Catania
Catania-Rimini e Padova-Lucchese: tutto sul regolamento di Coppa Italia

Deludente, e non è certo la prima volta, La Gazzetta dello Sport, edizione odierna. Nemmeno una colonna dedicata a Catania-Rimini sulle pagine locali, strano, dato che si tratta di un evento in diretta in chiaro su RaiSport, canale 58, e su Sky e Now. 

Solo un trafiletto tra le pagine nazionali che, quanto meno, chiarisce alcuni passaggi del regolamento di Coppa Italia Serie C:

“Serata di semifinali di ritorno in Coppa Italia (tv e streaming su Sky e Now): sia in Padova-Lucchese (ore 19) sia in Catania-Rimini (20.30, anche su Rai Sport, con oltre 20mila spettatori attesi al Massimino) le squadre di casa devono rimontare un gol di svantaggio dopo l’andata, quando entrambe le partite sono finite 1-0 (rispettivamente per Lucchese e Rimini).

In caso di parità nei 180’, ci sono supplementari ed eventuali rigori. La finale sarà giocata martedì 19 marzo e martedì 2 aprile: ricordiamo che la vincente sarà ammessa ai playoff nel turno insieme alle terze classificate in campionato; nel caso in cui la vincente si fosse piazzata prima o seconda, la posizione di privilegio nei playoff sarà acquisita dall’altra finalista”.

(Fonte immagine: GoalSicilia)

Catania Mood
Rimini FC, dicono di noi: “La pressione è tutta da parte loro”. Gli altri commenti

Un tifoso del Rimini, commenta così sulla pagina ufficiale del club romagnolo che domani affronterà il Catania al Massimino per la partita di ritorno della semifinale di Coppa Italia Serie C:

“La pressione è tutta dalla parte loro, il pubblico potrebbe condizionarli in modo negativo se dovessero iniziare a sbagliare qualcosa, a noi basta un pareggio, poi un golletto lo possiamo sempre fare”, errore che i tifosi presenti al Massimino non commetteranno, ne siamo certi.

Un altro tifoso aggiunge:

“Mancano poco meno di 49 ore
Per far capire che gioia ci avete già regalato. Questi giorni che precedono la partita non li scorderò mai
Forza Rimini!”, per cui è chiaro che l’ambiente, dopo la vittoria in rimonta (1-3) ad Ancona, sia carico.
 
E ancora:
“A mio parere, sono più loro a temere noi, che il contrario. Coraggio biancorossi!”.
 
Meglio partire senza il favore dei pronostici. Forza ragazzi! Regalateci almeno questa gioia.
Catania, etnei in ritiro ad Aci Trezza

Come riportato dalla redazione di Telecolor, la sede del ritiro etneo è stata cambiata, infatti:

Catania in ritiro non più a Belpasso, dove aveva trascorso i giorni precedenti la gara interna con la Juve Stabia per poi decidere di sospenderlo a seguito dei casi di influenza che erano stati cospicui ma con l’impegno di ricominciare il ritiro prima della gara col Rimini. Il Catania ha spostato la base di questo ritiro da Belpasso trasferendosi ad Aci Trezza ma continuerà ad allenarsi al Cibalino. La squadra dovrà trovare dentro di sé la forza soprattutto mentale per sopperire a queste battute d’arresto che non fanno bene e minano l’autostima“. 

Gli uomini di Lucarelli dunque, continuano il proprio ritiro in vista dell’importante sfida casalinga contro il Rimini, valevole per la semifinale di ritorno di Coppa Italia di serie C, ma soprattutto per cercare di porre fine a questo periodo negativo che, in qualche modo, complica sempre più la situazione in campionato facendo precipitare la compagine etnea al quindicesimo posto. 

Catania: oggi alle ore 11:00 Grella ci mette la faccia. Ma di cosa parlerà?

Lo avevamo auspicato ed è arrivato il momento di Vincenzo Grella, vice presidente e amministratore del Catania FC, artefice principale (ma non certo unico), di questa stagione funestata da errori madornali in fase gestionale. 

Di cosa parlerà alle ore 11:00 di oggi l’italo-australiano Grella in conferenza stampa? Ha scelto un giorno delicato per portarsi il microfono alle labbra, la vigilia del match crocevia di una stagione altrimenti anonima e, anzi, che sarebbe meglio rimanesse tale dato che la zona playout dista appena 6 punti. Ci siamo chiesti quali argomenti tratterà e speriamo che, tra essi, vi sia una spiegazione plausibile alle nefandezze caratteriali che hanno contraddistinto un organico privo di identità e, nella sua quasi totalità, di spina dorsale, oltreché all’harakiri estivo . 

