Catania, la situazione sulle cordate e sugli imprenditori interessati

Anche stamani la nostra consueta rassegna stampa dovrebbe iniziare dalle notizie legate alle manifestazioni di interesse. In realtà sulla “Gazzetta dello Sport” si parla del ritiro ufficiale di Riccardo Gaucci, già acclarato nei giorni scorsi, e del dietrofront anche della cordata toscana.

Resterebbe in piedi la cordata milanese, un gruppo immobiliarista con aziende importanti e un altro imprenditore forte di cui non si conosce il nome. Troppo poco per trovare un po’ di pace, troppo poco per rimanere sereni in vista del 18 giugno, scadenza della manifestazione di interesse.

Gli spettri di chi ha fallito nel recente passato aleggiano su Torre del Grifo ma solo uno stolto potrebbe immaginare che l’imprenditore romano possa fornire garanzie per mettere le mani sul centro sportivo che ci invidiava mezza Europa. A proposito: la Rzs Corporation EPC S.r.l., azienda di termovalorizzatori di cui si è parlato tanto nella giornata di ieri, c’è o non c’è? Si cerca di fare luce sulla presenza o meno di Rzs alla manifestazione di interesse. Ci sono voci contrastanti che non promettono nulla di buono. E meno male che abbiamo chiesto chiarezza e trasparenza!

Nessuna buona nuova, insomma. Ma a una settimana dalla fine, mai come adesso, siamo felici che stia arrivando questo momento. Poi, a bocce ferme, tireremo le somme  e decideremo se dare fiducia alla nuova proprietà, senza sensazionalismi e acclamazioni, nessun eroe all’orizzonte. Dovranno guadagnarsi, nelle settimane, la fiducia dei tifosi. 

Lo Monaco: “Spero di tornare nel mondo del calcio al più presto”

Intervistato dalla redazione di tuttomercatoweb, l’ex direttore del Catania Pietro Lo Monaco ha espresso il suo desiderio di ritornare al più presto nel mondo del calcio. Ecco quanto riportato:

Spero di tornare in pista nella prossima stagione, mi auguro che qualcuno si ricordi che un po’ di calcio lo conosco. Tuttavia non è semplice, oggi i club faticano ad accettare di avvalersi della collaborazione di un professionista decisionista“.

Mai più con SIGI, mai più SIGI, mai più ex soci SIGI. Comune attenzione!

Mai più con SIGI, mai più SIGI, mai più soci ex SIGI o chi ne ha intrattenuto contatti diretti e indiretti. Il messaggio deve essere chiaro, soprattutto adesso, a soli otto giorni dalla scadenza fissata dal Comune di Catania per la manifestazione d’interesse.

A proposito di Comune: l’amministrazione comunale, il sindaco facente funzioni e l’assessore allo sport, non devono limitarsi a frasi di circostanza e scacciare i fantasmini di bassa lega che si affacciano da Giarre. Spostare l’attenzione verso “Ionia” non servirà a insabbiare nomi che, come funghi velenosi, riemergeranno in sede di PEC. Non ci caschiamo. Al di là delle mire-chimere su Torre del Grifo dell’imprenditore romano, il vero problema, il nodo della questione Catania, l’unico aspetto che meriti attenzione è: mai più soci SIGI.

Il Catania deve sì ripartire, ma non può “affidarsi a chiunque”, soprattutto ai suoi carnefici. Attendiamo almeno una PEC da parte dei gruppi imprenditoriali che si sono mossi in queste settimane e confidiamo nella buonafede del Comune di Catania nonostante le voci che sussurrano accordi verbali siglati con una azienda di termovalorizzatori, schermo della verità sigista.

No, non possiamo e non vogliamo crederci. Non basta, caro assessore, un post su Facebook per risolvere la questione Catania. Per carità, doveroso più che opportuno dopo lo scompiglio che si era generato in città. Ma, non è certo risolutore. Risolutrice, semmai, è una presa di posizione futura su Torre del Grifo, anche lì c’è un bando di assegnazione a prezzi irrisori rispetto al valore dell’immobile, e sul nuovo Calcio Catania che andrà, ne siamo certi, a una società forte, solida economicamente, con un progetto sportivo almeno quadriennale e che, conditio sine qua non, non intrattenga alcun legame con SIGI.

Se volete lo stadio vuoto, allora questa è la strada giusta. Il catanese è stanco di sentirsi preso per i fondelli. I giochetti lasciamoli pure ai bambini dai 2 ai 10 anni. 

Il Palermo si affida all’ex Catania, Jacopo Dall’Oglio per la finalissima playoff

Playoff, finale di ritorno. Dopo aver espugnato l’Euganeo, i rosanero allenati da mister Silvio Baldini, ex Catania, si affidano a un altro ex rossazzurro per la mediana: Jacopo Dall’Oglio.

