Roberto Sorrentino: “Catania, tieni lontano avventurieri e inesperti!”

L’ex portiere del Catania, Roberto Sorrentino, tra gli eroi dell’Olimpico, quando nel 1982 il Catania conquistò la promozione in Serie A davanti a 40mila cuori rossazzurri, ha concesso un’intervista a “La Sicilia”:

“Quel che mi dispiace è che non mi sia stata data la possibilità di dare un concreto aiuto al Catania. Certamente collaborerei anche adesso, ma l’importante è che si riparta subito. La sparizione del Calcio Catania? Il dispiacere è stato enorme perché io ho vissuto più di 5 anni nella città etnea ottenendo due promozioni, dalla C1 in B e in poi quella di cui abbiamo appena parlato.

Credo e spero che l’amministrazione comunale sarà individuare un gruppo all’altezza della situazione con una proprietà avente basi ben solide, animata da tanta passione e cuore, con personaggi competenti e di un certo carisma, un piano di rilancio a lunga scadenza. Tenendo lontano avventurieri e gente inesperta”.

(foto: tuttocalciopiemonte.com)

Vicenza: mister Baldini fa la spesa al market “Ex Catania”

Dopo Jean Freddi Greco e il colpo Riccardo Cataldi in dirittura d’arrivo, mister Francesco Baldini ha sentito Simone Russini, estroso attaccante esterno che si è messo in luce con la maglia rossazzurra nella passata stagione.

L’attaccante esterno ha dato prova delle proprie peculiarità: velocità, dribbling, buona propensione alla fase realizzativa e abilità nei calci piazzati. Tutte le qualità che potrebbero convincere il direttore sportivo Federico Balzaretti a mettere sotto contratto l’esterno offensivo nato a Napoli.

(foto: calciocatania.it)

Baiocco: “Catania mi ha dato tanto. Questa maglia è diventata speciale per me”

Davide Baiocco, capitano rossazzurro che ha vestito la maglia dell’elefante per ben 131 occasioni tra il 2005 e il 2009, si è raccontato in un’intervista realizzata dalla redazione di footballnews24.it. Ecco quanto riportato: 

Ho deciso di vivere in questa città per un insieme di cose: perché mio figlio vive lì, perché sono legato a una seconda casa, perché è una terra splendida con delle persone che a livello empatico ti entrano dentro, ti danno tutto e ti fanno sentire il loro affetto e il loro calore, anche a distanza di 10-15 anni. Credo che questa sia una bella caratteristica per scegliere un posto dove vivere, dove i rapporti siano puri, veri, empatici, calorosi, affettuosi, e Catania per me è stata tutto questo. Di conseguenza questo legame è stato per me quasi naturale. Tutti conosciamo la magnificenza della Sicilia e di Catania, la sua bellezza paesaggistica, c’è tutto: il mare e l’Etna, un connubio incredibile. Tutti questi fattori hanno fatto sì che il mio legame con Catania sia diventato così forte e profondo. Aver condiviso gioie, dolori, una vittoria di un campionato, momenti molto difficili, momenti esaltanti che hanno permesso a Catania di ritagliarsi un posto importante lì dove merita, la Serie A, ha fatto sì che per me questa maglia diventasse speciale. Alcuni momenti sono stati per me significativi a livello emotivo e mi hanno fatto crescere, rendendomi un uomo migliore, anche e soprattutto i momenti più difficili: ricordo un Catania-Chievo, partita da dentro o fuori al primo anno di Serie A, una delle sfide più emotivamente cariche che abbia vissuto in vita mia. Credo che imparare a reagire alle difficoltà nella vita faccia la differenza in tutto ciò che facciamo. Sono sicuro che il Catania ripartirà, i catanesi lo sanno meglio di me: Catania è stata distrutta sette volte e ha ricostruito in momenti molto più difficili di questo come città, non solo come entità calcistica, quindi ha tutte le potenzialità per ripartire e lo farà. Il punto focale è capire il come: quindi sarà fondamentale trovare le persone giuste, che vogliano programmare“.

