Catania: professionalità all’ordine del giorno

Mentre fervono i movimenti e le voci in casa Catania in attesa della prossima stagione sportiva, varrebbe davvero la pena soffermarsi verso una accurata riflessione di cio’ che tutto l’ambiente “Catania” ha avuto modo di apprezzare da circa un anno a questa parte: una volta c’era la triade, in qualche altra latitudine sportiva, oggi nella nostra amata città, da circa un anno, è presente una splendida realtà, fatta di professionalità, risultati, e progettualità che nulla ha a che vedere col passato. 

Vincenzo Grella, Luca Carra ed Antonello Laneri, in qualità di vice presidente ed amministratore delegato, direttore generale, e direttore sportivo, nell’ordine, hanno trasformato quella che è la cosiddetta classe dirigente di una società sportiva, in riferimento soprattutto alle non felici passate gestioni del club dell’elefante: fin qui, praticità, risultati e concretezza sono state dimostrate in maniera palese ed evidente, oltre ovviamente ad inappuntabile “saperci fare” nel pianeta calcio, condite ovviamente dall’ombrello di una società forte e solida, nella persona del patron Pelligra, che ha messo a disposizione della dirigenza rossazzurra risorse e stabilità, che fin troppo erano mancate a questa società negli anni passati; possa essere tutto questo di buon auspicio per il campionato che verrà, che si preannuncia tra i piu’ avvincenti degli ultimi anni, per cio’ che riguarda la terza serie nazionale.

Ma di una cosa il tifoso rossazzurro puo’ fregiarsi ed essere sicuro,  il Catania ha nella stanza dei bottoni e sul ponte di comando, delle persone che sanno il fatto il loro, con ottime qualità di tipo manageriale, dimostrata nel tempo, e che non potrà che produrre ottimi risultati, che questa squadra e questa città meritano, dopo tante delusioni.

(Foto: Catania ssd)

Spolli: “Le stagioni a Catania rientrano tra i miei ricordi più belli”

Intervistato dal quotidiano locale La Sicilia, l’ex difensore rossazzurro Nicolas Spolli ha parlato in merito alla programmazione dei rossazzurri, freschi vincitori del girone I di serie D. Di seguito riportiamo parte dell’intervista:

Pelligra sta dimostrando grande competenza fin dal primo giorno ed il Catania è stato promosso in Serie C con pieno merito. Benevento, Crotone e Catania devono essere nel lotto delle favorite. Vedremo se, nella composizione dei gironi, ci sarà anche il Pescara e dove eventualmente sarà collocato. Non sarà facile spiccare per nulla, ma Catania è Catania. Bisogna scegliere bene giocatori e allenatore. Ho bei ricordi delle stagioni a Catania. Ci siamo divertiti e abbiamo gratificato il sostegno dei tifosi, ho indossato altre maglie importanti ma la gente che incontro mi riconosce come un ex giocatore del Catania e ne vado fiero. La gara a cui sono rimasto affezionato? Quella contro la Juve a Torino nel 2009, con Mihajlovic in panchina. Quel gruppo aveva un affetto fuori dalla norma”. 

Perché no? Perché sì.

Giovanni Ferraro è stato congedato dalla società Catania SSD a termine di una stagione trionfale che ha visto i rossazzurri maramaldeggiare in campionato dal primo all’ultimo minuto, senza pause se si eccettua lo scivolone pre-panettone contro il Santa Maria Cilento, giustificato da un motore acceso in fretta quando era ancora freddo, che ha mantenuto i giri “sul rosso” per cinque mesi consecutivi, dalla preparazione al Natale.

Eppure non è bastato. Perché? In molti se lo chiedono. Abbiamo provato a darci(vi) una risposta, che sarà più esaustiva solo dopo l’ufficialità del nuovo allenatore.

Cosa ci aspettiamo adesso?

La domanda sorge spontanea. Se il club ha ritenuto opportuno dare il benservito al tecnico di Vico Equense, probabilmente sulla base di accordi presi già la scorsa estate anche in caso di promozione, adesso attendiamo speranzosi l’arrivo di un allenatore che conosca la categoria, giovane quanto basta per pianificare un progetto tecnico quanto meno triennale che preveda almeno un salto di categoria immediato.