Se si eccettuano alcuni singoli, dal redivivo Welbeck a “capitan futuro” Castellini, Chiricò che tra alti e bassi ha tirato la carretta come più non avrebbe potuto, e pochi altri, la squadra ha dimostrato scarso attaccamento alla maglia, dispiace ammetterlo ma questo traspare, mancanza assoluta di carisma e scarsa abnegazione. 

Non dimentichiamo gli errori iniziali, ancor prima che la sfera si posasse sul dischetto del centrocampo per inaugurare con il Crotone al Massimino, davanti a quasi 18.000 spettatori, la lunga serie di sconfitte. Il mancato ritiro estivo in un luogo meteorologicamente umano; le amichevoli pre-campionato dimenticate chissà perché, chissà per come; una campagna acquisti scriteriata prima con il ds Antonello Laneri, poi con Lucarelli che si deve improvvisare direttore sportivo (speriamo vivamente che si parli anche di questo…), e la scelta del tecnico, Luca Tabbiani, inesperto per una piazza come Catania e con giocatori poco funzionali al suo progetto tattico e, probabilmente, anche a qualsiasi altro.

Detto ciò, dato che di salvabile resta ben poco, invitiamo la piazza a restare unita per 95′ o 120′ minuti, e di sostenere i colori rossazzurri come faranno certamente i 20.000 presenti domani sera al Massimino per Catania-Rimini. Di imperdonabile c’è solo il fallimento e, grazie a Dio, con la nuova proprietà è un argomento che non ci riguarda più. Sosteniamo la squadra, critichiamo l’operato di Grella o di mister Lucarelli se lo riteniamo opportuno, ma ascolteremo con curiosità le dichiarazioni del vice presidente e attenderemo la prestazione di domani per ottenere ulteriori risposte ai nostri quesiti: perché questo Catania perde sempre 1-0 ed è incapace di reagire e ribaltare? Perché vince 2-0 con la Juve Stabia, che non perde un sol colpo, e poi rimedia la dodicesima figuraccia con un mediocre Taranto?

Parola a mr. Grella. Senza astio, ma con spirito critico. 

Catania, quartultimo in classifica per gol siglati

Il campionato del Catania ha regalato finora più bassi che alti, momenti di estrema difficoltà che si susseguono dall’inizio di questa stagione partendo dal “ritiro” estivo svoltosi a Zafferana, proseguendo con l’innumerevole serie di infortuni oltreché ai rinforzi in fase di costruzione dell’organico, arrivati gli ultimi giorni di calciomercato se non dopo.

Questo modus operandi visibilmente errato, ha causato una cattiva gestione del possesso palla, una mancanza di azioni concrete in grado di “colpire” gli avversari, e soprattutto la concreta e grave difficoltà da parte degli attaccanti di centrare lo specchio della porta. Questi aspetti totalmente negativi che si presentavano sotto la gestione dell’ex tecnico Luca Tabbiani, sono presenti purtroppo ancora oggi con Lucarelli in panchina. 

Il Catania è quartultimo se si considerano i gol segnati dalle varie squadre del girone C, sopra solo a Foggia, Virtus Francavilla e Brindisi con i soli 27 gol. I vari Di Carmine, Chiricò, Costantino, Cianci, hanno una notevole difficoltà ad essere pericolosi e a punire le difese avversarie. Forse una mancanza di lucidità sotto porta? Una mancata assistenza da parte del reparto di centrocampo o da parte degli esterni?

Insomma, si tratta di una vera e propria macchia nera che continua a non sparire, un deficit che condiziona visibilmente e in negativo, le prestazioni della squadra etnea che tutt’ora non è in grado di recuperare una sola rete subita e che complica di giornata in giornata, la situazione in classifica dei rossazzurri che da un po’ di tempo a questa parte si stanno guardando le spalle dal pericolo playout. 

(Foto: Catania FC) 

Rimini, i romagnoli sanno fare quello che non riesce al Catania…

Il Rimini si presenta al cospetto del “Massimino” tutto esaurito, forte dell’1-3 maturato allo stadio “Del Conero” di Ancona, dove i romagnoli si sono imposti nella ripresa raggiungendo, ribaltando e triplicando.

