Filippo Leuzzi e Leonardo Zola docet: i bambini rappresentano la speranza a cui aggrapparci strenuamente per auspicare un futuro calcistico prosperoso. Catania ha bisogno di queste dosi di innocenza per ripulire un’immagine insozzata dalla stupidità di qualche decina di frequentatori indegni, rozzi e frustrati delle nostre Curve.
Dylan Viglianesi, un nostro piccolo e affezionato tifoso, ha sentito l’esigenza di scrivere una lettera rivolta al nostro presidente, Rosario Pelligra:
Ciao presidente,
sono solo un bambino di 10 anni che scrive queste parole, sono parole di tristezza infinita, dolore, rabbia, delusione che un bambino della mia età non dovrebbe vivere, non dovrebbe scrivere o pensare queste cose, dovrebbe essere felice e vivere il calcio come ogni bambino lo sogna! Sono sempre presente allo stadio con la mia famiglia che mi ha sempre insegnato cose significa essere tifoso, io mi sento un mini ultras, ma per me essere un ultras è cantare i cori, sventolare la mia bandiera, sostenere il mio Catania, non invadere i campi da gioco, umiliare e persino mettere a rischio 20.000 tifosi che seguono sportivamente la propria squadra! Dico 20.000 perché il resto ha deluso tutti infrangendo le regole e rovinando i sogni dei bambini cioè vivere il calcio d vero tifoso!
Posso capire siano arrabbiati ma dobbiamo sostenere la nostra maglia e onorarla nel bene e nel male io sarò sempre accanto alla mia squadra anche se resterò l’unico seduto sui quei gradini e gridare Melior de cinere surgo perché e questo che sento perché tu Catania risorgerai e al Massimino ritornerà a risplendere il sole!!!
Forza Catania!
Un mini tifoso,
Dylan Viglianesi