Un inizio non proprio roboante quando lasciò l’Etna per raggiungere il capoluogo d’occidente. Ora, a suon di prestazioni e soprattutto assist, si è preso il Palermo e ha conquistato i tifosi: sei gli assist per il centrocampista, solo Valente (11) ha fatto meglio di lui.

Al Palermo basterebbe un pareggio per raggiungere la promozione in Serie B domenica ore 21:15 allo stadio “Renzo Barbera”.

(Fonte Immagine: CalcioCatania.it)

ESCL.- Mazzoleni, l’arbitro di Taranto-Catania: “Che partita. Che ricordi!”

Digitando “Mario Mazzoleni” su Google, il primo risultato è “Taranto-Catania”, ovviamente associato a nome e cognome dell’arbitro nato a Bergamo l’1 agosto 1971, oggi gallerista d’arte di professione.

Una partita, quella del 9 giugno 2002, esattamente venti anni fa oggi, che Mazzoleni arbitrò con carisma da vendere, professionalità indiscutibile e forma atletica smagliante. Una partita che, ancora oggi a distanza di due decenni, resta ben impressa tra le perle della sua memoria che include anche la Serie A, ottenuta meritatamente sul campo dopo aver raccolto encomi dai vertici arbitrali e il premio “Guerin d’Oro” assegnato al miglior fischietto della Serie C:

Stadio “Erasmo Jacovone” di Taranto. I pugliesi devono ribaltare l’1-0 maturato sette giorni prima al “Massimino”, propiziato da un’invenzione di Michele Fini che mandò in visibilio il pubblico di fede rossazzurra. Trema l’impianto ionico: pienone di gente e di speranze, ma finì 0-0 e in Serie B approdò il Catania dopo quindici anni di attesa. Cosa ricorda di quel pomeriggio bollente in tutti i sensi?

Sono passati vent’anni da quella domenica, quella fantastica domenica, che porto sempre nel mio cuore. Una delle pagine sportive più belle di tutta la mia carriera. Ricordo la città di Taranto, già dal sabato, con i miei guardialinee, Comito di Torino e Faverani di Lodi, arrivammo in Puglia, in una città colorata a festa, con tutte le bandiere che inneggiavano la Serie B.

La partita, l’arrivo al campo, lo “Jacovone” con 28.000 spettatori, il saluto alle squadre, l’ingresso nel rettangolo verde. Mi fa piacere che anche voi ricordiate l’arbitraggio, che fu di buon livello anche supportato anche dai due bravissimi assistenti. Resterà per sempre nel mio cuore. Il Catania, che in quell’occasione dimostrò di essere una grande squadra che non subì la pressione psicologica della tifoseria e della squadra del Taranto, si dimostrò una squadra molto preparata e molto compatta, meritando assolutamente la promozione in Serie B.

Auguro davvero di cuore al Catania di ritornare presto perché ritengo che il campionato italiano non possa fare a meno di una piazza come quella etnea a cui sono ovviamente molto legato. Un grande in bocca al lupo, tornate presto! Io, da ex arbitro, faccio il tifo per voi, per la sportività del popolo catanese, della squadra, per lo stadio tutto, e portando nel cuore quella partita non posso che augurarvi tutto il bene possibile“.

(foto: facebook.com)

Zappalà (moglie Izco): “Non ho mai visto mio marito soffrire così”

Intervistata dalla redazione di tuttomercatoweb, Emanuela Zappalà, moglie del capitano rossazzurro Mariano Izco ha parlato del momento vissuto in quest’ultimo periodo difficile per tutta la comunità rossazzurra. Ecco quanto riportato:

È ritornato l’anno scorso a fare il capitano. Quest’anno ha sofferto tanto, il fallimento del Catania per mio marito è stato un dolore immenso al cuore, non l’avevo mai visto soffrire così e con gli occhi pieni di lacrime infatti non è riuscito nemmeno a parlare a tutti i suoi tifosi: la delusione era immensa. Sono orgogliosa di lui come giocatore e lo stimo tanto come uomo, come marito e come papà soprattutto, non potevo avere un marito e un papà migliore per i miei figli“.

(foto: calciocatania.it)

Riccardo Gaucci: “Sì, ho provato a riprendermi il Catania ma…”

Riccardo Gaucci, a “La Gazzetta dello Sport” ha fatto riferimento anche alla trattativa naufragata per riprendersi il Catania:

“Avevamo redatto un piano per ottenere la Serie D ma non volevo fare figuracce con i tifosi del Catania. Avevo trovato alcuni investitori ma alcuni di loro si sono spaventati per le spese che  avremmo dovuto affrontare per due anni di Serie C.

