Rizzo: “Partita dura a causa del campo. Vogliamo vincere tutto”

Intervistato nella consueta conferenza stampa post gara, Giuseppe Rizzo che ieri è sceso in campo con la fascia da capitano, ha commentato il match tra Acireale e Catania: 

Partita dura e tosta, oggi grazie ad Andrea e alla sua punizione l’abbiamo portata a casa. Secondo me ha inciso il campo, la palla rimbalzava male ma nel secondo tempo è andata meglio. Il mister ha fatto dei cambi iniziali per far riposare certe pedine importanti come Ciccio Lodi, ma per noi non cambiava nulla, speriamo di continuare così e di vincere tutto”. 

(Foto: Catania SSD) 

“Melior” e “Surgo”: Russotto, non solo la punizione magistrale. Bene Giovinco e Pedicone

“Melior de cinere surgo” è lo slogan scelto dal nuovo Catania per ripartire, per risorgere dalle proprie ceneri come una fenice instancabile. Anche sulle nuove maglie campeggia l’espressione latina che si trova nell’incisione di Porta Garibaldi.

Per questo, traendo spunto dal motto che tutti, dalla tifoseria alla dirigenza e fino alla squadra, abbiamo fatto nostro, ogni domenica il post-partita di Catania Mood si è arricchita di un nuovo contenuto, la rubrica: I “Melior” e i “Surgo”, che tradotto con buona dose di licenza letteraria starà per: “I migliori” (che in latino sarebbe: meliores) e “coloro che risorgeranno” (anziché: risorgo).

MELIOR

RUSSOTTO: Non solo il calcio di punizione magistrale che ha regalato i tre punti al Catania ma giocate sempre sontuose sulla corsia di sinistra nonostante le condizioni del campo fossero ai limiti della praticabilità, quantomeno per una squadra tecnica come quella rossazzurra: dribbling e accelerazioni da grande giocatore. Bravo Andrea! VOTO 7.

PEDICONE: a noi è piaciuto tanto. Titolare sulla corsia mancina difensiva ha preso confidenza anche in propensione offensiva dopo aver coperto, molto bene, in interdizione. Da riproporre e da rivedere. VOTO 6,5.

GIOVINCO: In un primo tempo in cui era praticamente impossibile brillare, il trequartista rossazzurro si è reso protagonista di giocate importanti: ogni volta che riusciva a prendere palla sulla corsia di destra metteva in area di rigore palloni pericolosi. VOTO 6,5.

SURGO

Nessuno.

Acireale-Catania: vittoria di misura in un match complicato

Da pochi minuti si è concluso il match valevole per la trentesima giornata tra Acireale e Catania, con il risultato finale di 0-1. 

Primo tempo non bellissimo e difficile su un campo duro in cui la palla rimbalza molto male a causa del pessimo stato del terreno di gioco. Poche emozioni e poche azioni sia da una parte che dall’altra, le due compagini infatti hanno basato il proprio gioco sulla fisicità nei contrasti. Da sottolineare due nitide occasioni per i rossazzurri, la prima con Marco Palermo che non riesce a indirizzare la sfera verso lo specchio della porta, la seconda con Giovinco che con il mancino mette in mezzo per Jefferson ma l’estremo difensore acese Giappone si supera. 

Nella seconda frazione la musica non cambia, le condizioni del terreno di gioco hanno determinato in negativo l’aspetto stilistico e tecnico. Il Catania ha provato a cercare il gol in più di un’occasione, faticando a creare azioni da gol, merito della difesa avversaria. Vantaggio che giunge grazie ad un calcio piazzato battuto splendidamente da Andrea Russotto che insacca la palla in rete alle spalle di Giappone. Vittoria di misura ma fondamentale. 

Mood in campo – Nella terra di Aci e Galatea

Mood in campo” è la nuova rubrica targata Catania Mood che vi accompagnerà settimanalmente all’interno della quale troverete analisi sullo stato di forma e sulle condizioni dei vari avversari, ma anche aspetti legati principalmente alla nostra squadra del cuore.

