Questo Catania è una poesia. Per questo merita una canzone liberamente ispirata alla quella vincitrice di Sanremo 2023 che si presta alla nostra storia recente: “Due vite” di Marco Mengoni, la prima contraddistinta da quasi 76 anni di sudore, gloria, lacrime, chilometri, luci, buio, addii, la seconda appena iniziata.
La nostra redazione ha improvvisato regole metriche e stilistiche per rendere omaggio alla società, a mister Ferraro e ai nostri beniamini, artefici della beltà di questo astro nascente chiamato Catania SSD.
Ricordo ancora bene quel deserto
Che s’era preso un posto nel mio cuore
e il sole aveva spento
Dove a volte ti perdo
Ma se voglio ti prendo
Eravamo fermi in un tempo così
Che chiudeva le grate
Con il calcio ad un passo da qui
Per i vostri tifate
Vorrei tifarti
Dirti le cose che sento
Ma il tribunale ha chiuso
E mi sento indifeso
Che sembra il nostro
“Entra te, Forchignone”
“Metti un over”
Sembra una bella mossa
Ma siamo fottuti senza un under forte
Segna Vitale
E meno male
partita e poi lo stadio esploderà
Sarò lì a dirti mi squagli, mi squagli e lo sai
Quando segni è musica
Tanto lo so che ti formi, formi, formi, formi, riformerai
A tifare con po’ di rabbia a ritmo perfetto
Al Massimino non si guardano film
I cori nella telecamera
La tua maglia metallica
Che sembra il nostro
Persi tra le persone
Si torna alla riscossa
Ma siamo fottuti senza un under forte
Segna Vitale
E meno male
partita e poi lo stadio esploderà
Sarò lì a dirti che mi squagli, mi squagli e lo sai
Quando segni è musica
(partita e poi lo stadio esploderà) partita
Sarò lì a dirti che mi squagli mi squagli e lo sai
Quando segni è musica
Tanto lo so che ti formi, formi, formi, formi, riformerai