Lodi: “Ho ancora voglia di giocare e di divertirmi”

Intervenuto nella trasmissione campana “Cavese Supporters” Francesco Lodi, ex numero dieci rossazzurro ha comunicato di lasciare l’Acireale (squadra in cui milita attualmente), ma non ha nessuna intenzione di appendere gli scarpini al chiodo: 

Quando ho lasciato la Triestina (nel 2020), l’ho fatto per motivi familiari. Mi sono avvicinato a casa perchè io vivo a Catania, una bellissima città, ho la scuola calcio qui. Ho vinto l’anno scorso i playoff (con il FC Messina) ma poi non ci siamo iscritti in Serie C a causa della mancata fideiussione. Quest’anno c’è stata la possibilità di provare a fare qualcosa d’importante ad Acireale, mi sono già parlato con la società ed a fine stagione lascio i granata perchè capisco che le difficoltà sono tante. Capisco tutto, ma ho ancora voglia di giocare, di arrivare al campo un’ora prima dell’allenamento, di divertirmi a correre con e senza palla. Quando tutto questo verrà meno, mi ritirerò. Anche perchè se non c’è l’entusiasmo, la voglia di divertirsi a sostenere gli allenamenti è giusto smettere. Ma io questa voglia ce l’ho ancora“.

Grassani
Avv. Grassani: “Ex soci e dirigenti non potranno partecipare”. Sì, ma…

L’esperto avvocato di diritto sportivo, Mattia Grassani, ha concesso un’intervista ai microfoni di “Qds.It”, ribadendo l’impossibilità da parte della nuova proprietà di inglobare ex soci o dirigenti del fallito Calcio Catania:

“Nella sostanza si ripropone il testo dell’art. 20bis delle NOIF per il settore professionistico e le preclusioni in esso contenute. Ciò significa che anche ove detti criteri non fossero stati previsti dal bando, li avrebbe richiesti la FIGC all’atto dell’accesso del nuovo Catania al settore professionistico.

Il Comune, quindi, ha anticipato di un anno una verifica che comunque sarebbe stata fatta in sede federale. In buona sostanza, soci o amministratori o dirigenti del vecchio Catania non potranno essere soci o amministratori del nuovo, ma potranno ricoprire ruoli operativi”.

Permane, però, il problema della ex società controllante SIGI che, giuridicamente e legalmente, potrebbero partecipare.

(Fonte immagine: CasaNapoli.net)

Comune di Catania
Catania, gruppo toscano e romano “stanno preparando i documenti”?

Questo il breve trafiletto che “La Gazzetta dello Sport – Edizione Sicilia&Calabria” riserva al Catania stamani:

“Oltre i 50 giorni senza calcio, a 18 dalla data ultima per presentare le candidature al Comune per avviare una nuova realtà cittadina, Catania s’interroga: ci sarà un futuro solido e da quale categoria potrà ripartire il calcio? Nessuna certezza, ma senza tanto clamore qualcosa si muove.

Almeno tre gruppi stanno preparando i documenti per presentarsi al cospetto del sindaco facente funzioni e tentare di riaccendere i riflettori dello stadio Massimino.

Non ci sono legami col recente passato: una società ha sede a Roma, un altro gruppo è toscano“.

E’ chiaro che, finché resteremo ancorati al campo delle ipotesi senza manifestazioni d’interesse inviate ufficialmente, i nostri legittimi dubbi permarranno sia sulla reale consistenza di tali, presunte, trattative, sia sui protagonisti delle stesse.

(Fonte immagine: Giornale di Sicilia)

CATANIA
La vera notizia è che il Catania non fa notizia: solo un trafiletto su “Gazzetta”

Fa un certo effetto notare che l’argomento “Catania” sia relegato a un trafiletto solitamente destinato alle squadre minori siciliani e calabresi ne “La Gazzetta dello Sport – Edizione Sicilia&Calabria”.

Da quando abbiamo memoria non era mai successo negli ultimi 20 anni che il quotidiano sportivo più venduto in Italia snobbasse le news relative al rossazzurro. Al posto del Catania si parla del Crotone, poi titoloni e prima pagina siciliana dedicata immancabilmente al Palermo finalista ai playoff di Serie C in compagnia del Padova.

E il Catania? Scrivono che qualcosa si muove e che almeno due cordate (una romana, l’altra toscana), si stiano muovendo per concorrere alla manifestazione d’interesse pubblicata dal Comune. 

(Fonte immagine: CalcioCatania.it)

Pellegrino: “Rinascita indipendente da una classe politica senza spina dorsale”

Maurizio Pellegrino ex direttore sportivo del Catania nelle ultime due stagioni, è intervenuto ai microfoni de La Sicilia per commentare ancora una volta il futuro quanto mai incerto legato al nuovo Catania che, si spera, possa nascere in maniera del tutto pulita senza alcuni legami con chi ha letteralmente ucciso la 11700. Ecco quanto riportato:

La rabbia c’è ancora. Non è facile smaltire la delusione. Il rispetto per la decisione del Tribunale è sacrosanto, le reazioni immediate invece al post fallimento di tanti finti innamorati del Catania e le tante dichiarazioni di facciata mi hanno deluso, troppa ipocrisia. I ragazzi migliori del vivaio sono già fuggiti? Abbiamo perso oltre ai giovani la credibilità del lavoro, tante società erano disposte a dare merito e sostegno tecnico al Catania, la strada era quella giusta. Giovani bravi insieme a calciatori con più esperienza avrebbero maturato un progetto tecnico nel tempo ambizioso e costruttivo. Un valore aggiunto è stato poi la maturità dei tifosi che hanno sostenuto i ragazzi più giovani. Come potrà rinascere il calcio a Catania? Non si può e non si deve dipendere da una classe politica senza spina dorsale. Catania vive momenti critici, solo chi ha potenzialità economiche solide e una struttura competente potrà gestire il calcio a Catania. Si richiede un esame di coscienza severo per ripartire con umiltà, ma per tanti continuano ad essere solo parole“. 