Trentesima giornata che offre da programma il match tra Acireale e Catania che verrà disputato allo “Stadio Comunale” di Aci Sant’Antonio; un match che vede di fronte due città vicine geograficamente, altresì due realtà calcistiche diverse per storia e blasone divise da un’accesa rivalità.

Per l’Acireale si tratta di un match decisivo, aldilà dell’importanza di giocare contro i rossazzurri, principalmente perché in palio ci sono punti pesanti utili per la permanenza in serie D anche per la prossima stagione. Gli uomini allenati da mister Ignoffo navigano in cattive acque, occupando momentaneamente la quattordicesima posizione (piena zona play out) frutto dei 31 punti conquistati in 29 partite disputate e sono in lotta contro compagini quali Ragusa, Paternò, San Luca, per la salvezza in questa categoria ed evitare la retrocessione nel campionato di Eccellenza. 

Il Catania dal canto suo, dopo aver vinto il campionato, punta al superamento di obiettivi particolari e più precisamente al record di 17 vittorie su 17 in casa, al record di 15 vittorie consecutive di cui ne detiene il record la Sicula Leonzio, al record di maggior punti di distacco dalla seconda, primato appartenente al Lecco che nella stagione 2018-19 distaccò la Sanremese di 27 punti, e infine punta al superamento degli 89 punti complessivi conquistati dal Como nella stagione 2018-19. Chiaramente questi tipi di record rappresentano puramente un contorno all’obiettivo già raggiunto dagli uomini di mister Giovanni Ferraro che continuano a lavorare intensamente non solo per la conclusione del campionato ed eventuali record da battere, ma principalmente per l’inizio della Poule Scudetto che inizierà a partire da metà maggio. 

Appuntamento alle ore 15:00 per Acireale-Catania, una sfida tutta da vivere. 

 

Acireale-Catania: la probabile formazione dei rossazzurri

Oggi il Catania scenderà in campo alle ore 15:00 sul neutro di Aci Sant’Antonio per sfidare, stavolta senza l’affetto del pubblico amico per decisione del Prefetto, l’Acireale.

Mister Ferraro potrebbe, inizialmente, affidarsi ai giocatori che finora hanno fornito garanzie, lasciando spazio nella ripresa a chi ha accumulato meno minutaggio.

Pertanto, la retroguardia dovrebbe essere composta dal quartetto: Rapisarda-Lorenzini-Somma-Castellini, a protezione di Bethers. Centrocampo con Lodi capitano e a dirigere il traffico, Rizzo e Vitale (di ritorno dopo aver scontato un turno di squalifica), in attacco Chiarella e De Luca a supporto di Sarao.

CATANIA (4-3-3): Bethers; Rapisarda, Lorenzini, Somma, Castellini; Lodi (c.), Rizzo (vc), Vitale; Chiarella, Sarao, De Luca. All. Giovanni Ferraro.

(foto: Lodi, Catania SSD)

Boccia: “Credo che nessuno vorrebbe andare via da questa piazza”

Ospite della trasmissione televisiva Corner andata in onda su Telecolor, Aniello Boccia ha parlato della sua prima esperienza alle pendici dell’Etna. Di seguito parte dell’intervista: 

Dopo la vittoria del campionato quando vinci sei in fiducia e le giocate vengono meglio, abbiamo giocato una buona partita davanti a questo pubblico. Dopo i festeggiamenti è stato difficile tornare a pensare al campo, ma dopo due-tre allenamenti abbiamo ripreso il ritmo. Il nostro obiettivo è quello di battere il record della Sicula Leonzio. Il mister umanamente e tecnicamente è grande, ci fa stare bene, siamo tanti giocatori forti che potrebbero giocare tutti in campo. Lui è riuscito a trovare un buon assetto e a fare trovare bene il gruppo intero. Nessuno vorrebbe andare via da questa piazza, da parte mia vorrei restare, perché giocare a Catania è un ricordo impresso per tutta la vita. Noi cerchiamo di vincere quante più partite possibili, abbiamo come obbiettivo anche la Poule Scudetto”. 