Il Catania non è mai riuscito a ribaltare un passivo quest’anno. Il Rimini invece c’è riuscito per la seconda volta consecutiva (sei giorni prima aveva battuto il Pontedera al “Neri”  dopo essere passato in svantaggio, grazie a una doppietta di Morra, tre reti in due partite, e al tris suggellato da Lamesta).

Catania che deve invertire la rotta dato che, nell’arco dei 180′, sarà costretto a vincere 2-0 per ribaltare il risultato dell’andata (1-0) e scongiurare tempi supplementari e rigori. Non abbiamo scelta: gran parte della nostra stagione dipende dal match col Rimini, ma attenzione alla classifica in campionato che langue pericolosamente.

(foto: Chiamami città)

Oggi Foggia-Crotone e Juve Stabia-Turris: Catania devi guardarti alle spalle

Catania reduce dalla dodicesima sconfitta in campionato, patita a Taranto nell’anticipo di sabato e oggi, come in pochi avrebbero immaginato, è costretto a guardarsi alle spalle.

I punti racimolati dai rossazzurri sono 34 in 28 giornate, un misero bottino che li relega al 14esimo posto a +2 sul Foggia (che deve giocherà stasera alle 20,45 allo Zaccheria contro il Crotone), e a + 6 sulla Turris attesa da una trasferta proibitiva a Castellammare di Stabia contro la capolista Juve Stabia che vuole riscattare il 2-0 del Massimino.

Situazione di classifica molto complicata che desta preoccupazioni. Giusto concentrarsi sul match col Rimini di mercoledì sera, ma l’impressione è che l’attenzione in campionato sia calata ben prima, con un Taranto di mezzo che, senza sfaceli, ha avuto la meglio sul solito Catania abulico e indisponente. Attenzione altissima! Da giovedì, al di là del risultato, inizierà un nuovo campionato per i rossazzurri: obiettivo salvezza.

L’emozionante storia di Filippo Leuzzi ce la racconta papà Vito: “Anche nella sfortuna c’è un punto di luce”

La redazione di Catania Mood ha il piacere di ospitare Vito Leuzzi, papà di Filippo, il bimbo di 9 anni che ha emozionato i 1.200 tifosi rossazzurri accorsi al “Neri” per assistere alla semifinale d’andata di Coppa Italia Serie C tra Rimini e Catania lo scorso 24 gennaio.
Mercoledì 28 febbraio alle ore 20:30 andrà di scena al “Massimino” il match di ritorno, in uno stadio che ha già fatto registrare il tutto esaurito ben cinque giorni prima del fischio d’inizio.
Ci saranno anche Vito e Filippo Leuzzi, di Bellaria Igea Marina, tifosi del Rimini.

Innanzitutto grazie di aver accettato il nostro invito. Vito, ci racconteresti la storia di Filippo e maggiori dettagli su quella pioggia di sciarpe e gadget piovuti prima dagli spalti del “Romeo Neri”, poi recapitati anche a domicilio?

Buongiorno alla redazione di Catania Mood e grazie di avermi contattato per l’intervista. Vi spiego un po’ dall’inizio. Filippo giocava tre anni fa a pallone, come tutti i bambini, a Bellaria Igea Marina, vicino Rimini, dove abitiamo. Ha iniziato a zoppicare la mattina, a sinistra, e pensavo si trattasse di una botta presa in partita o in allenamento ma, dopo gli accertamenti, abbiamo scoperto che è affetto dal morbo di Perthes, che ti mangia la testa di uno dei due femori, a Filippo è toccato quello sinistro, e te lo consuma, ma essendo bambini le ossa si ricreano.

Il problema è che non può caricare peso quindi da quasi tre anni, Filippo alterna carrozzina, stampelle, in casa cammina ma senza gravare sulla gamba sinistra. Quella volta gli ho detto: facciamo così, dato che la sfortuna ti ha messo sulla sedia a rotelle, ti faccio vedere che in questa situazione negativa, buia, c’è un punto di luce, anche se piccolissimo, perché potrai assistere a tanti eventi in prima fila. E da lì gli ho promesso che lo avrei portato ogni domenica da qualche parte. Siamo andati a San Siro a vedere il Milan, perché siamo milanisti, e il Rimini perché è la squadra per cui tifiamo dato che è quella del posto. Se capita andiamo anche al “Dall’Ara” di Bologna, ma siamo stati anche a Valencia, per esempio. Ho cercato di fargli vedere che la situazione che sta vivendo non è tutta nera. A Rimini, però si sente a casa, perché non avendo il “Romeo Neri” una postazione specifica per i disabili, il disabile viene messo a bordo campo, sulla pista d’atletica, e la prospettiva del tifoso è bellissima perché fai due chiacchiere con i giocatori, ed essendo un appassionato di calcio piace anche a me.

