazione che riguarda il futuro societario del Calcio Catania, appeso a un filo a soli quattro giorni dall’apertura delle buste.

Nessuna buona notizia è trapelata nelle ultime ore: solo voci, le solite che conosciamo a menadito e riguardano l’imprenditore romano Benedetto Mancini, il sardo Roberto Felleca, ex presidente di Como e Foggia, la cordata modenese con sede a Milano che avrebbe chiesto ulteriori informazioni al Credito Sportivo per intavolare una trattativa conveniente che consentisse il comodo pagamento rateale dei circa 24 milioni di euro di mutuo ancora da estinguere. Tutto tace intorno all’imprenditore locale Francesco Russo Morosoli.

Ma più di rumors e voci non è pervenuta alcuna notizia reale e rassicurante. Se anche questa asta dovesse andare deserta ci sarebbe l’ultima speranza, un lumicino, di una terza asta competitiva che il Tribunale potrebbe decidere di indire qualora ci fosse una cordata realmente interessata che fornisse garanzie ma che richiederebbe ancora un po’ di tempo per ultimare i dettagli.

(Fonte immagine: NewSicilia.it)

Messina e F. Andria vittoriose: la zona playout a un punto dal Catania

Il Catania, quello bello e sconfitto del “Massimino” con la Paganese, non può più permettersi passi falsi. Dopo il rinvio del match di Avellino, causa neve e consequenziale impraticabilità di campo, i rossazzurri affronteranno il Monterosi, reduce dal pareggio di Picerno, al “Massimino” sabato prossimo.

I laziali avrebbero gli stessi punti del Catania (37) se non fosse che gli etnei sono stati penalizzati con un -4 per via dei mancati pagamenti degli stipendi con recidiva. Ieri la Fidelis Andria, altra squadra che lotta per la salvezza ha vinto il derby con il Taranto con un perentorio 3-0 mentre l‘Acr Messina ha espugnato Vibo Valentia con un secco 1-3 centrando la terza vittoria consecutiva in campionato.

Attualmente la zona playout dista un misero punticino. I rossazzurri non possono rischiare di trovarsi invischiati nei bassifondi della classifica soprattutto se una nuova proprietà decidesse di rilanciare il nostro glorioso club. Retrocedere rappresenterebbe un danno economico enorme per un’eventuale nuova proprietà, sia per quanto concerne il parco giocatori (molti dei quali migrerebbero altrove) sia per le questioni Torre del Grifo e gestione ordinaria della società.

Insomma, non possiamo nemmeno permetterci di pensare a un epilogo simile quindi vento in poppa e punti in cascina a partire da sabato prossimo al “Massimino”!

(foto: www.lega-pro.com)

Baldini conta i giorni che lo separano dal Monterosi. E dall’asta…

Baldini non sta nella pelle: vuole che arrivi sabato per affrontare il Monterosi al “Massimino” peraltro nel primo match con una nuova proprietà qualora qualcuno decidesse davvero di acquisire il ramo d’azienda calcistico dell’ex Calcio Catania 1946:

“Personalmente non vedo l’ora che arrivi sabato per giocare contro il Monterosi al “Massimino”: dobbiamo salvare la squadra sul campo il prima possibile”, riferendosi ovviamente anche all’extra-campo dove parate, assist e gol, purtroppo, servono a poco.

Tra cinque giorni infatti si chiuderà l’asta competitiva, venerdì 4 marzo alle ore 12:00, con apertura delle eventuali buste telematiche pervenute ai curatori alle 16:00.

(foto: instagram.com)

Avellino-Catania: si giocherà a marzo?

Come sappiamo, la partita tra Avellino e Catania in programma ieri, 26 febbraio, alle ore 14:30 non è stata giocata e rinviata a data da destinarsi per impraticabilità del campo a causa della fitta nevicata e delle basse temperature che hanno colpito il centro-sud Italia. 

Dopo un sopralluogo durato diversi minuti, l’arbitro del match, il signor Di Graci della sezione A.I.A. di Como, insieme ai due capitani delle due squadre, Rosaia e Aloi, hanno ritenuto opportuno rinviare il match viste le estreme condizioni metereologiche beffando di conseguenza il gruppo di tifosi etnei partiti da Catania poche ore prima. 

Ma quando potrà disputarsi il match? Secondo quanto riportato dalla stampa irpina, la partita tra Avellino e Catania si potrebbe giocare il 2, il 9 o il 23 o il 30 marzo, tenendo in considerazione anche la situazione extra campo dei rossazzurri. Nei prossimi giorni si avranno notizie in merito.

(Foto: Calcio Catania)

Avellino-Catania, unico aspetto positivo del rinvio: recuperare gli acciaccati

Nel leggere le formazioni ufficiali i tifosi avevano avuto un sussulto: ma come non gioca Jean Freddi Greco “u muturinu” (distorsione alla caviglia) ? Poi ci si è resi conto che Zanchi (dovrà sottoporsi a un’ecografia per un problema al piede) non figurava nemmeno in panchina quando ci si aspettava quanto meno la staffetta con Pinto e avevamo già appreso da mister Baldini che Piccolo non era in grado di scendere in campo e che nemmeno Cataldi e Lorenzini fossero al top della condizione.

Insomma non tutti i mali vengono per nuocere e non si può dire che abbia nevicato, nella fattispecie, sul bagnato. Baldini avrà una settimana per recuperare i suoi infortunati: sabato al “Massimino” arriverà il Monterosi per uno scontro salvezza che non si può fallire.

