Calcio, la nuova vita del “Pitu” Barrientos

Dopo aver annunciato il ritiro dal calcio giocato poco meno di un anno fa, Pablo Barrientos ha deciso di continuare con il mondo del fútbol ma in una veste diversa: l’argentino infatti è stato eletto nuovo presidente del Club Football Jorge Newbery, squadra della città di Comodoro Rivadavia, città natale del Pitu e squadra per cui fa il tifo sin da bambino. 

Dopo aver vestito le maglie di San Lorenzo e Catania tra le più importanti, senza dimenticare la sua esperienza messicana al Toluca e agli uruguagi del Nacional, con un passato anche nella nazionale argentina di Leo Messi, Barrientos esattamente il 18 febbraio 2021annunciò il suo ritiro a causa di alcuni infortuni che non gli permettevano di poter continuare. 

Questo martedì, l’ex calciatore ha guidato l’unica lista che è stata presentata all’assemblea generale del club e sabato prossimo ne assumerà il ruolo di presidente. Al Pitu non possiamo che augurare un grosso in bocca al lupo per questa sua nuova avventura e il miglior augurio per poter risollevare le sorti del club cercando di portarlo in categorie superiori. 

(Foto: Live Sicilia-Santina Sorbello) 

Catania Mood
Stampa veneta: conferme sull’arrivo del giovane Maniero al Catania

Arrivano conferme dalla stampa veneta, in particolare da PadovaSport.tv, circa l’intesa raggiunta tra Padova e Catania per l’approdo in prestito del giovanissimo Mattia Maniero, mediano di appena 19 anni.

Il ragazzo potrebbe essere aggregato alla Under 19 di mister Orazio Russo ma con licenza di esordire in prima squadra se dovesse convincere l’allenatore del Catania, Francesco Baldini.

Per Maniero l’esordio in Serie C è già avvenuto in Padova-Sudtirol 0-0 dello scorso 12/12/2021, proprio quando i rossazzurri schiantavano il Palermo al “Massimino” nel derby di Sicilia vincendo 2-0.

Calcio Catania
Catania: facciamo un gioco. Nei commenti di Facebook scrivete…

Oggi abbiamo voglia di giocare. Dopo oltre un anno di abissi, non vediamo l’ora di cacciare la testa fuori dal mare e osservare ciò che brilla tutt’intorno. Catania piange, Catania ride; Catania cade, Catania si rialza. 

Vi scriviamo la rosa del Catania al completo e vogliamo che siate voi a stabilire nei commenti sulla nostra pagina Facebook → https://www.facebook.com/cataniamood le cessioni che ammettereste e le pedine che ritenete incedibili. 

Ci piacerebbe che scriveste 3/4 nomi di giocatori inamovibili  (cercando di non farvi influenzare dalle voci di mercato) e, se volete, anche i 3/4 che preferireste andassero via.

Da chi deve ripartire il “nuovo Catania”?

ROSA DEL CATANIA AGGIORNATA AL 14 GENNAIO 2022 (28 GIOCATORI)

PORTIERI (3): Borriello, Sala, Stancampiano.

DIFENSORI (9): Ropolo, Monteagudo, Claiton, Pino, Pinto, Calapai, Ercolani, Zanchi, Albertini.

CENTROCAMPISTI (8): Maldonado, Castaldi, Greco, Rosaia, Provenzano, Izco, Frisenna, Biondi.

ATTACCANTI (8): Russini, Russotto, Ceccarelli, Sipos, Estrella, Piccolo, Bianco, Moro.

Francesca Tremoglie

(Fonte immagine: CalcioCatania.it)

Bari, tutti guariti i positivi al Covid. Col Catania al gran completo

Con il seguente comunicato stampa, il Bari ha rese note le negativizzazioni di tutti gli elementi appartenenti al gruppo squadra che erano risultati positivi nei tamponi precedentemente processati:

“SSC Bari rende noto che il nuovo ciclo di tamponi a cui è stato sottoposto il gruppo squadra ha dato esito negativo per tutti i tesserati.
Confermata la completa negativizzazione anche degli ultimi calciatori ancora in isolamento domiciliare che potranno così riaggregarsi ai compagni appena espletate le procedure previste dal protocollo sanitario.

Nei giorni scorsi i componenti del gruppo squadra in possesso dei requisiti idonei hanno completato il ciclo vaccinale previsto”.

Un Bari che inizierà il nuovo anno agonistico al gran completo proprio contro il Catania domenica 23 gennaio alle ore 17:30 al “San Nicola”. Nel Catania, invece, sono ancora sei le positività attive: tre calciatori e tre componenti dello staff tecnico.

CATANIA, partire o restare…il dilemma dei giocatori del Catania!