Le qualità umane e professionali di Ferraro (e non è un ordine gerarchico, solo fonologicamente più orecchiabile),  inducevano alcuni a ritenere fisiologica una riconferma anche in Serie C, ma così non è stato e lo si subodorava praticamente dall’indomani della promozione aritmetica ottenuta addirittura lo scorso 19 marzo. Le dichiarazioni del vicepresidente e amministratore delegato, Vincenzo Grella, laconiche e differibili, quelle del diretto interessato, cariche di fugace orgoglio e malinconica gratitudine, lasciavano presagire un addio che, infine, si è palesato nel tardo pomeriggio di ieri.

Forse, la società punterà su un profilo giovane di prospettiva che abbia già bazzicato tra le tormentate acque della Lega Pro, con margini di miglioramento e con capacità comunicative coi media che possano soddisfare le pretese societarie. La genuinità di Ferraro, qualità difficilmente riscontrabile nel mondo del calcio oggi, probabilmente non bastava agli occhi di una società tanto esigente. Ora, però, dato che nemmeno la promozione in Serie B previo investimento economico sostanzioso è differibile, attendiamo budget e allenatore funzionali al progetto identitario plasmato da Grella: il Catania deve imporre il proprio gioco (cosa che a Ferraro non è sempre è riuscita, specie in fase di rodaggio), costruire una propria personalità, diventare un modello da emulare anche per le squadre avversarie.

Giovanni Ferraro ha aggiunto idealmente un murale sulle pareti attorno allo stadio: se l’è disegnato da solo, in punta di piedi, pennellata dopo pennellata, indossa la tuta del Catania SSD, che non esisterà più dal 1° luglio 2023, quando il passaggio a Srl la renderà società professionistica. Ed, effettivamente, è giusto così: rimarrà, per sempre, il marchio di fabbrica di Ferraro, lo stemma marchiato a fuoco nei ricordi dei tifosi rossazzurri. E’ nata con lui, finisce con lui.

Non serve necessariamente un grande nome che ci faccia sobbalzare dalla sedia. Basta che ci faccia sobbalzare dalle nuove poltroncine del “Massimino”...

(foto: Ferraro Catania SSD)

Il c.t. Marchese prima di Sicilia-Corsica: “Un consiglio per gli acquisti…”

L’ex terzino sinistro del Catania, Giovanni Marchese, originario di Delia in provincia di Caltanissetta,attualmente riveste il prestigioso ruolo di commissario tecnico della Nazionale siciliana che sabato 10 affronterà la Corsica giusto a Caltanissetta per la Sikelia Cup.

Questo è uno stralcio dell’intervista rilasciata da Marchese ai microfoni de La Gazzetta dello Sport:

C’è qualche nome importante tra i convocati?

«Curiale ha giocato in molti club siciliani, compresi Catania e Messina. Grillo ha ultimato la stagione a Messina, Currenti era al servizio della Gelbison. Ho un gruppo di 23 giocatori che possono comunque migliorare»..

C’è qualche giocatore che consiglierebbe ai club siciliani per la stagione ventura?

«Nessun consiglio, ma tenete d’occhio – tra i tanti – il centrale Bulevardi del Gubbio, nativo di Mazara del Vallo».

Nella sua Sicilia il Catania torna in Serie C con un club nuovo e una dirigenza ambiziosa.

«Il campionato di Serie D, vinto a mani basse, è stato un trionfo annunciato. Era normale che il Catania vincesse dopo aver costruito una grande squadra in pochi giorni, anche se non è semplice vincere specie quando si è favoriti».

Che differenza ha colto tra i rossazzurri e tutti gli altri club?

«Un lavoro di programmazione, il fatto di non lasciare nulla al caso. Ecco, la società ha sempre seguito il tecnico e i giocatori. Ci sono esperti di calcio in dirigenza. Ne cito due su tutti: il direttore sportivo Laneri e il vice presidente Grella che, per inciso, oltre che essere stato un calciatore di Serie A ha disputato pure due mondiali con la nazionale australiana».