Peppe Di Stefano: “Catania è uno dei più bei progetti imprenditoriali in Italia”

Intervistato dalla redazione di Telecolor in occasione della trasmissione televisiva Corner, Peppe Di Stefano, giornalista di Sky Sport e catanese doc, ha parlato del Catania e della festa vissuta in prima linea. Di seguito parte dell’intervista: 

Qualche settimana fa c’è stata la richiesta per far disputare Acireale-Catania al Massimino, ma la Lega ha detto di no per paura di poter falsare il campionato. Il mio direttore mi stimola a seguire la partita del Catania a Caltanissetta, il giorno prima ero a Udine e avevo il volo di ritorno a Catania, per me è stato emozionante perché il Catania fa parte della nostra vita. Facevo il raccattapalle a bordo campo in occasione della promozione del Catania in C guidato da Busetta. A Sky erano tutti sorpresi di aver trovato tutta quella gente festeggiare, con Sky stiamo pensando ad altre iniziative legate al Catania. La macchia relativa al Catania è stata la vicenda d treni del gol, che ha fatto calare un velo scuro. Quest’anno è stato bello perché il Catania è uno dei più bei progetti imprenditoriali in Italia, ci sono altre squadre che navigano sull’incertezza. La notte della partita, Montella mi ha chiesto di dargli una foto da pubblicare sui social, Maran mi ha chiamato di notte, Maxi Lopez mi ha scritto l’indomani, Bergessio, il Papu erano tutti felici. Un altro nome che mi viene in mente è Simone Pesce, mi ha chiamato per ricordarmi il gol che fece nel derby contro il Palermo. Sono felice di parlare del Catania”.

Ferraro: “Promozione? Grazie a Laneri. Siamo entrati nella testa dei ragazzi”

Mister Giovanni Ferraro ha rilasciato ieri alcune dichiarazioni ai microfoni de “La Sicilia” che intendiamo sottolineare:

“L’esperienza di Catania mi ha fortificato e fatto crescere, il mio vero lavoro credo sia stato quello di gestire il gruppo, fortunatamente con uno staff di grande livello e con il sostegno della dirigenza. Siamo entrati nella testa dei giocatori, facendo comprendere cosa significasse giocare in Serie D.

Laneri ha vinto perché ha allestito una super squadra e noi abbiamo raggiunto l’obiettivo con grande lavoro. Senza risorse umane non puoi vincere. E non è scontato farlo, se pensiamo a grandi club che in passato hanno vinto in D ma non come abbiamo fatto noi. A Catania sarebbero bastate due sconfitte per rovinare tutto”.

(fonte: catania ssd)

Acireale-Catania, tra gli ex spicca capitan Brugaletta: era con Calapai e Donnarumma

Stamattina “La Gazzetta dello Sport” si sofferma su Simone Brugaletta, capitano dell’Acireale ed ex giocatore delle giovanili del Catania:

“Il capitano dell’Acireale, Simone Brugaletta, 29 anni, nato a Modica e figlio d’arte, è cresciuto nel settore giovanile del Catania e qui ha giocato tre stagioni a partire dal 2011 nella formazione Primavera insieme Calapai, oggi al Crotone, e con Donnarumma che ha giocato anche in A con il Brescia”.

(foto: tifochieti.com)

Catania: gli occhi dei protagonisti, da Pelligra…a Lodi

Guardiamola attraverso gli occhi dei protagonisti questa promozione in Serie C. Il Catania ha stravinto, ora può concentrarsi sui record da centrare nell’ultimo scorcio di stagione regolare e sullo scudetto di Serie D che rappresenterebbe il primo trofeo per la squadra maschile (dato che le ragazze di mister Peppe Scuto hanno messo in bacheca il 1° in assoluto aggiudicandosi la Coppa Italia d’Eccellenza).

Agli occhi di mister Giovanni Ferraro: sguardo sincero, umile, spontaneo, verace, fanno da continuum, spaziale sulla panchina e professionale sul campo da gioco, quelli sorridenti e prodighi di consigli di Michele Zeoli. Ma è, ancor prima, la vittoria della società, cioè di coloro che hanno individuato lo staff tecnico adatto all’impresa.

Ed ecco gli occhi riflessivi e sapienti del direttore sportivo, Antonello Laneri, principale artefice dell’allestimento dell’organico che nulla avrebbe potuto senza il contributo d’esperienza in calcio internazionale del vicepresidente e amministratore delegato, Vincenzo Grella: sguardo intelligente, espressivo e intuitivo.