Il mese di gennaio, e anche le prime due settimane di febbraio, saranno decisivi su due fronti molto discussi in questi giorni: l’asta competitiva ed il calciomercato. Tralasciando il primo punto, fondamentale per le sorti della Catania calcistica e non solo, approfondiamo il secondo punto, quello relativo alla compravendita dei giocatori, in questo frangente rossazzurri. Premesso che difficilmente il Catania potrà operare in entrata, nelle ultime settimane, considerata la nebulosa questione societaria che ha condotto il Calcio Catania S.p.A. al fallimento, sì è spesso letto e/o sentito di diversi componenti della rosa già con la valigia in mano.

Ora, è legittimo pensare che un discorso del genere poteva avere un senso fino a qualche giorno fa, quando ancora non si sapeva se fosse stato concesso l’esercizio provvisorio. Ma da quella decisione in poi, giunta lo scorso 5 gennaio, la situazione è certamente mutata. È chiaro che, a prescindere dai problemi societari, alcuni elementi sarebbero ugualmente finiti nella lista dei partenti. Basti pensare, ad esempio, ai nomi di Ceccarelli, già in rottura ancor prima che si aprissero le danze del mercato, ma anche ai deludenti Piccolo e Pinto. Questi ultimi due, che in Serie C dovrebbero fare la differenza, a parte qualche sporadica occasione, hanno spesso deluso le aspettative. Una loro partenza, quindi, sarebbe più che giustificata e senz’altro ovvia. Ma quando si legge o si vocifera di possibili partenti come Monteagudo o Russini, tanto per citarne due, sorgono delle perplessità.

Non sarebbero sorte se non fosse stato concesso l’esercizio provvisorio, anzi a quel punto sarebbero, inevitabilmente, andati via tutti. Ciononostante, bisogna sottolineare come negli ultimi dieci giorni la situazione del Catania è letteralmente cambiata. C’è un’asta competitiva aperta alla quale possono partecipare, l’auspicio è quello, anche grossi imprenditori capaci di poter realmente, e non soltanto a parole, rilanciare il Catania in categorie più consone. Un motivo in più, quindi, per credere alla volontà da parte di molti componenti della rosa del Catania di attendere notizie e, magari, ritrovarsi l’anno prossimo in un progetto importante e, perché no, vincente. Anche perché, qualora l’asta competitiva venisse disertata (epilogo alquanto improbabile), i giocatori in questione resterebbero senza squadra solo per due mesi, dato che il campionato finirebbe già ad aprile. Un pericolo che, a fronte di un possibile investimento importante e produttivo nel Catania, potrebbe, forse, anche essere corso. 

Insomma, tutto ciò per ribadire quanto al momento ogni voce riguardante una possibile partenza di un elemento dell’organico del Catania, sia strettamente legata a ciò che può accadere da qui in avanti. Verissimo che all’apertura delle buste il calciomercato è già finito da oltre dieci giorni, ma vogliamo pensare che, trattandosi di un lavoro per i calciatori e non di un gioco, questi ultimi possano avere delle rassicurazioni in merito. Quindi, così come per quanto concerne il bando, anche per il mercato bisognerà attendere l’evoluzione dei fatti, sperando, ovviamente, che siano positivi per il futuro di una piazza che sogna un definitivo rilancio nel calcio che conta.  

Fonte immagine: CalcioCatania.it

Gennaro Iezzo: “Catania è una piazza che deve stare in Serie A”

Gennaro Iezzo, ex portiere del Catania, ha analizzato il delicato momento che sta attraversano la società rossazzurra:

“Ho avuto la fortuna di giocarci quattro anni vincendo un campionato – ha dichiarato ai microfoni di TMW-Radio-. Penso che Catania non meriti di stare nemmeno in Lega Pro. È una piazza che deve stare in Serie A. Chi viene a fare calcio in una piazza così importante deve farlo con solide intenzioni sia economiche che di mentalità: per bacino, per passione, per voglia, il Catania non può stare lì così col rischio addirittura di vederla tra i dilettanti.

Deve stare in alto, invece vive una bruttissima pagina del nostro calcio. Speriamo di vedere il Catania ai livelli che più gli competono”.

(foto: contropiedeazzurro.com)

Maldonado
Maldonado ai titoli di coda: era nell’aria già da un bel po’

Luis Maturi Maldonado, già questa estate, era stato accostato al Trento con più di una ragione a sostenerne la candidatura. 

Il play ecuadoregno è stato corteggiato a lungo dal club trentino ed, effettivamente, Maldonado si è fatto scappare una storia su Instagram in cui prometteva di riabbracciare un ex compagno dell’Arzignano proprio a Trento. Baldini però si è opposto fortemente alla cessione e il ragazzo è rimasto, finora, all’ombra dell’Etna.

