Primo tempo che ha vissuto di fiammate e, come di consueto ormai, è stata premiata quella del Picerno, con un gran gol di Gallo dalla distanza che ha indovinato l’angolo battendo un incolpevole Albertoni che, nel groviglio di uomini, probabilmente neanche vede partire il destro chirurgico del giocatore lucano.
Peccato per Tello e Costantino, che hanno sbagliato due gol a pochi metri dalla porta avversaria, più grave sicuramente l’errore del colombiano servito proprio dall’ex punta del Monterosi che ha atteso troppo prima di calciare verso la rete, consentendo al difensore avversario di intervenire. Catania che, come spesso accade, ha dovuto prima subire per scatenare un rigurgito d’orgoglio cui fa sempre da contraltare un evidente forma fisica senza dubbio perfettibile.
Nella ripresa il Catania prova a raddrizzare il risultato, timidamente, confusamente, perdutamente, nel senso che, dopo pochi minuti di sterile predominio, si smarrisce tra giocate evanescenti, dribbling fine a se stessi, palle lunghe alla “io speriamo che me la cavo” e zero idee. Perde, meritatamente, anche contro il Picerno, dopo un altro errore madornale sotto porta di Costantino. Comunque, davvero troppo poco in avanti, poche conclusioni a rete (quali?) e un gioco lento e prevedibile.