(foto: calciocatania.it)

Baldini dispiaciuto per i tifosi accorsi ad Avellino: “C’è grande rammarico”

Baldini è sinceramente dispiaciuto per i tifosi del Catania che hanno attraversato mezza Italia, o giù di lì, affrontando chilometri e intemperie per assistere al match tra Avellino e rossazzurri, rinviato per impraticabilità di campo del “Partenio-Lombardi”:

“Campo impraticabile, dispiace molto per i tifosi che hanno affrontato questa lunga trasferta per assistere alla partita e sostenerci.

Era impossibile, avremmo messo a rischio la salute dei ragazzi – ha dichiarato Baldini ai microfoni di Angelo Scaltriti-. C’è rammarico soprattutto per non aver accontentato i nostri tifosi”.

(foto: nuovosud.it)

Baldini: “Piccolo non può scendere in campo. Russotto può fare la differenza”

Nella conferenza pre-gara mister Baldini ha ammesso di rispettare, e tanto, l’avversario di turno, l‘Avellino di mister Gautieri (ore 14:35, stadio “Partenio-Lombardi”), pur essendo convinto di poterlo mettere in difficoltà:

Gautieri adotta un 3-5-2 ma potrebbe cambiare ancora, siamo pronti a occupare gli spazi in base ai movimenti degli avversari. Abbiamo lavorato bene sui diverse soluzioni tattiche. Calci piazzati? Non vengono sfruttati più a dovere ma noi proviamo a migliorare in allenamento. Con la Paganese abbiamo attaccato molto, 16 calci d’angolo non rappresentano un caso, non aver segnato è una fatalità ma il gol arriverà. Scelte in attacco? C’è qualche giocatore affaticato per via del tour de force ma recupereranno in tempo. Piccolo? Se stesse bene giocherebbe molto di più ma non è al 100% e lo convoco anche se non può scendere in campo. Russotto? Può cambiare la partita in qualsiasi momento, da titolare o da subentrante”.

(foto:calciocatania.it)

Dott. Torrisi: “Vi spiego perché vinciamo fuori casa. Flessione Moro? Ci sta”

Quante volte abbiamo attribuito al “fattore psicologico” una sconfitta? E quante altre abbiamo additato l’allenatore di turno per un atteggiamento troppo rinunciatario in campo dovuto “all’approccio psicologico” alla gara? Per non parlare di quei giocatori, lungodegenti, che tornano in campo dopo mesi di infortunio e giocano col freno a mano tirato per timore di recidive.

Altri, poi, senza una apparente motivazione valida, giustificata da guai muscolari, tendinei o quant’altro, spariscono dalla circolazione per diverso tempo e poi tornano in campo ammettendo di aver sofferto di depressione, di stati d’ansia e/o di panico.

Per questo “Catania Mood” ha pensato di introdurre un’interessante analisi psicologica, condotta dallo Psicologo dottor Michele Torrisi, esperto in neuropsicologia e ricercatore sanitario presso IRCCS centro neurolesi “Bonino Pulejo” di Messina, ma catanese DOC e grande tifoso dei colori rossazzurri.

Riscattare la sconfitta interna contro la Paganese. Questo è l’imperativo in casa Catania ma non è la prima volta che i rossazzurri incappano in una sconfitta interna (la settima in campionato). Ci spiega quale potrebbe essere il problema dal punto di vista psicologico? Perché all’improvviso, e con l’appoggio del pubblico, il “Massimino” non è più una roccaforte?

“Siamo in una situazione in cui il fattore campo, ormai, è come se non esistesse più. Giocare fuori casa o in casa non è particolarmente differente. Questo è stato causato un po’ dalla pandemia, perché ne è dipesa l’assenza del pubblico allo stadio, una situazione alla quale ormai tutti i giocatori si sono abituati ma riguarda tutte le squadre. Nel caso del Catania vuoi per le restrizioni, vuoi per la disaffezione di gran parte del pubblico, allo stadio vanno poche persone e mi pare di capire che il tifo non sia acceso come prima e non è una colpa è assolutamente comprensibile, c’è meno tifo, meno supporto, meno caciara.

Il pubblico è sfiduciato, demotivato, bisogna comprenderlo. Secondo me è successo questo e si vede anche dal fatto che la squadra ha vinto spesso fuori mentre una caratteristica negativa del Catania era perdere in trasferta nel recente passato, vinceva pochissimo. Il fatto che stia vincendo spesso fuori, a dispetto del “Massimino” roccaforte come un tempo, è una conferma di ciò che ho asserito poc’anzi”.

Concentriamoci sui singoli. Le faccio due nomi: Moro e Sipos, il bomber a secco da qualche settimana e il rincalzo che vorrebbe diventare di lusso a suon di gol ma che anche quando è stato chiamato in causa ultimamente, forse in disistima, non è riuscito a incidere. Di cosa hanno bisogno i nostri due attaccanti per tornare in auge?

Per quanto riguarda Moro dico semplicemente che tutti i calciatori del Catania stanno accusando una flessione naturale. Ritengo che questa flessione in Moro ci sarebbe stata comunque anche senza i problemi societari che patisce il club. Moro sa benissimo che l’anno prossimo giocherà in un’altra squadra (nel Sassuolo in Serie A, ndr), e sa che deve fare bene.

Si tratta di flessioni fisiologiche che capitano anche a campioni affermati: quando si segna tanto c’è sempre un periodo di stasi, anche psicologica, cioè impegno, freddezza sotto porta, attenzione in campo, è più che normale. C’è anche da dire che si parla di qualche settimana, non sono passati due mesi. Sipos? Mi permetto di dire che è in linea con il suo rendimento standard, non vedo molte differenze rispetto al passato”.