Il Catania perde ancora e male. Ennesima involuzione sul piano del gioco con evidenti errori di lettura del match da parte dell’allenatore, Luca Tabbiani. A completare l’opera, l’errore arbitrale sul gol della Juve Stabia, in fuorigioco netto, a cui solo uno stolto però potrebbe appigliarsi. Oggi il Catania non ha perso né per colpa dei legni né per colpa del gol irregolare. I rossazzurri sono apparsi stanchi, pigri, arrivavano sempre per secondi sui contrasti a centrocampo, impacciati e terribilmente confusionari, hanno consegnato i tre punti alle Vespe ancor prima di scendere in campo, con un atteggiamento a tratti irriverente: leziosimi fine a se stessi, controproducenti, meno pressing del solito sui difensori avversari quando imbastivano l’azione offensiva partendo dal basso, molli in mediana, irriconoscibili in difesa con Curado e Silvestri spesso in panne e con quest’ultimo ingenuo quando l’arbitro gli ha estratto, correttamente, il secondo giallo spedendolo anzitempo sotto la doccia (a nostro avviso andava sostituito ben prima di beccare il secondo giallo).
Una doccia gelata e non solo per Silvestri. Il vice presidente e amministratore delegato del Catania, Vincenzo Grella, ha dichiarato venerdì che mister Tabbiani è intoccabile. Evidentemente si fida delle potenzialità del tecnico genovese e, da profondo conoscitore che è trattandosi di un ex calciatore di Serie A con importanti trascorsi nella Nazionale australiana, non resta a noi che fidarci di rimando anche perché il potere è in mano al club, non certo a noi tifosi, e il potere decisionale non spetta certo a noi. Però, e qui non serve essere ex calciatori od opinionisti, basta leggere i numeri impietosi, anche considerando il fisiologico rodaggio di 4 partite che abbiamo sempre menzionato e avallato: finora il Catania targato Tabbiani ha toppato di brutto, le giornate passano, i punti si dilapidano, le altre si allontanano.
Se la calma è la virtù dei forti probabilmente la pazienza è la virtù dei coraggiosi, e ce ne vuole tanto di coraggio per implementare un progetto tecnico ex novo sperando di ottenere risultati immediati con una squadra costruita in sei settimane e con una guida tecnica nuova di zecca. Eppure c’è ancora il tempo di cambiare marcia, in un modo o nell’altro: o si cambia completamente registro, tattico e di approccio alla gara, oppure la società dovrà intervenire. Il mercato di gennaio è ancora lontano per cui se Grella intende confermare e riconfermare Tabbaini assumendosene le responsabilità d’accordo, che ben venga, è lui l’esperto, ma scenda in campo personalmente, vada a colloquio con l’allenatore e con la squadra, in camera caritatis, non ci interessa conoscere i contenuti della strigliata di cui, evidentemente, necessita il gruppo squadra, ci interessa solo che risolviate la situazione. Qualunque essa sia, individuandone la genesi ed estirpandola. O intervenga direttamente il presidente Pelligra.
(foto: Catania FC)