Non va oltre il pareggio il Catania di Tabbiani contro un Latina tatticamente quasi perfetto che ha interpretato al meglio la partita grazie anche alle direttive di mister Di Donato. Dopo lo svantaggio e nonostante un po’ di imprecisione, i rossazzurri hanno tenuto in mano il pallino del gioco ma, nel primo tempo, lo sterile possesso palla ha prodotto solo un’azione degna di nota, peraltro frutto di un rimpallo capitato sui piedi di Curado che ha sprecato da distanza ravvicinata.
Il Latina ha sfiorato il raddoppio in almeno due occasioni cogliendo anche un legno a inizio secondo tempo ma il pressing del Catania, comunque meno asfissiante del solito probabilmente perché i soliti 19-20 giocatori che stanno tirando avanti al carretta a fronte di otto assenti (di cui sette per infortunio) non ne avevano più, si è rivelato produttivo quanto meno nella concretezza: il gol di Chiricò, fino a quel momento un po’ in ombra perché si era incaponito sui dribbling cercando la gloria personale e rallentando la manovra del Catania, ha sfoderato dal cilindro una delle sue magie su assist al bacio di Marsura, incontenibile sulla corsia mancina in questa occasione, freddando il portiere avversario con un sinistro al volo.
C’è stato tempo anche per l’ennesimo legno di questo primo scorcio di campionato, colto dal subentrante Bouah con un bel destro da fuori area deviato dal portiere, poi poco o nulla fino al triplice fischio dell’arbitro (molto bravo a nostro parere).
Catania che evita la terza sconfitta interna in quattro gare ma che evidenzia stanchezza fisica, dovuta agli impegni a distanza ravvicinata e all’esiguo numero di calciatori arruolabili, e alcune défaillance in difesa che preoccupano. Un punto che serve a poco.
(foto: Catania fc)