Il piano prevedeva di vincere subito la Serie D e poi rimanere per due anni in C prima del salto in B. Avremmo dovuto sostenere costi insostenibili per quello che era il nostro progetto e la nostra possibilità economica”.

(foto: umbriatv.com)

Catania, 9 giugno 2002. Gaucci: “Fu uno spettacolo, un capolavoro!”

Riccardo Gaucci, ex presidente del Catania nei primi anni 2000, ha concesso un’intervista ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport”, ricordando la promozione del 9 giugno 2002, quando i rossazzurri pareggiarono allo “Jacovone” di Taranto per 0-0 guadagnandosi il salto di categoria in virtù della splendida rete di Michele Fini maturata all’andata, al “Massimino”:

“Fu il coronamento di un sogno. L’anno prima a Messina avevamo perso la doppia finale dopo una rincorsa clamorosa. Quel ko ci rafforzò. Così nel 2002 ci siamo rimessi a correre confezionando un capolavoro.

Merito dei ragazzi e di tutta la città. Eravamo molto uniti, uno spettacolo. Quel successo rese giustizia a Catania: stadio pieno, categoria adeguata, altri progetti. Poi la Serie A era il posto naturale che grazie ad altri dirigenti la città seppe guadagnarsi. Ricordo più intenso? La seconda finale a Taranto (9 giugno 2002, ndr). Al fischio finale dovetti fuggire ma riuscirono ugualmente a colpirmi. Dopo 15 anni di sofferenza ritrovare la Serie B in un ambiente che vive di calcio fu meraviglioso”.

(foto: umbriatv.com)

Ass. Parisi: “Non ci interessano i pasticci”

Ecco il post su Facebook dell’assessore allo sport del Comune di Catania,  Sergio Parisi, pubblicato sul proprio profilo Facebook dopo che Benedetto Mancini ha rilevato il Giarre generando scompiglio anche a Catania (dove si temeva fusione tra Giarre e Fc Catania 1946, società registrata alla Camera di Commercio dall’imprenditore romano):

 

Intervengo sui social sul tema calcistico perché ritengo che la serenità dell’ambiente debba prevalere su tutto.
L’Amministrazione sceglierà, attraverso la manifestazione d’interesse, per il bene della Catania calcistica, affidando l’onore di calcare il prato del Massimino a chi se ne dimostrerà degno, per storia passata, presente cristallino e futuro da programmare a testa alta.

A scanso di equivoci, non ci interessano soluzioni pasticciate, non ci interessa affatto “rubare” il calcio ad altri Comuni, non ci interessano le eventuali e non auspicabili furbate.

Il futuro del calcio a Catania passa dalla capacità di dimostrare di avere i requisiti previsti dalla manifestazione d’interesse, senza scorciatoie o porte girevoli.
Nulla di più, nulla di meno, nulla di diverso.
Ci vediamo il 18 giugno”.

Sottil, dalla C con il Catania alla Serie A nel giro di quattro anni

È della giornata di ieri la notizia ufficiale in cui Andrea Sottil è stato nominato nuovo allenatore dell’Udinese per la stagione sportiva 2022-23. Un percorso di crescita che ha formato l’allenatore nativo di Venaria Reale attraverso diverse esperienze che vanno nel giro di pochi anni dalla serie C fino alla serie A. 

In effetti, fino a quattro anni fa Sottil era alla guida del Catania, tra l’altro squadra che lo ha accolto anche in veste di calciatore, in una delle categorie più ardue e difficili del calcio italiano, la Serie C. L’ex difensore rossazzurro durante la sua esperienza alle pendici dell’Etna da allenatore riuscì a concludere la stagione al 4 posto nonostante un esonero e il seguente ritorno per i playoff in cui gli stessi rossazzurri furono eliminati dal Trapani in semifinale. 

Dopo l’esperienza etnea, Sottil diventerà l’allenatore del Pescara in Serie B, con lui in panchina, i delfini si salveranno solamente ai calci di rigore nella finalissima dei playout contro il Perugia condannando gli umbri all’inferno della serie C. 

Nel dicembre 2020 arriva la chiamata dell’Ascoli sempre in cadetteria, riesce a salvare i marchigiani evitando i playout e con una giornata d’anticipo, terminando il campionato con 10 vittorie ottenute, 8 pareggi e 6 sconfitte. La stagione seguente (cioè quella appena terminata) rappresenta la consacrazione per Sottil che riesce a guidare i bianconeri fino ai playoff per conquistare un’insperata Serie A fino all’anno prima. Il percorso però si interrompe in seguito alla sconfitta contro il Benevento. 

A partire dalla prossima stagione, Sottil dovrà fare i conti con la massima serie, conquistata meritatamente nel giro di quattro anni. La nostra redazione non può far altro che augurargli un grosso in bocca al lupo per l’inizio di questa nuova avventura. 

(Foto: m.lanuovariviera.it)