Filippo, a Rimini, chiede sempre di fare il giro di campo a fine primo tempo per salutare i tifosi avversari. Quando c’è stata la partita Rimini-Catania, gli ho detto: “sei sicuro di voler andare?”, perché onestamente così tanti tifosi li abbiamo visti poche volte a Rimini, forse nel derby col Cesena. Lui ha insistito e quando siamo passati ci hanno applaudito, è stato un bel momento, molto toccante: vedere più di mille persone che ti riservano un applauso, ti incitano, sapendo io cosa ha passato Filippo, cioè due interventi chirurgici molto lunghi, di cui uno lo ha costretto per 40 giorni all’immobilità, mi sono emozionato: anche un adulto andrebbe fuori di testa se passasse ciò che ha passato lui. E’ stato un momento in cui stentavo a trattenere le lacrime. Io, essendo originario di Brindisi, mentre mia moglie è di Rimini, avevo detto a Filippo: “vedrai che in Coppa, se arriveranno avversarie del Sud Italia, sarà tutta un’altra storia, per calore”. Dopo una decina di minuti eravamo tornati alla nostra postazione e sono arrivati due raccattapalle del Rimini, due ragazzini, con una maglia relativa alla promozione del Catania e una sciarpa, allora ho pensato di salutare, a fine partita, i tifosi rossazzurri. L’intento c’era ma non siamo riusciti a metterla in atto, lì sono piovute altre sciarpe ma non siamo riusciti a salutare chi le avesse lanciate inizialmente.

Poi, siccome Filippo ha un canale YouTube dove parla di calcio, ‘Il calcio secondo Filippo’, aperto questa estate in giugno, quando è finita la scuola, dove si parla del calcio vissuto con gli occhi dei bambini, emozionale, bello, delle giocate, senza odio e violenza. Ho posto due regole: doveva essere un canale di calcio, non del Milan o del Rimini,  infatti sono venuti anche i suoi amici a casa per girare video insieme con maglie di Juventus e Napoli, per esempio, e l’altra regola è non dire parolacce (sorride, ndr). 

L’ospitata al “Massimino” nasce da un’idea dei nostri amici Liotrizzati, ragazzi che nutrono una passione sfrenata, autentica e genuina per i nostri colori e dal cuore grande. Avrete modo di conoscervi a Catania?

Così abbiamo girato un video e lo abbiamo pubblicato nel suo canale per ringraziare i catanesi, pensando che si trattasse di un video come gli altri. Da lì, invece, si è scatenato il putiferio: hanno iniziato a contattarmi numerosissimi tifosi del Catania, su Messenger, Facebook, telefonicamente, mi ha contattato Giuseppe Leone dei Liotrizzati, dicendo che avevano pensato di invitarci per la partita di ritorno a Catania e noi abbiamo aderito subito. I ragazzi di Vanedda Cucchiara mi hanno chiesto l’indirizzo per mandarmi contenente una maglia gigante, la prima del 2024, una sciarpa, e altri gadget. Dopodiché mi ha contattato Angelo Scaltriti, addetto stampa del Catania FC,  e lo ha invitato ufficialmente al “Massimino”.  

Quanti giorni vi fermerete a Catania? Avete già programmato un tour per conoscere la città?

E’ la prima volta che andiamo in Sicilia, arriveremo martedì sera  e saremo a cena con i ragazzi dei Liotrizzati e di Vanedda Cucchiara e col signor Marcello Prato, maresciallo della base militare di Sigonella. Il 28 mattina saremo ospiti a Sigonella insieme a Leonardo, il bambino di 11 anni  che ha regalato la sciarpa a Filippo. Ci siamo scambiati il numero di telefono con il papà, che peraltro vive a La Spezia e lavora in marina, E’ stata una cosa grandiosa perché Filippo era andato via , e Leonardo ha deciso di togliersi la sciarpa, darla a uno steward, e farla recapitare a Filippo che si trovava dall’altra parte dello stadio. Il gesto ha avuto un’eco pazzesco e bisogna rimarcarlo. Allo stadio saremo insieme e speriamo sia la prima di tante partite insieme. La sera saremo ospiti del Catania Calcio”.

Che vinca il migliore. Ma, dato che si parla di calcio e, nella fattispecie, di Catania-Rimini, ci diresti quali sono i giocatori del Catania che temi di più e quali sono, invece, i punti di forza del Rimini?

