In passato ha lavorato per il Calcio Catania, ma anche per altre realtà siciliane. É un piacere per la redazione di Catania Mood ospitare ai nostri microfoni Simona Marletta, che oltre ai ruoli sopracitati, è anche grande tifosa dei colori rossazzurri. Qui sotto le sue risposte alle nostre domande. Buona lettura.
Simona, innanzitutto grazie per aver accettato l’invito della nostra redazione. Come stai?
“Buongiorno a voi, grazie per l’invito. In questo periodo storico, rispondere ad un “come stai” non è sempre facile. Sono stata colpita, ma non affondata, dal Covid, sono assolutamente in ripresa e quasi pronta per essere liberata da questa situazione assurda”.
Oltre ad aver lavorato per il Calcio Catania, tu sei anche una grande tifosa. Come hai vissuto il fallimento giunto lo scorso 22 dicembre?
“Nonostante la situazione fosse assolutamente prevedibile, è stato un brutto colpo, ma lo ritengo assolutamente inevitabile, vista la situazione reale del club e della società controllante. La rassicurazione è arrivata con la nomina di CTU di altissimo profilo”.
In giornata, il tribunale si pronuncerà sulla possibilità di esercizio provvisorio per un mese o sul definitivo precipizio. Quali sono le tue sensazioni?
“Spero e ritengo, anche in considerazione della concessione delle ulteriori 48 ore, si potrebbe avere conferma dell’eventuale esercizio provvisorio”.
Qualora venisse concesso l’esercizio provvisorio, in vista di una possibile asta per il titolo sportivo, non reputi trenta giorni troppo pochi per far si che tutto vada in porto?
“Credo che 30 giorni siano legittimi, per garantire l’esercizio provvisorio in vista di un’asta attesa e plausibile per la salvaguardia di un titolo sportivo di una città come la nostra Catania. Ritengo verosimilmente che si possa preparare, come avvenuto in altre città, un’asta di questa tipologia e sono certa che, chi avesse voglia di parteciparvi si avvarrà di professionisti capaci per la preparazione della documentazione e delle garanzie necessarie”.
In queste ore si disquisisce sull’avvicinamento di imprenditori locali o non locali. Quale sarebbe per te la soluzione più congeniale?
“Mi auguro e spero con tutta me stessa che da questo incubo si possa risorgere con nuova forza. Soprattutto spero che finalmente si sia fatto tesoro delle esperienze avvenute fino ad oggi. Lo sport, il calcio professionistico in particolare, vanno gestiti da “professionisti”, credo che sia arrivato il momento di liberarsi definitivamente di dirigenti e collaboratori compiacenti. Ma sinceramente trovo anche assurdo sentire ancora parlare di pseudo manager sportivi “portati”, come possibili salvatori della patria, quando le uniche esperienze in campo sportivo dirigenziale hanno portato soltanto a fallimenti delle stesse società, ma ovviamente di questo gli amici degli amici non ne parlano. Ecco, diciamo che mi auguro che il futuro possa essere ricco di veri uomini e donne appassionati ai nostri colori, ma con grandi capacità professionali ed importante preparazione e soprattutto veri curriculum, non ruoli di facciata, non legati a nessuna politica, e con “attributi” da concedergli la forza di non piegarsi al padrone di turno. Spero non sia soltanto un’utopia. Un grande abbraccio e Forza Catania Sempre!”