(Foto: Sicilia Today)
Catania, si muovono due gruppi sotto traccia

Gruppo del Centro Italia con epicentro a Pisa e con un ex presidentedi un club di calcio italiano; gruppo di imprenditori romano in avanti con le trattative.  Sono queste le voci che si susseguono sempre con maggiore convinzione e che dovrebbero tradursi in una offerta via PEC entro il prossimo 18 giugno.

Siamo stanchi di nutrirci di mere voci ma, stavolta, l’aleatorio lascerà spazio a una manifestazione d’interesse concreta. Non può essere altrimenti perché il Catania deve rinascere e lo farà, da una proprietà forte che presenti un progetto almeno quadriennale. 

Calcio, un ex rossazzurro pronto a raggiungere Baldini a Vicenza

Iniziano i primi rumors di calciomercato, anche se per quel che riguarda il sodalizio etneo bisogna aspettare ancora un po’ dato che al momento le priorità sono ben altre. 

Tra le prime indiscrezioni sembrerebbe che il direttore sportivo del Vicenza, Federico Balzaretti, sia vicino all’ingaggio dell’ex centrocampista rossazzurro Riccardo Cataldi, pronto a ricongiungersi con Freddi Greco, ma soprattutto con mister Baldini che lo ha allenato in passato oltre che nelle giovanili di Roma e Trapani, proprio alle pendici dell’Etna. 

Nelle scorse ore vi abbiamo anticipato la contesa tra Vicenza e SPAL per assicurarsi le prestazioni del centrocampista ex Catania ma pare che il “jolly Baldini” possa fare la differenza e far pendere verso i biancorossi l’ago della bilancia.

Catania Mood
Catania: il Comune ha l’obbligo morale di chiudere a SIGI ogni pertugio

Ci si sveglia il sabato mattino sotto un caldo torrido di mezza estate ancor prima che la bella stagione faccia capolino. Chi non lavora stamani ha tutto il tempo di concentrarsi sul dovuto. E il dovuto, manco a dirlo, risponde al nome altisonante, di calcidese memoria storica: “Catania”.

Due settimane al gong, datato 18 giugno 2022, poi nascerà, per forza di cose, il nuovo Catania. Oggi, nel giorno del “Clamoroso al Cibali” allorquando undici baldi rossazzurri si sbarazzavano della corazzata Inter guidata dal Mago Helenio Herrera, la storia ci rammenta di cosa siamo capaci. E di quanto lo saremo ancora. 

La raccolta differenziata stenta, qualcuno inneggia ai termovalorizzatori. Sì, ma non provenienti da “quella azienda di Milano”. thanx. L‘attuale e claudicante amministrazione comunale tenta di destreggiarsi tra le molteplici problematiche che attanagliano la città come un cobra della foresta pluviale indiana che prima di sferrare il morso letale si attorciglia su se stesso per intimorire la preda, ma stavolta avrà di che difendersi se non interromperà il filo (il)logico con gli ex sigisti. Talvolta, la miglior difesa non è l’attacco.

Allora il sindaco facente funzioni e l’assessore allo sport, chiamati a gestire (almeno ad oggi) la delicata e vitale questione “manifestazione d’interesse”, in vista delle elezioni comunali la cui data prevista sarebbe maggio 2023, dovrebbero astutamente evitare il richiamo malevolo della dietrologia e improntare la loro strategia elettorale su un rinnovamento del Calcio Catania. Per centrare l’obiettivo, il primo comandamento è: mai più SIGI. Sessantuno anni or sono ci concedevamo il lusso di strappare lo scudetto dalle mani dell’Inter di Herrera, appena dodici anni fa bissavamo l’impresa ai danni meneghini, sottraendoci dal ruolo di giudice tricolore ma spingendoci ancora oltre, battendo l’Inter del triplete.

Oggi, tra le macerie del fallimento prenatalizio e dopo il corteo funebre del 9 aprile, Catania ha sete di vendetta sportiva e così dev’essere. Troppo silenzio aleggia sulle note manovre di soci ex SIGI che lavorano alacremente da settimane per accaparrarsi la proprietà del nuovo Catania. L’antitesi si sposa col paradosso: come può il “nuovo” Catania ripartire da chi ha permesso di riferirci ad esso usando il tempo passato, come un caro estinto, come il vaso a cui eravamo affezionati che si è frantumato in 1946 cocci o come lo sciame di comete che secondo alcuni studiosi avrebbe cancellato una società evoluta circa 11700 anni fa.