Inutile negarlo: nello sguardo passionale, ottimista, entusiasta e naturalmente proclive a scorgere nel presente le cellule altrui invisibili che ne costituiranno il futuro, è nell’uomo-tycoon della svolta, il presidente Rosario Pelligra, che il Catania ha appena iniziato a costruire le proprie fortune.

LA SQUADRA

Chi non ha disputato alcun minuto di gioco, chi pochissimi, chi tanti: tutti i giocatori che compongono la rosa del Catania, o che ne hanno fatto parte fino al mercato di gennaio, hanno contribuito alla causa versando un granello di talento, una manciata di sorrisi o, quantomeno, una spolverata di personalità utili a plasmare l’identità di un gruppo che, per affiatamento, sarà arduo replicare. 

Pensiamo al giovane Klavs Bethers, sorriso austero e fiero, forse per genetica lettone, forse per indole, certamente efficace. Gli fa da contraltare la risata catanisazza di Ciccio Rapisarda, un figlio del popolo che ne incarna perfettamente sogni e speranze, un mattoncino di pietra lavica diventato grattacielo. 

“Fascia del capitano”. Scritta così, rievoca una vecchia pubblicità di un dentifricio. Ma il nostro capitano, Francesco Lodi, non è specializzato nell’igiene dentale, semmai nella pulizia dei palloni sporchi a centrocampo, che smista e  dirige con maestria, indirizzandoli col goniometro dove preferisce. Il sorriso di Ciccio è “catanese”, ad ogni passo che compie in Via Etnea e ad ognuno compiuto sul manto verde del “Massimino” è come se un granello di catanesità gli entrasse sullo scarpino, senza pungere né sfregare, ma penetrandogli delicatamente la cute, fino a diventarne parte integrante.

Ride poco Filippo Lorenzini, soprattutto quando il dovere chiama, allora il suo sorriso diventa appena accennato. E’ lo sguardo dell’abnegazione, dell’obiettivo sempre al centro del mirino, sono gli occhi della tigre che ruggisce senza ausilio gutturale, basta lo sguardo a incenerire l’avversario. Gli occhi della zanzara li avete mai visti? Noi no, ma abbiamo compreso come sono fatti grazie a Giuseppe De Luca. Sguardo vispo, penetrante, l’incubo di ogni difensore. A Jefferson, invece, gli occhi sorridono. Burlone, uomo-social, “visione brasileira” della vita, sguardo alegro, eclettico, esuberante. Manuel Sarao, sguardo da pugile, attento a schivare i colpi dei difensori, intento a controbatterli. Osserva e bracca la preda, lotta, suda, si danna l’anima. Marco Chiarella, rima con gazzella e non ci sembra del tutto casuale: struttura fisica compatta ma longilinea, agile, elegante, scattante. Ubriacante. Lo sguardo della freschezza e di chi la sa lunga rivela un acume insolito per la sua età, lo si ritrova in ogni giocata spumeggiante del campione che diventerà.

Dobbiamo annoverare Mattia Vitale. Sorriso smaliziato il suo, i suoi dribbling suonano come uno scherzo telefonico, forse per questo, dopo ogni gol, la sua esultanza consiste nel portare il mignolo al mento e il pollice all’orecchio, come per dire: “pronto? Beh, io sicuramente tu, caro difensore, un po’ meno…”. Non ci siamo dimenticati di Marco Palermo. Attacca ogni pallone come se fosse l’ultimo della sua carriera. Il suo sguardo, tra il raggiante e il radioso, contribuisce a stampare sulle sue labbra una “V” di vittoria che ne incarna alla perfezione la mentalità vincente (osservate le foto su Google se non ci avete fatto caso).

L’ultima menzione, ma potremmo continuare fino alla fine della rosa, la riserviamo a Giuseppe Rizzo. Il suo sorriso è un misto tra cavaddu e gladiatore, un ibrido di ardua decodifica, non nitrisce ma emette un suono più simile al ringhio quando scende in campo e non si ferma mai, recupera palloni, li smista con sapienza.