Locri, qualche tifoso ironizza: “Mica arriva l’Inter!”, ma il Catania è una big

Viabilità modificata, accorgimenti speciali per gli accrediti ai giornalisti e molto altro: Locri-Catania non è una partita come le altre, sicuramente ai fini della classifica, dato che si sfidano prima e seconda della classe e, per i calabresi, si tratta di una partita da “raccontare”, da “tramandare ai posteri”, come lo stesso club ha specificato nei giorni scorsi sulla pagina Facebook ufficiale.

Eppure qualche tifoso ironizza, sottolineando che il Catania non sia l’Inter. Probabilmente, per molti tifosi del Locri, la partita contro il Catania varrà più di una gara contro una big del calcio nazionale e internazionale sia per ragioni territoriali (Calabria e Sicilia sono “vicine di Stivale”), e sia perché non è fantacalcio come immaginare Locri-Inter o Locri-Juve o Locri-Milan, ma realtà, e i rossazzurri vantano otto campionati consecutivi dal 2008 al 2014, praticamente ieri, oltre ai precedenti.

(foto: catania ssd)

 

Catania, pronta la spedizione dei mille… e oltre!

Il big match di questa giornata di serie D inerente al girone I è senza dubbio Locri-Catania, rispettivamente seconda contro prima della classe. Uno spettacolo assicurato sia in campo viste le qualità tecniche delle due compagini, che sugli spalti. 

Secondo gli ultimi dati aggiornati, sono oltre mille i biglietti venduti ai tifosi rossazzurri pronti a sostenere i propri colori e a combattere al fianco dei propri beniamini. Una vera e propria spedizione “dei mille” un po’ come quella che avvenne con Garibaldi in uno degli episodi cruciali dell’epoca risorgimentale per rovesciare il governo borbonico. 

Grande affluenza dunque al seguito dei colori rossazzurri, quei colori che ci fanno innamorare ogniqualvolta li vediamo all’interno di un campo, quei colori che sono entrati dritto al nostro cuore colorandolo con il rosso della lava dell’Etna, e con l’azzurro del cielo e del mare. 

(Foto: Catania SSD) 

Ferraro: “Dobbiamo continuare a giocare con una mentalità vincente”

Nella giornata di ieri, mister Giovanni Ferraro ha parlato ai giornalisti nella consueta conferenza stampa pre-gara in vista della trasferta in terra calabrese contro il Locri: 

Ora giocheremo a Locri, la considero una partita importante, del resto affrontiamo la seconda della classe. Ritengo importanti anche le altre partite perché il Catania non guarda mai la classifica. Il club ci ha trasmesso il messaggio che bisogna sempre scendere in campo per vincere, e dare il massimo nel corso dell’intera settimana fino ad arrivare alla gara. Il mio futuro è domenica a Locri, andremo lì con il massimo rispetto nei confronti di un avversario che sta disputando un grande campionato da neopromosso. Faccio i complimenti al Locri, alla squadra e al tecnico amaranto per il loro cammino straordinario, li faccio pure a noi che stiamo facendo qualcosa di eccezionale. Continuiamo a giocare con una mentalità vincente, al triplice fischio dell’arbitro tireremo le somme. Mi aspetto un Locri che se la giocherà a viso aperto, chi sarà più bravo e concentrato sotto porta farà risultato. Ci chiamiamo Catania, ognuno di noi non deve mai abbassare l’asticella dell’attenzione perché il diavoletto è sempre dietro l’angolo. Dobbiamo stare con gli occhi aperti imprimendo un ritmo alto senza sminuire l’avversario con grande motivazione e il Catania non deve essere giudicato da una partita ma da un percorso”. 

(Foto: Catania SSD)

Sedivec: “Baiocco mi catechizzò prima di Perugia-Ternana ma venivo da Catania-Palermo…”

Intervistato da calciogrifo.it, l’ex attaccante esterno del Catania, Jaroslav Sedivec, che indossò la casacca rossazzurra tra il 2002 e il 2004, ha parlato di derby Perugia-Ternana soffermandosi in particolare su Davide Baiocco (che è perugino, ndr), dedito a catechizzarlo, ma riconoscendosi una preparazione in materia di spessore alla luce dei derby contro il Palermo giocati fino alla stagione precedente:

 “La gara in casa fu veramente una festa. Ravanelli e Baiocco mi spiegarono l’importanza della sfida anche se con il Catania avevo già giocato derby infuocati.