Se parte della stampa tace, noi ricordiamo ai nostri lettori che non solo non rappresentiamo una testata giornalistica sportiva ma, anche in tal caso, rifuggiremo lo scopo di lucro e ciò ci consentirà anche in futuro di anteporre la verità all’omertà, che non può essere affatto una giustificazione per chi svolge questo mestiere e preferisce non esporsi, ma è logicamente comprensibile. Per noi non si tratta di un lavoro e mai lo sarà. Pertanto, pur non conoscendo nel dettaglio i nomi di coloro che, sotto traccia ma evidentemente con scarsissima propensione al gioco del silenzio e non solo, stanno orchestrando un ritorno al futuro giuridicamente possibile ma eticamente abominevole, devono sapere che mai otterranno il nostro avallo e, soprattutto, l’avallo del pubblico di fede rossazzurra.

La nostra redazione, se così si può definire dato che non siamo un giornale on-line pur “occupandoci” di informazione, rappresenta un infinitesimale gruppetto di formichine laboriose, un elefante potrebbe schiacciarle con un’unghia. E qui potrebbe scattare il loro ragionevole: “e chissenefrega di questa piccola realtà editoriale, amen se non ci supportano”. Al posto loro, però, mi concentrerei sulla piazza (di cui facciamo parte), sull’unica voce che conta, sull’urlo all’unisono del “Massimino” che non udiranno mai se entreranno, attraverso mentite spoglie, con l’ausilio subdolo di sotterfugi legalmente inattaccabili ma moralmente deprecabili, perché i tifosi catanesi hanno pianto a causa loro, e piangono ancora.

Signori, destiamoci! Il Comune di Catania deve essere giudice dall’integrità morale incrollabile. O il nuovo-vecchio Catania, sarà morto ancor prima di vedere la luce.

Bosco (Catania BS): “La Supercoppa la dedico a tutto il popolo rossazzurro, dalle ceneri si rinasce”

Fresco vincitore di Supercoppa, il presidente del Catania Beach Soccer Giuseppe Bosco ha rilasciato alcune dichiarazioni attraverso le quali ha espresso tutta la sua soddisfazione per aver conquistato il primo titolo del 2022: 

La Supercoppa era uno degli obiettivi stagionali e siamo felici di avere raggiunto il primo traguardo. Rinnovo i miei complimenti ai nostri avversari perché sono stati encomiabili e sportivi. Questo è l’animo che ci vuole e che deve aiutare a crescere e migliorare il processo di formazione del Beach Soccer. Complimenti a tutto lo staff tecnico e alla direzione tecnica. Il Direttore Strano insieme al Direttore Castorina hanno fatto un lavoro encomiabile. L’inserimento di mister Marcelo Mendes è stato una piacevole sorpresa. Lo conoscevamo, lo seguivamo da tempo e siamo rimasti piacevolmente colpiti dalla grande umanità di questo tecnico. Voglio dedicare questa Supercoppa a tutto il popolo rossazzurro, nella speranza che possa arrivare la nuova primavera calcistica a Catania, il nuovo Rinascimento nel calcio a 11. Lo dedico a loro perché hanno subito tanti bocconi amari negli ultimi 7-8 anni. Dalle ceneri si rinasce e quindi un augurio a tutti i tifosi rossazzurri e che possano gioire insieme a noi per questo trofeo e che possano gioire con la nuova società che arriverà“. 

(Foto: CataniaBeachSoccer)

Catania, 4 giugno 1961: “Clamoroso al Cibali” 61 anni dopo

 Era il 4 giugno 1961 e lo stadio “Cibali” si apprestava a ospitare Catania-Inter, valevole per l’ultima giornata del campionato di Serie A 1960-61.

Il Mago Herrera, che all’andata aveva liquidato la pratica rossazzurra con un perentorio 5-0, snobbò l’avversario e la sconfitta gli costò lo scudetto. I neroazzurri erano primi a pari merito con la Juventus fino alla sentenza del CAF, arrivata esattamente 48 ore prima del match col Catania che aveva accolto il ricorso dei bianconeri relativo alla sconfitta a tavolino omologata nel match d’andata contro l’Inter, che era stata gsospesa il 16 aprile per invasione di alcuni sostenitori entrati in campo senza biglietto.

