Il day-after è stato tutto un susseguirsi di festeggiamenti, complimenti, coi profili social dei giocatori letteralmente impazziti tra stories, post e commenti entusiastici dei supporters rossazzurri. Ma la realtà non è fatta solo di questo significativo primo trofeo della storia del Catania.
Dobbiamo ricordarlo come tale, scongiurando corollari antitetici al picco di felicità toccato al 119′ di Catania-Padova, quanto dalla testa di Rocco Costantino si è scatenata l’apoteosi rossazzurra. Tutto molto bello. Ma domenica sarà già Virtus Francavilla-Catania (domenica 7 aprile ore 18:30), in trasferta e contro una squadra che viene da una cocente e inattesa sconfitta a Brindisi, fanalino di coda e in odore di penalizzazione.
Mister Zeoli potrà sfruttare l’onda dell’entusiasmo dei suoi, galvanizzati dall’impresa del Massimino e, si spera,
Catania 15esimo con 39 punti, V. Francavilla 18esimo con 30, quasi matematicamente condannato ai playout ma con la speranza di difendere quanto meno il “posto” insidiato dal Monterosi che insegue a 28. Catania che invece deve guardarsi le spalle dalla Turris che di punti ne ha 37 e domenica alle 20:45 sfiderà in casa, in uno dei derby campani, l’Avellino.
E’ pur vero che i rossazzurri, al momento, non disputerebbero i playout nemmeno se dovessero trovarsi al 16esimo posto, dato che il vantaggio sulla penultima, proprio il Monterosi che domenica giocherà a Messina (ore 14:00), è di ben 11 punti (secondo il regolamento di Serie C se il divario in classifica è di oltre 8 punti tra la 19esima e la 16esima, quest’ultima non disputa i playout e, nel caso del Catania, accede ai playoff nazionali in virtù della vittoria in Coppa Italia.)
Ma non significa che una squadra costruita per vincere possa permettersi di correre rischi o, comunque, accumulare figuracce in questo rush finale. Confidiamo in voi, avete tanto da farvi perdonare e la Coppa non basta.
(foto: Catania FC)