Partita a senso unico, il mio gol fu la ciliegina sulla torta, un mix di caparbietà e tempismo. Al ritorno a Terni ci tirarono di tutto, sassi, vetri rotti, mi sono “cag..to” sotto (ride). Ma la ruota gira e in campo finì 2-0, con un mio gol”.

(foto: calciogrifo.it)

Locri, Mancini (all.): “Il Catania è un aereo che attende di atterrare in Serie C”

Interessanti le dichiarazioni in conferenza stampa di mister Renato Mancini, allenatore del Locri, in vista del big-match del Girone I di Serie D contro il Catania (domenica 19 febbraio, ore 14,30, stadio “Macrì”):

“Senza dubbio sarà un giorno storico, una partita tutta da seguire e da giocare. Sarà una vetrina importante, ci sarà una grande cornice di pubblico, una grande giornata di sport. Cambia poco ai fini della classifica, chiariamolo, il Catania lo vedo come un aereo che attende solo di atterrare su un’altra categoria.

Noi  dall’alto del nostro deltaplano cercheremo di guardarci le spalle, non certo il primo posto. I ragazzi stanno bene a parte qualche defezione, lo stato mentale è ottimale anche grazie alla vittoria di Vibo, e affrontiamo il Catania da secondi in classifica ed è ancora più bello. Non dobbiamo caricare eccessivamente i ragazzi perché tutti vogliono giocare questa partita”.

(foto: lacnews24.it)

Legrottaglie
Legrottaglie: “Gli argentini a Catania erano incredibili”

Intervistato dalla redazione DAZN, l’ex difensore rossazzurro Nicola Legrottaglie si è raccontato, parlando della sua carriera, tra l’altro della sua esperienza alle pendici dell’Etna: 

Dal punto di vista tecnico non ho mai visto uno come Barrientos. Non è andato in una grande squadra perché non aveva grande costanza e disciplina mentale e fisicamente soffriva, ma dal punto di vista tecnico è stato tra i più forti che ho mai visto. In allenamento era un qualcosa di incredibile, pensava una cosa e la faceva. Una cosa che ho visto fare a pochi. Poi c’era Bergessio che straordinario. Tecnicamente era meno dotato, ma aveva un carisma ed una disciplina pazzesca. Tutti gli allenatori lo amavano. Gli argentini erano incredibili: fuori dal campo amici e nessuno poteva toccarli, in campo arrivavano a picchiarsi. Dovevi andare a dividerli”. 

Mascara: “La forza di Pelligra e dei suoi collaboratori era evidente sin dall’inizio”

Intervistato dal quotidiano locale La Sicilia, la storica bandiera rossazzurra Giuseppe Mascara, ha parlato in merito alla stagione attuale della squadra etnea e della nuova proprietà italo-australiana con a capo Rosario “Ross” Pelligra. Di seguito parte dell’intervista: 

Si è capito sin dal primo giorno che tipo di persone fossero Ross Pelligra e i suoi collaboratori. Hanno sempre preferito i fatti alle chiacchiere. Si sono affidati a professionisti in tutti i ruoli. Hanno scelto un D.S. che è un lusso in queste categorie. La scelta di coinvolgere 3 o 4 catanesi è stata la mossa vincente. Si è creato un mix esplosivo. A Catania ci sono i calciatori juniores più forti d’Italia e poi ha chiamato un allenatore che ha grande esperienza e che aveva già vinto. Marco Biagianti è un figlio di Catania, è qui da tanti anni e sappiamo quanto tenga a quei colori. Non credo farà a lungo il Team manager, forse è l’inizio di un percorso che lo porterà a diventare D.S? Non saprei. Solo un pazzo avrebbe potuto solo provare a competere con questo Catania. Gli avversari, in estate, sapendo che i rossazzurri avrebbero disputato il girone I, non hanno fatto follie per comporre squadroni. Lo sappiamo quanto i catanesi tengano alla squadra. Ma non vanno presi in giro. Il tifoso rossazzurro per te se ne va a morire”. 

