L’avvocato Giuseppe Rapisarda, come di consueto, stamani ha condiviso sul proprio profilo Facebook il suo pensiero personale con la gente di Catania, impeccabile e da leggere con estrema attenzione:
“Ho qualcosa di più di una sensazione che i giocatori del Catania non si rendano conto della gravità della situazione.
Non perché non lo vogliono. Ma perché non ci arrivano. Non solo sono state errate le caratteristiche tecniche dei profili acquisiti dal Catania. Ma pure e soprattutto i caratteri.
Chi veste in modo indecoroso i colori di Catania non ha affatto la percezione che questa ameba informe che impropriamente viene definita squadra è il gruppo peggiore mai creatosi a Catania almeno ,e di certo ,negli ultimi 35 anni di calcio.
Non sono andati in ritiro.
Male, anzi malissimo.
Così credono di vivere la dimensione ordinaria e non capiscono che di eccezionale non c’è solo il momento ma il loro modo schifoso di scendere in campo.
C’è stato un giocatore che ha totalmente mancato di rispetto non all’allenatore ma all’uomo Zeoli.
Si vergogni.
Continuano a dire, mentendo, offendendo la intelligenza di chi li ascolta che sono uniti tra loro quando lo “spogliatoio” è una gruviera composta da uomini a fine carriera che non ne hanno più, giocatori che per chiamarsi tali dovrebbero sottoporsi ad una vera preparazione fisica al campionato, in montagna per un mese senza toccare palla, altri ancora che caratterialmente si sono persi ,abituati alle placide distese del nord ed essere visti da 300 persone a partita ,e pochissimi come Castellini che si ritrovano a portare inascoltati le insegne della serietà che rendono uomini veri prima che dignitosi pedalatori di pallone .
Da Grella non si aspettano parole. Qualunque cosa dica adesso, anche se animata dalle migliori intenzioni, sarà male interpretata da una piazza che è a buon ragione esasperata .
Immagino volesse introdurre dosi di ottimismo, consegnare sicurezza ieri sera.
Ma le immagini di penose sconfitte tutte uguali scomparendo dal campo al primo gol subito sono più forti di ogni singola espressione si possa immaginare di utilizzare .
Per la propria stessa di immagine, taci al momento Vincenzo caro, proprio perché inutile e controproducente .Fai parlare i fatti. I fatti sono l’unica risposta. I fatti sono, il ritiro lontano da qui, la salvezza e la tabula rasa a fine anno. Senza difese di ufficio dei tuoi consiglieri e collaboratori. Da destinare ovunque ma non certo a creare ,formare ,gestire un gruppo che poi dovrebbe costituire una squadra di calcio.
Mai più .
Lasciamo perdere i play off termine che abbinato a questi ridolini muove oggi sorrisi di compatimento.
Cinque partite per raggiungere la salvezza.
Con queste prestazioni avvilenti e questa condizione mentale prima che fisica squinternate non si può ritenere di affrontare discorsi su altri obiettivi.
Mai retrocessi in D sul campo. Di questo possiamo solo scrivere e parlare conservando un minimo di serietà.
Non di altro.
Stiamo tutti uniti e compatti per scongiurare questa sciagura.
Poi si levino dalle scatole”.