Il portiere che difese i pali del Catania in quella stagione spiegò:

“Quella partita l’abbiamo preparata noi giocatori. Abbiamo mandato tutti fuori, Di Bella (l’allenatore del Catania, ndr), i dirigenti: ci tenevamo troppo”. Dopo il sonoro pokerissimo patito a San Siro, i rossazzurri furono in grado di domare la corazzata neroazzurra prima andando in vantaggio con Castellazzi al 25′ con un tiro imparabile da fuori area, poi bissando con Calvarese al minuto 70, abile a concludere un sontuoso contropiede macca liotru.

Un altro calcio. Il Catania era salvo e non aveva obiettivi da perseguire ma giocò una partita a livelli di concentrazione e intensità elevatissimi come se si stesse giocando lo scudetto. L’espressione “Clamoroso al Ciabli” venne pronunciata e, pertanto, coniatam dall’indimenticato radiocronista sportivo Sandro Ciotti durante la nota trasmissione radiofonica “Tutto il calcio minuto per minuto”. 

L’amarcord recente fa male ma tornare indietro di 61 anni e pensare che il Catania non avrebbe mai spento le 77 candeline, oggi, arreca ancora più dolore.

(foto: footballstory.mondocalcionews.it)

Vicenza, Baldini pressa per Cataldi ma deve battere la SPAL di Tacopina

Ieri una “storia” di Instagram ritraeva l’ex bomber del Catania, Luca Moro, insieme a Riccardo Cataldi, in direzione Roma probabilmente per una vacanza.

Ma il futuro del centrocampista sarà a Vicenza , alla corte di mister Baldini dove raggiungerebbe il collega di reparto, Jean Freddi Greco, o a Ferrara, nella SPAL del presidente Joe Tacopina, come riporta vicenzatoday.it:

“l centrocampista 21enne romano, Riccardo Cataldi,  piace molto a Francesco Baldini, allenatore del LR Vicenza. Era uno dei suoi uomini fino a tre mesi fa a Catania. Poi il tragico fallimento della squadra etnea. Ora il giocatore è svincolato e potrebbe essere il primo acquisto della società sportiva di Largo Paolo Rossi 9. Ovviamente per la stagione entrate 2022-2023.
Il mister biancorosso lo ha lanciato nell’under 17 della Roma e se l’è pure portato a Catania. Del gruppo di quei ragazzi allenati tra i giovani giallorossi vi era anche Freddi Greco. 
Sembra però che il centrocampista considerato dai media siciliani al suo arrivo a Catania il “baby Busquets tricolore” sia anche nel mirino della Spal”. 

(fonte foto: stadionews.it)

Lodi: “Eventuale chiamata dal Catania? Impossibile rifiutare”

Intervenuto ai microfoni del quotidiano locale La Sicilia, l’ex numero dieci rossazzurro Francesco Lodi ha ribadito il suo legame con la piazza etnea. Ecco quanto riportato: 

Se il Catania ripartisse dalla D? Chi la rifiuta Catania, per uno come me che in passato ha dato e ricevuto tanto, penso sia una cosa da prendere in considerazione ma con questa intervista non voglio che si pensi che mi stia proponendo. Non chiamo nessuno, non mi propongo. Non cerco sponsor o candidature. Altri club stanno già chiamando ma prima stacco la spina per qualche giorno, dedicandomi alla famiglia. Poi si vedrà. Ringrazio chi ancora mi ricorda con gratitudine. Il Catania deve tornare dov’è sempre stato, non merita di stare in D o C, ha subito troppi torti e merita più rispetto. Tanto rispetto. Con Lodi o senza, deve ridiventare la squadra e anche la città degna della Serie A. Con un grande progetto e gente che non faccia solo business. Serve anche amore verso questi tifosi che danno molto e vogliono ricevere altrettanto. Qui si vive di calcio, si aspetta di ripartire, se il Catania dovesse farlo sarà difficile fermare l’entusiasmo. La Serie D? Devi avere una spina dorsale forte per vincere. Se non hai giocatori esperti, con personalità e un’ossatura di giovani forti e di prospettiva non emergi“.

(foto: catania.liveuniversity.it)