Pelligra: “Serie A? Potrei staccare un assegno da 100 mln anche domani ma…”

Il presidente del Catania, Rosario Pelligra, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di “SBS Italian”:

“Ricordo il giorno in cui mi è balenata l’idea di rilevare il club. Sono sempre stato tifoso del Catania e volevo investire nel calcio per stringere i legami tra l’Australia e l’Italia. Così, quando si è creata l’opportunità giusta, ho trascorso ore davanti a Youtube per farmi un’idea e, alla fine, mi hanno convinto la passione e il senso di appartenenza che i tifosi del Catania mostrano nei confronti della loro squadra del cuore. Pensavo che saremmo saliti in C, ma non con un tale anticipo sulla tabella di marcia.

Potrei staccare un assegno da 100 milioni di euro per portare il club in Serie A domani stesso, ma non è questa l’intenzione del club o la via che vogliamo intraprendere: preferiamo sposare un modello sostenibile”.

Laneri: “A inizio carriera nutrivo il sogno di diventare ds dei rossazzurri”

Intervistato dal quotidiano locale La Sicilia, il direttore sportivo del Catania Antonello Laneri, ha parlato dei ‘suoi’ giocatori pensando anche al futuro. Di seguito parte dell’intervista: 

Lo avevo detto all’inizio, vincere qui a Catania ha un sapore speciale. Siamo partiti da zero e abbiamo costruito un gruppo granitico. Sono state emozioni uniche. Vedere piangere uomini come Rapisarda, Lodi, Biagianti, mi ha commosso. Grella mi contattò i primi di luglio per un colloquio a Roma, io ero al Trapani, mi dimisi perché non c’erano le condizioni per andare avanti e poi Catania è il sogno di qualsiasi siciliano. Quando cominciai a fare il dirigente, nutrivo un sogno, diventare il ds dei rossazzurri. Io il sogno l’ho già realizzato, poi se dura vedremo. Certo è che da qui in avanti metterò sempre passione, lavoro, competenze. Comunque andrà sarò sempre un tifoso del Catania, mi auguro che arrivi a raggiungere i traguardi che merita. Grella ha usato areole sacrosante, io mi sento in discussione tutti giorni. Qui bisogna dimostrare quotidianamente, nessuno ha il posto garantito. La proprietà deciderà e a cascata verranno fatte delle scelte. Fin qui posso dire che abbiamo lavorato in sintonia, c’è stato un confronto quotidiano. La nostra è una squadra dirigenziale forte, ognuno si sente parte integrante di questa società. A luglio si dovrà iscrivere la squadra al campionato e poi per cominciare a siglare i primi contratti con i giocatori si dovrà attendere metà dello stesso mese. Abbiamo creato uno staff tecnico di alto livello, penso a Tomei, Catania, Di Mauro. Realizzando una sinergia tra staff tecnico e squadra molto robusta. In passato quando osservavo il Catania mi chiedevo perché ignorassero i calciatori catanesi che erano in giro per l’Italia. Così quando sono arrivato ho seguito una linea chiara. Cercavo appartenenza ai colori e quindi ho chiamato i vari Palermo, Rapisarda. Tutti questi ci hanno portato a raggiungere questi risultati. A Caltanissetta vedere piangere Biagianti e Rapisarda mi ha commosso. Bisogna spingere su questo tasto”.

(Foto: Catania SSD)

Sarao: “Le offerte non mancano ma voglio che il sogno Catania continui”

L’attaccante del Catania, Manuel Sarao, ha concesso un’intervista ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport”:

“Il mio bilancio fin qui è altamente gratificante, anche se il campionato non è ancora finito. Voglio arrivare in doppia cifra. Gol contro il Canicattì? Ha un valore unico, quello che sogni da quando decidi di sposare un progetto del genere. Restano ancora sei gare da disputare e ci piacerebbe vincerle tutte e ci alletta pure la poule scudetto. 

La cosa più bella di quella giornata è stata l’abbraccio virtuale con la città (si riferisce alla festa con bus scoperto che ha ospitato la squadra ed effettuato il giro di Catania, ndr). Futuro? Chi non vorrebbe restare l’anno prossimo? E’ stato tracciato un progetto, vorrei disputare un altro campionato importante. Pelligra anche se vive in un altro continente è molto presente. Grella, Carra, Laneri e Caniglia sono sempre al nostro fianco”.