In rossazzurro ha giocato quattro stagioni in Serie A.

«Ed ero nel gruppo promosso dalla Serie B. Quei ricordi sono indimenticabili, i tifosi sostenevano la squadra in modo eccezionale. Ancora mi rispettano per l’apporto in campo e soprattutto per il ragazzo umile e legato alla maglia che sono stato. I momenti più belli? Quando la speaker Stefania Sberna, che ora non c’è più, annunciava i gol e la gente l’accompagnava con boati da non dire. Ho provato gioie personali per esempio contro Napoli e Novara».

Nell’ultima stagione al Massimino andavano più di 15 mila spettatori per la Serie D.

«Inutile negarlo, una presenza così massiccia regala punti in più. C’è stato l’orgoglio per la rinascita. Se una squadra è forte e con il pubblico al suo fianco parte avvantaggiata: come se facesse subito due gol».

Che squadra nascerà ai piedi dell’Etna?

«Forte, ambiziosa. Con tanti giocatori importanti che in Serie C possono fare la differenza».

(fonte foto: Globusmagazione.it)

 

Sarà una Lega Pro stile “B2” ?

Quello che ci apprestiamo a vivere, sarà un campionato Di Lega Pro serie C (girone C), che alcuni reputano una sorta di Serie B2, viste le tante squadre di valore a cui parteciperà anche il Catania, per la stagione sportiva 2023/2024: città importanti nel panorama del calcio italiano, da Crotone a Benevento, da Avellino a Taranto, e in ogni caso al netto di compagini che sono ancora impegnate nei play-off e che concluderanno l’attuale stagione, 2022/2023 (Foggia, Pescara). Senza dimenticare piazze come Potenza, Castellammare di Stabia, oppure altre come Messina o Torre del Greco, alle prese con presunte problematiche relative all’iscrizione al campionato: ad ogni modo sarà in questo contesto, che il Catania dovrà misurarsi, per provare la risalita verso la serie B, tanto agognata da tutto l’ambiente etneo, che si propone da neopromossa, ma col blasone intrinseco che ha nel dna, come una delle possibili candidate al salto di categoria. Le premesse ci sono tutte, sarà importante che tutte le componenti che serviranno a questa impresa, possano collimare per la riuscita e riportare la squadra dell’elefante a palcoscenici piu’ consoni alla sua storia calcistica.

Calcio, le possibili avversarie degli etnei in serie C

Dopo aver stravinto il campionato di serie D, per la società rossazzurra è tempo di pensare al prossimo campionato di serie C. Il primo step da compiere riguarda il passaggio da società dilettantistica a srl, divenendo ufficialmente società professionistica; il tutto avverrà nelle prossime ore in concomitanza dell’arrivo in città del chairman Ross Pelligra il quale metterà a disposizione un budget cospicuo per poter affrontare al meglio la prossima stagione. 

Così come riporta il quotidiano locale La Sicilia, “il girone C vedrà giungere, tra serie B e serie D, diverse società storiche e piazze di tifosi pronte ad infiammare gli spalti come Benevento e Catania. Il girone dovrebbe essere così composto (anche se ovviamente ci sono dei ‘buchi’ da colmare): Avellino, Audace Cerignola, Benevento (dalla serie B), Brindisi (dalla serie D), Catania (dalla serie D), Crotone, Giugliano, Juve Stabia, Latina, Messina, Monopoli, Monterosi, Picerno, Potenza, Sorrento (dalla serie D), Taranto, Turris, Virtus Francavilla”. 

Alle squadre appena citate, mancano due avversarie: “una tra Foggia e Pescara che si giocheranno un posto in finale per la Serie B (o entrambe, nel caso dovesse essere promossa in SerieB una tra Lecco e Cesena), nel primo caso l’ultimo posto potrebbe essere del Pineto, vincitore del girone F di serie D”. 