Si parla del ministro Brunetta, di bonu a bonu: “L’amalgama” di Massimino…

Non ci occupiamo di politica. Giammai! Anzi, nel nostro microcosmo non ne condividiamo il modus operandi e, lungi da noi, interessarci in questa sede di politica nazionale e internazionale.

Ma leggendo il portale economico startmag.it, ci siamo imbattuti su un articolo che parla del ministro della pubblica amministrazione, Renato Brunetta. In questo pezzo viene citato, senza nome e cognome, l’ex presidente del Catania, il Cavaliere Angelo Massimino a cui è stato intitolato anche lo stadio “Cibali”.

Scusate se è poco. Una citazione la si fa solo se rispetta, quantomeno, i crismi dell’identità: “Come l’amalgama del Presidente del Catania Calcio”, tuona a un certo punto l’autore del pezzo. Sì, ma quale presidente?

A questo punto ci sembrava doveroso citare nome e cognome di questa espressione diventata celebre grazie a un’intuizione genuina del nostro “presidentissimo”.

(fonte foto: catania.gds.it)

 

Peppe Scuto: “Ci vorranno anni per ricostruire il Catania femminile”

Dichiarazioni amare quelle di mister Giuseppe Scuto, ex allenatore del Calcio Catania femminile prima che il Tribunale ne sentenziasse l’estromissione:

“Stavamo facendo un bel lavoro. Ci eravamo qualificati per la finale under 15 regionale ed anche in Serie C eravamo un gruppo di ragazzine terribiliha dichiarato durante ai microfoni di “Globus Television”-. Abbiamo preso delle batoste vista la giovane età ma stavamo crescendo in fretta tanto da raggiungere la salvezza.

Non poter completare la stagione è stato un peccato, abbiamo perso tutti. Tanto lavoro è stato buttato via ma abbiamo cercato di continuare con stage e allenamenti che dureranno fino a metà giugno, per ricostruire tutto ci vorranno però parecchi anni”.

(foto: facebook.com)

Catania
Torre del Grifo, simbolo in pietra lavica rubato. Qualcuno lo rilevi!

Il centro sportivo di Torre del Grifo, gioiello invidiato da mezza Italia, oggi è una cattedrale nel deserto, in totale stato d’abbandono e soggetto ad atti vandalici:

“Il simbolo in pietra lavica che faceva bella mostra all’ingresso di una delle porte carraie di Torre del Grifo, è stato rubato – si legge stamani su “La Gazzetta dello Sport”-. Un gesto che simboleggia la sparizione del calcio, ma anche la chiusura del Village che dal 2011 ha ospitato allenamenti e ritiri del Catania calcio. Questo episodio di vandalismo è segno dei tempi e del vuoto.

Chiuso a chiave Torre del Grifo contiene all’interno palestra, piscina, centro medico, quattro campi principali, altri di calcetto, un albergo, una spa, una sala ristorante. Un impianto che deve essere al più presto rivalutato.

Si aspetta che qualche imprenditore, non necessariamente legato alla rinascita del Catania, si interessi a rilevare la struttura, parlando con il Credito Sportivo che finanziò i lavori, ma che non fu pagato per intero. Mancavano ancora una quindicina di milioni, ma adesso il prezzo di acquisto sarebbe più basso”.

Inoltre, decine di famiglie sono rimaste senza lavoro come abbiamo rammentato nei giorni scorsi ai nostri lettori. Una situazione inqualificabile, grave tanto quanto la sparizione del Calcio Catania che, parimenti, dava lavoro a decine di famiglie. Qualcuno, che non abbia nulla a che vedere col recente passato, dovrebbe appropriarsi di questo gioiello: è una macchina per fare soldi, servono solo competenza e programmazione ovvero tutto quello che è mancato alla vecchia gestione.

Rossini: “Con persone adeguate si possono costruire progetti vincenti”

Fausto Rossini, ex attaccante del Catania nella stagione 2006-07, torna a parlare delle vicende rossazzurre e lo fa ai microfoni de La Sicilia rilasciando alcune dichiarazioni: 

So che è difficile fare calcio, ma anche in altre piazze è successo lo stesso e poi si è costruito un progetto migliore, penso allo stesso Palermo. Con strutture e persone giuste si possono costruire progetti vincenti o buoni modelli. La Sicilia ha una nomea importante, sarebbe strategicamente appetibile. Catania mi ha dato un affetto incredibile, auguro ai tifosi riscoprire presto il calcio che conta“.

(Foto: Calcio Catania.com)

Catania, ancora Umberto Del Core: “Occorre un solo padrone”

Umberto Del Core, tra le colonne de “La Gazzetta dello Sport”, traccia la via maestra da seguire, a suo dire, per non incorrere in brutte sorprese con quella che sarà la nuova proprietà del club rossazzurro:

“Manifestazione d’interesse? Spero che qualcuno si faccia avanti. Non credo alle cordate, si fa confusione e si litiga anche per le cose più banali.

A Catania serve un solo padrone con denaro e idee chiare, come è accaduto al Bari con De Laurentiis che si è affidato a professionisti esperti come l’ex rossazzurro Ciro Polito”.

(foto: CalcioCatania.com)