(foto: catania ssd)

Zeoli: “Catania è un quadro composto da tanti colori”

Intervistato dal quotidiano locale La Sicilia, Michele Zeoli, ex calciatore rossazzurro e attuale membro dello staff tecnico del Catania, ha espresso le proprie emozioni in merito alla promozione con conseguente ritorno tra i professionisti. Di eluito parte dell’intervista. 

È stato un privilegio aver fatto parte di un progetto che ha portato al riscatto sotto il profilo sportivo e sociale. Ho vissuto la piazza da calciatore, ora la vedo come una rinascita anche da componente dello staff tecnico. Catania è come un quadro da appendere sopra il letto ed è fatto di tanti colori che rappresentano gioia, delusione, rinascita. Un dipinto da portare con te ovunque vai. Il mio rapporto con i tifosi? C’è stata sempre stima, loro hanno apprezzato la mia voglia di dare il massimo e adesso ho avuto l’opportunità di darlo al fianco dello staff. L’abbraccio con Rapisarda mi ha fatto tornare giocatore anche se solo per un attimo. Mi ha fatto sentire come un padre che abbraccia un figlio e gli dice ‘quello che stai provando adesso pure io in campo l’ho vissuto e goditi il momento con merito’. È stato bravo il direttore Laneri a scegliere under già formati, abbiamo avuto la fortuna di avere giocatori che arrivavano da settori giovanili già on principi di gioco, bravi ad adattarsi alla realtà, giocando al fianco di compagni con tante presenze tra i professionisti. Alchimia perfetta”. 

I giovani rappresentano il futuro. Ma a Catania anche il presente

Largo ai giovani, rappresentano il futuro. Ma se rappresentano anche il presente,  che ben venga! È il caso del Catania che,  grazie alla cooperazione armonica e perfettamente sincronica del vicepresidente Grella, del direttore sportivo Laneri e di mister Giovanni Ferraro, abilissimo nella gestione di under e over anche dribblando gli infortuni, i nostri ragazzi si sono messi in luce.

È il caso del portiere Klavs Bethers, fresco di convocazione nella Nazionale Under21 della Lettonia, del difensore Alessio Castellini, convocato dalla Rappresentativa Serie D dove ha indossato la fascia di capitano, andando pure a segno, senza dimenticare Michele Forchignone e Marco Chiarella. Quest’ultimo si è distinto, dopo un infortunio che lo ha tenuto per settimane lontano dal campo, per talento, continuità, strappi da predestinato (ispirati da velocità, tecnica di base invidiabile, visione di gioco da centrocampista centrale pur trattandosi di esterno d’attacco), un ragazzo che farà parlare molto di sé nei prossimi anni. 

Un cenno a parte lo merita Aniello Boccia. Voluto da mister Ferraro, suo compaesano che lo ha avuto lo scorso anno a Giugliano, il terzino campano è cresciuto, partita dopo partita, e quando è stato chiamato in causa ha fornito prestazioni sempre ben al di sopra della sufficienza per costanza di rendimento con sortite offensive e fermezza nellinterdizione.

La Rappr. Serie D di Castellini vince 3-0 ma viene colpito al volto. Poi si scatena un putiferio

La Rappresentativa Serie D ieri si è imposta sui nigeriani del Ladegbuwa per 3-0. Il difensore del Catania, Alessio Castellini, capitano della Selezione, è stato colpito al volto da un avversario e, poco dopo si è scatenato un putiferio: la squadra ospite è stata costretta ad abbandonare il campo a causa di invasioni ed espulsioni di alcuni dirigenti.

La Rappresentativa è passata al turno successivo. 

Calciomercato Catania: da valutare le posizioni di Lodi, Chiarella, Vitale ecc.

I tempi non sono certo maturi per affrontare determinati discorsi. ma “La Gazzetta dello Sport” prova a fare il punto sul calciomercato che riguarderà il Catania a fine stagione:

Ciccio Lodi? Il club sta valutando se continuare a usufruire del suo apporto o se proporgli un ruolo dirigenziale subito o l’anno successivo. Da valutare la posizione di Chiarella, attaccante che era stato liberato dal Pescara, ma con un accordo sulla parola di tornare alla base a fine stagione. Chiarella vorrebbe restare, il Catania evidentemente non vorrebbe privarsene. Ma è un discorso che sarà affrontato a tempo debito.

