E’ vero che Catania è popolata da 300mila abitanti, più del doppio considerando l’area metropolitana limitrofa, ma a Caserta (72mila abitanti) gli abbonati sono appena 810 e per una piazza calda, storica e appassionata come quella campana che ha strappato il pass per la Serie C, sono davvero pochi.
A Catania ci siamo fermati a 13.950, nel capoluogo campano la campagna abbonamenti proseguirà almeno fino a domani, come si legge nella Pagina Facebook del club rossoblù. Una partita senza storia quella sugli spalti tra “Massimino” e “Pinto”, dove non è solo il bacino d’utenza a fare la differenza ma, evidentemente, anche la fiducia sull’operato della società rossazzurra che nella passata stagione ha stra-dominato il campionato e, in estate, ha condotto una campagna acquisti folta di nomi altisonanti e lussuosi per la categoria.
Il primo scorcio di campionato, però, è stato complicato e il percorso è già in salita per club, tecnico e squadra, un consiglio: ripassate i numeri, di abbonati e spettatori presenti allo stadio anche di lunedì sera, ripartite da quelli, concentratevi sull’opportunità, più unica che rara, che vi è stata concessa, rimediando agli errori di questo primo scorcio di campionato (possibili, giustificabili quando si è in fase di rodaggio, ma da non perseverare).
A volte basta poco per invertire la rotta: un po’ di cinismo in più e meno estetica, un pizzico di abnegazione in più e meno applicazione sistematica degli schemi (perlomeno in questa fase primordiale di assimilazione).
(foto: Catania FC)