Il tocco brasiliano si vede, in campo e fuori. Il calcio è passione, è allegria, e il nostro attaccante brasiliano, Jefferson, incarna perfettamente le caratteristiche dei calciatori eclettici verde-oro:
«E’ la stagione migliore della mia carriera, non ho mai avuto un rapporto così forte con la città, con i tifosi – riporta stamani “La Gazzetta dello Sport”-. Eppure ho girato tanto. Catania è speciale. E non parlo solo delle vittorie. C’è qualcosa di speciale che ci rende una cosa sola. Voglio vincere il più presto possibile, senza perdere cultura del lavoro e umiltà».
In una città che ha accolto e amato l’infinita colonia argentina ai tempi della Serie A (basti pensare a Gomez, Andujar, Spolli, Izco, Carboni, Maxi Lopez) i brasiliani sono merce rara. Ma da queste parti appena arrivano conquistano la folla. Il precedente clamoroso riguardò Lulù Oliveira, portato all’ombra dell’Etna da Riccardo Gaucci nel 2002 in B e autore di 26 reti in due stagioni. Il “Falco” di Sao Luis è rimasto leggenda per la simpatia, per i gol, per l’integrazione con il tessuto sociale catanese.
Cannoniere della squadra con 7 reti in 14 gare, Jefferson contro il Castrovillari (che da ieri è senza l’allenatore: s’è dimesso Pugliese) potrebbe giocare più dei 15’ spesi a Vibo:
«La condizione migliora. Ho saltato gli allenamenti durante il periodo di fine anno per infortunio. Ho visto una squadra lavorare sodo e migliorare fino a raccogliere cinque vittorie di fila. Meritatissime. Ora spero di dare una mano anche io.
A Catania sono felice. Più di sempre. E adesso sto bene e voglio andare fino in fondo da giovane ho patito tanti infortuni che hanno frenato la mia carriera, da ultratrentenne mi sento più in forma, ho grandi motivazioni e le voglio spendere fino a fine stagione con questa maglia”.
(foto: catania ssd)