Vigilia di Messina-Catania, che si giocherà domani sera alle ore 20:45 allo stadio San Filippo – Scoglio. Chi ha qualche anno in più lo ricorderà bene: derby del 13 dicembre 1998, si giocava allo stadio Celeste:
“Il Catania e il Messina erano separati, a due turni dalla fine del girone di andata del torneo di C2, da due punti in graduatoria: Catania primo a quota 23 , Messina secondo (21). Si giocava nel vecchio stadio “Celeste” col pubblico a ridosso del rettangolo di gioco – riporta stamani La Gazzetta dello Sport-. Il Catania arrivò in riva allo Stretto con una sola muta di magliette, di colore bianco. Il Messina, per regolamento, scelse per primo la divisa da utilizzare e l’allora presidente Aliotta indicò la propria maglia bianca.
L’arbitro – e soprattutto il Catania – si trovarono in imbarazzo. Se gli ospiti non avessero reperito entro 45 minuti le maglie rossazzurre, avrebbero perso la gara a tavolino. Impensabile coprire i 92 km di distanza tra le due città per fare arrivare dal magazzino del Catania allo stadio messinese le maglie. Il team manager Maurizio Patti, i magazzinieri Pippo Fleres e Franco Gravagno, si portarono sotto il settore stracolmo di tifosi etnei: «Ci prestate le maglie?».
Anche alcuni giocatori pressarono con le richieste. «Ne piovvero un centinaio – ricorda, non senza emozione – il difensore Gennaro Monaco – perché s’era sparsa la voce, reale, che senza le maglie rossazzurre avremmo davvero perso il match. Erano casacche di annate diverse, con numeri anche uguali, con sponsor differenti».
Alessandro Cicchetti, un altro difensore, aggiunge: «Nello spogliatoio usammo i cerotti per comporre i numeri che mancavano. Giocammo, fu uno 0-0 più di calci che di calcio». Alla fine della stagione il Catania fu praticamente promosso in C1 ancora grazie a un Catania-Messina con il gol dell’attaccante Manca al minuto 92. Il pari nel turno successivo col Gela certificò il trionfo”.
(foto: cosenza post)