 

Chi parte? Contrattualmente ci sono alcuni giocatori che dovrebbero tornare al mittente per accordi tra società. Il portiere Bethers è in prestito col Piacenza (ma ha corteggiatori illustri, l’Empoli tra gli altri), il centrocampista Vitale che è di proprietà della Samp, l’altro centrocampista Baldassar che è arrivato durante il mercato di gennaio dal Pordenone, l’altro portiere Groaz è stato prelevato in prestito dalla Triestina e poi il mediano Scognamiglio arrivato dalla Cavese, ma senza giocare per un infortunio che sta smaltendo adesso. I centravanti? Potrebbero andare via sia Jefferson, che con 8 gol messi a segno ha gli occhi addosso di tanti club di Serie C, sia Sarao, 7 reti in stagione, che fa gola ancora in C. I due vorrebbero però restare.

 

L’allenatore Il tecnico Giovanni Ferraro ha vinto due campionati di fila a suon di successi consecutivi. Una parte della piazza lo vorrebbe ancora alla guida del Catania, altri tifosi guardano a nomi vincenti in Serie C. Sarà uno dei primi argomenti che, alla fine della stagione, la società dovrà affrontare per poi creare il gruppo nuovo e, si spera, ancora vincente. Ferraro è affezionato alla piazza e resterebbe volentieri. Ovviamente non dipende soltanto dalla sua volontà”.

Le pedine inamovibili da cui dovrebbe ripartire il Catania, sempre stando a quanto riportato da “Gazzetta” sarebbero: Marco Palermo, Francesco Rapisarda, Giuseppe De Luca ma anche Alessio Castellini e Giuseppe Giovinco.

(foto: Catania SSD )

Spinesi: “Il Catania ha la fortuna di avere un presidente che ha voglia di investire”

Intervistato dalla redazione di tuttomercatoweb, lo storico attaccante rossazzurro Gionatha Spinesi, ha commentato il ritorno tra i professionisti del Catania: 

Il campionato ha rispettato i pronostici, stante il fatto che non è mai facile vincere, ma riuscirci, soprattutto poi in quel modo, dimostra che c’è volontà di crescita, e questo è di buon auspicio sia per la città che per i tifosi. Il Catania ha la fortuna di avere un presidente che ha voglia di investire, progetta non solo per la squadra ma anche per la città, ha messo sul piatto della bilancia un’economicità importante. Sta valutando cosa serve per fare questo passo, e sì sa, il calcio di oggi con buone economicità ha buone possibilità di riuscita, specie poi in categorie con la B e C dove fa la differenza. E sono certo che allestirà una rosa a metà tra la Serie C e la B, per poi tentare il salto in A”. 

Paolucci: “Il Catania l’ho seguito partita dopo partita. Sono orgoglioso e felice”

Ai microfoni di Tuttomercatoweb.it, l’ex attaccante rossazzurro Michele Paolucci, oggi attaccante della Civitanovese, ha racontato le sue emozioni legate all’obiettivo stagionale raggiunto dalla squadra siciliana: 

Melior de Cinere Surgo, è scritto sulle porte della città, il Catania è rinato e ovviamente l’ho seguito partita dopo partita. Ho visto la città in festa e mi ha emozionato. Faccio i complimenti a tutti, dalla società alla squadra. Ho sentito il mio amicone Marco Biagianti pochi giorni fa, in giacca e cravatta sta da Dio. Si è creato un legame unico fra città e squadra. Quando c’è l’unione tra queste due componenti si gioca sempre in casa. Fare un campionato del genere non è mai facile e il Catania è stato bravo, adesso viene sia il bello sia il difficile. Tutti si aspettano il doppio salto, ma non è scontato, questo Catania nasce da basi solide. Sono orgoglioso e felice per questa città incredibile”. 

Carra: “Non basta chiamarsi Catania per vincere. Dietro c’è un grande lavoro”

Intervistato dalla redazione di tuttoc.com, il DS del Catania Luca Carrà, ha parlato dell’obiettivo stagionale appena raggiunto. Di seguito parte dell’intervista: 

Sapevamo di avere una squadra forte con una bella rosa, abbiamo vinto nettamente ma non per demeriti delle altre. Merito del direttore Laneri e del mister Ferraro, non basta chiamarsi Catania per vincere. Avevamo il nostro obiettivo bene in mente, ovvio che ci si aspettasse un campionato da protagonisti ma non lo vinci per il semplice fatto di essere stato in A. Devi conquistarti il futuro giorno dopo giorno. Adesso cercheremo di onorare al meglio il finale stagione, il campionato non è ancora finito quindi testa a queste sei partite che rimangono per cercare di fare doppietta con la conquista della poule scudetto. Lodi giustamente non vuole mollare, sta vivendo una seconda giovinezza. Quest’anno si sentiva più responsabile degli altri, ha giocato partite eccezionali. La sua storia parla da sola“.