Pare che il Trento ora si sia disinteressato a Maldonado. Non il Catanzaro, pronto a metterlo sotto contratto nelle prossime ore come riporta anche “La Sicilia”. 

(Fonte Immagine: CalcioCatania.it)

Avv. Ingrassia a Catania Mood: “Partecipazione all’asta vietata per soci SIGI che hanno avuto potere di rappresentanza nel Calcio Catania”

Per la nostra rubrica Mood Ospite, è un piacere disquisire con l’avvocato e tifoso del Catania Enzo Ingrassia. Una bella chiacchierata con un esperto in materia sulle ultime vicende giuridiche legate al sodalizio etneo. Un approfondimento, con maggiori delucidazioni, su ciò che spetta al Catania da qui ai prossimi trenta giorni circa. Buona Lettura.

Avvocato, innanzitutto grazie per aver accettato l’invito della nostra redazione. Come sta?

“Bene grazie! Ma, come tantissimi, in trepida attesa per le sorti del nostro “Catania”. Sottolineando che quello in tema non è soltanto un problema di natura sportiva, essendo il calcio un fenomeno sociale coinvolgente, per i suoi molteplici risvolti, un’intera Città”.

Finalmente si è aperta l’asta competitiva per l’acquisizione del titolo sportivo. Si aspetta la partecipazione di grossi imprenditori?

“Intanto ritengo di evidenziare che l’asta competitiva è soltanto un primo passaggio per l’acquisizione del titolo sportivo. Chi si aggiudicherà l’asta, alle condizioni economiche stabilite dal Tribunale, acquisirà soltanto il ramo di azienda del Calcio Catania S.p.A.. Il titolo sportivo, con il dichiarato fallimento, è ritornato, ai sensi dell’art. 16 delle norme federali, nelle mani della Federazione. Quest’ultima lo concederà all’acquirente soltanto se lo stesso avrà dimostrato di essere nelle condizioni previste dal successivo art. 52 di dette norme federali. E tra queste, ed in via primaria: a) “Essersi accollato ed avere assolti i debiti sportivi (nel caso de quo circa € 3.000.000,00)”; b) “Possedere un adeguato patrimonio e risorse economiche sufficienti a garantire il soddisfacimento degli oneri relativi al campionato di appartenenza”; c) “Impegnarsi con fidejussione bancaria a soddisfare le obbligazioni derivanti dai contratti stipulati con i tesserati. Quest’ultima è condizione per il rilascio del visto di esecutività di essi contratti”. Insomma soltanto “grossi imprenditori” possono partecipare all’asta con la successiva richiesta alla Federazione di concessione del titolo sportivo”.

Il timore di molti tifosi è legato ad un nuovo tentativo, in questo bando, da parte di alcuni componenti della vecchia proprietà. Crede sia possibile?

“La partecipazione all’asta è vietata esclusivamente a chi tra i soci della SIGI ha avuto, in qualsiasi maniera, potere di rappresentanza nella fallita Calcio Catania S.p.A.. Teoricamente è possibile a tutti gli altri, sempre che, ai fini della successiva acquisizione del titolo sportivo, abbiano i requisiti di cui sopra”.

Da esperto in materia, ritiene sufficiente un mese di tempo per trovare un acquirente in grado di rilanciare il calcio a Catania?

“Catania è una piazza appetibile, e ciò per storia, per tradizione, per passione dei suoi tifosi, per il suo “bacino di utenza”. E questi per chi vuole investire ed è dotato delle necessarie capacità economiche sono secondo me elementi sufficienti per una veloce valutazione, in considerazione che l’investitore non si accollerà il notevole debito societario (circa € 54.000.000,00), bensì soltanto il debito sportivo (ripeto di circa € 3.000.000,00). Io mi auguro che da parte dell’investitore ci sia anche amore! E per meglio dare spiegazione a quest’ultimo pensiero mi piace ricordare come nei miei lunghi anni di collaborazione professionale ed amicale con il Presidentissimo Angelo Massimino, ebbi modo di definirlo “dolce innamorato del suo Catania”.

Si vocifera di tante partenze in rosa, ma non crede che, in vista di un possibile arrivo importante, sia più opportuno per i calciatori attendere lo sviluppo dei fatti?

“Ognuno dei calciatori agirà secondo le proprie esigenze, le proprie prospettive, le proprie richieste di mercato. Ma penso che lasciare una piazza come quella di Catania, per le opportunità che la stessa potrà loro concedere, sarà oggetto di loro attenta riflessione”.

AMARCORD MOOD: Catania stende la Roma con una perla del “Papu”

Oggi come allora, il 13 gennaio del 2013 un grande Catania riusciva a battere una grande Roma al “Massimino”.

