Ieri si festeggiava l’Epifania che, spogliata del significato religioso, si traduce in “giorno della Befana”. Che non vien sempre di notte a quanto pare, ma anche nel tardo pomeriggio all’occorrenza. Ieri aveva fatto tardi per riempire le calze dei bimbi, pertanto ha preferito rimpinzare di carbone i giocatori del Catania soltanto oggi pomeriggio riempendone i calzettoni allo Scida di Crotone.
Qualche timida azione offensiva nel primo tempo e dieci minuti di fuoco all’inizio del secondo: tutto qui il Catania di Lucarelli, che cambiando modulo e qualche pedina, ha concluso ben poco. Inizia malissimo il 2024 rossazzurro e diventa ancora più complicato cercare alibi, giustificazioni e perché all’ennesima prestazione sciagurata.
Il risultato, poi, non è nemmeno così bugiardo: il Crotone ha meritato di vincere e il tris non ci sembra poi così esagerato per mole di gioco espressa e occasioni create. Il Catania ne ha create più negli ultimi minuti sul 3-0 che in tutto l’arco del match. Mancano ancora pedine importanti per tentare di vincere la Coppa Italia, resta l’unico obiettivo plausibile, scongiurando pericolosi scivoloni in campionato.
Alcune scelte non le abbiamo comprese: perché inserire Dubickas e tenere fino all’ultimo Chiricò a destra e Celli (esordiente) a sinistra? Perché non mettere Chiarella e provare a cambiare marcia? Così, per fare un esempio. E’ un nostro, legittimo dubbio, non siamo allenatori ma possiamo chiedere.
Si riparte dal Massimino e dal Brindisi, ma non possiamo sperare che la partita successiva sia sempre quella del riscatto dopo una sconfitta cocente. Non si addice a una squadra che ambisce a traguardi importanti. E, scusate club, staff e giocatori, ma non si addice affatto al Catania.