Ferraro ragiona sulle punte: De Respinis meglio come esterno?

Effettivamente, statistiche alla mano, Alessandro De Respinis fin dal suo esordio, schierato come attaccante esterno, ha reso bene: spinge, non disdegna il dribbling, il fisico lo aiuta e la voglia di mettersi in mostra completa l’opera. Si è un po’ perso da punta centrale in casa contro la Mariglianese dove non è riuscito a trovare la posizione ma si trattava del primo esperimento nella sua nuova squadra.

E’ un’arma in più, non v’è dubbio, il direttore sportivo del Catania, Antonello Laneri, lo ha voluto fortemente e siamo certi che regalerà soddisfazioni tanto al mister quanto ai tifosi rossazzurri. Le frecce all’arco di Ferraro sono tante, soprattutto sugli esterni, under od over non fa differenza!

(foto: catania ssd)

Catania, una proprietà forte con tanti progetti da realizzare

Catania ha avuto la grande occasione di essere appetibile per la famiglia Pelligra con a capo Rosario Ross Pelligra; come avevamo ribadito in un precedente articolo, sono tanti i progetti del presidente rossazzurro il quale vorrebbe trasformarli in realtà. 

Il Quotidiano di Sicilia, ha fatto il punto della situazione ribadendo il forte interesse del numero uno rossazzurro nel voler progettare un importante centro sportivo utile non solo per la prima squadra, ma anche per il settore giovanile oltre che per il calcio femminile. 

Pelligra – afferma il QdS – sul territorio etneo e non solo ha tante idee e progetti d’investimento e non ne ha mai fatto mistero. Si parte dal centro sportivo che per l’imprenditore nato a Melbourne assume una duplice valenza: da una parte struttura di sviluppo per i talenti locali, dall’altra punto nevralgico per la creazione di una vera e propria cultura sportiva del club. E poi c’è la questione stadio: Pelligra non ha mai nascosto di puntare ad un ampliamento della capienza del Massimino. Un discorso che, in questo caso, si affronterà in maniera concreta probabilmente più avanti. Intanto, c’è da portare a termine un campionato per poi puntare l’attenzione su altri traguardi: Ross sogna e dietro di lui Catania”. 

(Foto: Catania SSD) 

Pablo Alvarez: “Chattiamo con gli argentini nel gruppo ‘Catania record’ “

L’ex difensore del Catania, Pablo Alvarez, ha concesso un’interessante intervista ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com:

“Lottavamo sempre per la salvezza, ma nei momenti di difficoltà si vedeva la forza del gruppo. Con quei compagni ho un ottimo rapporto e ancora oggi parliamo. Con gli argentini abbiamo la chat ‘Catania record’, poi a volte sento Biagianti che ora è in società: sono contento per lui perché ama il club.

Lo Monaco? Quando sono arrivato c’erano solo Izco e Bizzarri, oltre a Martinez e Vargas. Siamo stati i primi della colonia argentina. Con il direttore spesso litigavamo, ma alla fine posso dire che avevamo un bel rapporto.

Il Monaco voleva comprarmi, ma quando glielo dicono al Cholo, lui si oppose perché voleva che restassi e non c’era un sostituto. Io mi arrabbiai, ma con il club eravamo rimasti d’accordo che se fosse arrivata un’offerta nel prossimo mercato l’avrebbero accettata. Arrivò il Catania e Simeone mi disse che per lui sarei dovuto andare in un club più importante”.

Proprio in Sicilia i due si sono ritrovati tre anni dopo. “Questa è stata la prima cosa che gli dissi: Ti ricordavi quando mi dicevi che sarei dovuto andare in un club più grande? Guarda dove sei finito (scherzando)!”.

(foto: herlado de aragon)