Catania-Roma è sempre stato un match dalle mille emozioni, una partita che ha regalato duelli in campo da sempre affascinanti, insomma, due compagini che si sono date del filo da torcere ogni qualvolta si sono affrontate. 

Diciamolo chiaramente, il Catania insieme al suo “Massimino” hanno da sempre rappresentato un tabù per i giallorossi nelle varie sfide di campionato giocate in massima serie. 

Quella del 13 gennaio sarà una delle più belle partite dei rossazzurri nella loro militanza in Serie A, un match pieno di emozioni che ha permesso agli etnei di raggiungere la decima posizione con 29 punti momentanei a sole tre lunghezze proprio dai giallorossi. 

Partita che si dimostra subito movimentata con diverse occasioni da gol soprattutto per gli ospiti che con Destro prima e Bradley poi impensieriscono più di una volta l’estremo difensore etneo Mariano Andujar.

Primo tempo che vede gli ospiti giallorossi molto più vicini al gol del vantaggio rispetto ai padroni di casa che cercano quantomeno di impensierire Goicoechea con un paio di conclusioni realizzate dall’argentino Alejandro Gómez (tra cui un palo colpito). 

Secondo tempo che ha tutto un altro aspetto, forcing offensivo dei rossazzurri che troveranno il gol che deciderà il match esattamente al 61′ minuto sempre con il Papu Gómez che, abile a sfruttare un passaggio sul filo del fuorigioco di Bergessio, riesce a battere l’estremo difensore romanista con un magnifico pallonetto in cui la palla dolcemente si insacca in rete. 

Catania in vantaggio! Stadio che esplode letteralmente e grazie al tifo caloroso, la squadra di mister Maran verrà condotta alla vittoria finale. Vittoria importantissima soprattutto in vista del raggiungimento dell’obiettivo primario, la salvezza della categoria, anche se in quella meravigliosa stagione in cui il Catania concluse all’ottavo posto, ottenendo il record di punti in massima serie (56 per l’esattezza), gli stessi rossazzurri sono andati davvero vicini a sfiorare la qualificazione in Europa League. 

(Foto: Facebook.com)

Chi si aggiudica il Catania non deve sborsare 4mln. Servono “tanti zeri”

Da più parti leggiamo che gli eventuali acquirenti che si aggiudicheranno il Calcio Catania all’asta dovranno presentarsi con 4 milioni di euro in mano: 1 milione per l’offerta ai curatori e poco meno di 3 per saldare il debito sportivo.

Il messaggio che rischia di passare è che se una cordata X si presenti entro l’11 febbraio rompendo i salvadanai dei soci e racimolando la cifra di 4 milioni, i problemi che affliggono il Catania da anni verrebbero spazzati via insieme ai cocci. Bene: non è così!

A Catania serve una società forte che non si limiti al compitino, mettendo pezze qua e là com’è successo con SIGI, oppure accumulando nuovamente debiti come è accaduto con la gestione Pulvirenti-Lo Monaco. La conditio sine qua non è “forza economica”, potere economico, insomma chiamatelo come volete: servono soddi. 

Non ci si può limitare alla ordinaria amministrazione, urge un piano quinquennale, a lunga gittata, un progetto sportivo e di riqualifica non solo del parco giocatori e dello staff ma del brand, del merchandising e di Torre del Grifo che deve far parte del nuovo progetto in quanto volano per la crescita economica della nuova società del Catania che si verrà a creare.

Quindi, ok i 4 milioni di euro subito ma attenzione a non commettere gli errori del recente passato: per amministrare e portare in gloria una società di calcio con sede in una delle città più grandi e appassionate d’Italia servono 400 milioni non 4. Più che una provocazione è una realtà (ovviamente se fossero 40 andrebbero più che bene, badate bene al senso dell’articolo, leggiamo tra le righe!).

Prendete il Presidente del Bari Luigi, De Laurentiis (figlio di Aurelio, patron del Napoli): secondo voi come ha fatto la società pugliese a non fallire negli ultimi tre anni spendendo una fortuna pur rimanendo invischiata in Serie C? Papà Aurelio vanta un fatturato annuale di 247,5 mln di euro (in calo rispetto al 2020, quando sfiorava i 300 mln). Logicamente ne bastano 20 per un calciomercato da sogno in serie C, inclusa l’ordinaria amministrazione del club per una stagione. Ecco subito spiegato.

Probabilmente, come si vocifera in questi giorni, cederà il club pugliese entro il 2024  per evitare conflitti di interessi futuri come è accaduto a Claudio Lotito con Lazio e Salernitana ma, frattanto, lo sta portando in Serie B. Senza soldi non si canta messa.

(foto: optimamagazine.com)