Partita importante, intensa. Noi non siamo abituati a fare un giro di campo in uno stadio tutto esaurito con 23.000 persone. Catania ci è entrata già nel cuore dopo tutto questo e, anche se non abbiamo un tour turistico organizzato, ci torneremo volentieri per ammirare il barocco e tutta la città.

Mercoledì sarà una partita molto delicata. Il Rimini è arrivato in semifinale di Coppa Italia per la prima volta nella storia, si gioca la finale e all’andata i biancorossi avrebbero potuto tentare di fare il secondo gol. Gara apertissima, a leggere i nomi è una squadra che non dovrebbe stare in Serie C soprattutto dopo il calciomercato di gennaio. Temo Chiricò, il suo estro e poi è del paese di fianco al mio, Mesagne (provincia di Brindisi, ndr), siamo legati anche alla stessa terra anche se non ci conosciamo personalmente, Poi temo l’entusiasmo di  Ciccio Rapisarda, è catanese, vedo come incita la squadra, come crea entusiasmo, è stato un grande e ha parlato tanto con Filippo. 

Nel Rimini il bomber Claudio Morra sta facendo molto bene. Ieri ha segnato ad Ancona il 15° gol stagionale, l’anno scorso era arrivato massimo a 12 a Piacenza, e ancora mancano diverse partite alla fine del campionato e Coppa. Bomber Morra, e da parte nostra speriamo che segni, e il collettivo, speriamo possano regalarci la finale.

Sappiamo che sei influenzato e Filippo è preoccupatissimo per il tuo stato di salute dato che non vuole perdersi per nessun motivo al mondo la trasferta di Catania. Vuoi rassicurarlo, e rassicurarci, pubblicamente?

“Sì, stai tranquillo Filippo sono imbottito di farmaci (sorride, ndr) e conto di tornare a lavoro domani prima di partire alla volta di Catania”.

(foto: Vito e Filippo Leuzzi, stadio Mestalla di Valencia).

Catania, ecco perché Cristiano Lucarelli non ha parlato alla stampa

Perché ieri Cristiano Lucarelli ha scelto di non parlare ai microfoni della stampa nel post-partita? Perché disertare la mixed zone?

La risposta ce la fornisce La Gazzetta dello Sport: “Si è sussurrato che fosse particolarmente contrariato per l’azione del gol che sarebbe stato viziato da un fuorigioco. Certamente, non sarà stato contento, presunti errori arbitrali a parte, di un passo indietro a distanza di sette giorni“.

(foto: Catania FC)

Catania brutto ma vero: cari giocatori, i soldi non fanno la felicità

Catania brutto, ma vero. Potremmo sintetizzare così l’ennesima prestazione sotto tono dei rossazzurri, una squadra assolutamente priva di mordente, personalità (anche se Alessio Castellini parlava di “leadership” riferendosi ai singoli), e voglia di vincere.

Inoltre, quando sarebbe stato opportuno riferire alla piazza cosa non sta funzionando, in generale, non solo a Taranto, Lucarelli ha preferito dribblare i giornalisti in sala stampa con l’assenso del club che ha fatto altrettanto. Eh no, non funziona così cari miei! Bisogna sempre assumersi le responsabilità di una sconfitta, soprattutto se matura malamente, come ieri pomeriggio allo Iacovone.

Speravamo in Vincenzo Grella dopo il forfait di Cristiano Lucarelli, speravamo che qualcuno si facesse vivo prima della partita che vale una stagione, mercoledì al Massimino contro il Rimini, ma abbiamo ricevuto solo un disarmante silenzio.

Non crogiolatevi sui vostri ricchi contratti: cosa rimane nella vita, dopo i soldi? E’ bello sentirsi al sicuro strappando contratti faraonici che in Serie C gli altri club non possono permettersi, ma se nel campionato delle figurine avremmo vinto a mani basse, nella realtà siamo deludenti, di una delusione cocente e inimmaginabile. Ha ragione Eziolino Capuano, tecnico del Taranto, quando afferma che Catania non c’entra un c***o con la Serie C, ma ha altrettanto ragione quando asserisce che “i campionati non si vincono con i nomi”

Combattete per noi! Onorate questa maglia. I soldi passano, l’amore per questi colori è intramontabile e, farne parte, vi renderebbe persone migliori, oltre quel portafoglio gonfio destinato, prima o dopo, a sgonfiarsi a suon di prestazioni indecorose.