Giovanni Ferraro: “Catania è una piazza stupenda. Sono un allenatore migliore”

Ai microfoni di Televomero, l’attuale allenatore del Catania, Giovanni Ferraro, ha parlato di presente più che di futuro:

Al mio futuro ci penserò a partire dal 1° luglio, per ora sono un tesserato del Catania – riporta golsicilia.it-. Qualche squadra mi ha contattato ma ho detto che non è corretto parlarne adesso, io aspetto il Catania. Questa è una piazza stupenda, il calcio si vive in maniera diversa: con tanta adrenalina e pressioni.

Non ero abituato a un palcoscenico del genere, dopo questa avventura mi sento un allenatore migliore. Non era semplice gestire una rosa di 31 giocatori, di cui la maggior parte proveniva dai professionisti e non sapeva quasi nulla del mondo dilettantistico. De Luca, addirittura, non conosceva nemmeno la regola degli under”.

(fonte: catania ssd)

Anche “La Gazzetta dello Sport” ricorda il ds Santo Palma

La Gazzetta dello Sport dedica un articolo nell’edizione Sicilia&Calabria al direttore sportivo, Santo Palma, prematuramente scomparso ieri notte:

“Quando il Catania esordì a Ragusa cominciando il cammino trionfale in D, il d.s. degli iblei, Santo Palma – catanese verace – dopo la sconfitta commentò serafico: «I rossazzurri vinceranno senza ostacoli, sono più forti. Noi ci faremo onore. È la sconfitta più dolce che abbia mai accusato». Era un uomo gentile, Palma. Quasi un personaggio d’altri tempi. E la sua scomparsa domenica notte ha lasciato senza parole il mondo del calcio siciliano.

Un malore improvviso, all’età di 50 anni, non ha lasciato scampo a un dirigente che aveva lavorato tra l’altro con Acireale, Adrano, Valverde, Scordia, Atletico Catania, vivendo un’esperienza produttiva con il Catania beach soccer nella massima serie. Ecco perché ieri i messaggi si sono incrociati a ritmo vorticoso. Il Ragusa, club in cui aveva lavorato fino all’ultimo, si è detto “sconvolto”. Nel 2019-20 Palma aveva costruito la squadra che aveva vinto il campionato di Promozione e la Coppa Italia di categoria.

Opinionista Una nota del Catania Ssd ha sottolineato la correttezza del dirigente. L’Acireale e il Catania Beach Soccer hanno ricordato la validità della persona. Sulla stessa onda la nota dell’associazione allenatori siciliana e catanese. Palma era noto ai tifosi etnei e siciliani perché spesso si trasformava in opinionista partecipando a tante trasmissioni sulla vita del Catania Ssd, specie a “Catanista” e in tv a “Futura”. I funerali si terranno oggi alle 15,30 a Sant’Agata Li Battiati”.

(foto: tuttocampo.it)

Reggiana, l’esterno Rosafio accostato al Catania

I rumors di mercato proseguono. Alcune indiscrezioni risalenti a ieri sera accostato al Catania l’esterno della Reggiana, Marco Rosafio, in scadenza di contratto con gli emiliani il 30 giugno:

“Secondo quanto raccolto dalla redazione di TuttoMercatoWeb.com, per il giocatore italo-elvetico si sarebbero già fatte avanti due società ambiziose: l’Ancona del manager malese Tony Tiong e il nuovo Catania di Ross Pelligra fresco di promozione dalla Serie D”.

Il Catania aspetta la Sampdoria: vuole trattenere Mattia Vitale

La Sampdoria versa in condizioni societarie drammatiche e, in attesa di conoscere il proprio futuro, i club hanno già bussato alla porta blucerchiata per accaparrarsi i pezzi migliori.

Secondo quanto riportato da sampnews24.com, il Catania avrebbe chiesto il rinnovo del prestito gratuito del centrocampista Mattia Vitale:

“Catania aspetta novità sul fronte societario della Sampdoria per poter discutere del futuro di Mattia Vitale. Il centrocampista classe 2004 è stato uno dei protagonisti della promozione in Serie C e potrebbe restare in Sicilia anche durante la prossima stagione.

Il Catania effettuerà un tentativo concreto nel corso delle prossime settimane, proponendo un rinnovo gratuito del prestito. Vitale ha già dato piena disponibilità al trasferimento”.

(foto: catania ssd)