Manifesta superiorità tecnica, rilevata quasi ad ogni partita, ma fine a se stessa. Questo Catania fa proprio imbestialire perché dà l’impressione di poter vincere ogni partita contro le piccole, ma pecca di sufficienza, di ingiustificabili leziosismi controproducenti e di mancanza di carattere.
Se il Catania fosse una squadra scarsa, ce ne faremmo una ragione. Ma quando potevi giocartela ad armi pari con tutti ed, effettivamente, con le prime attuali cinque in graduatoria non hai perso, battendo la capolista Benevento, la sensazione è che il gruppo sia svogliato, al di là dei limiti caratteriali di alcuni elementi che a Catania non reggono l’onda d’urto vibrante della piazza.
Una rosa falcidiata dagli infortuni, molti dei quali muscolari, che impone di rivedere immediatamente le scelte in fase di preparazione atletica; un mercato raffazzonato a causa di errori burocratici fantozziani (speriamo non di volontà…), un giro di boa con tre partite comunque abbordabili (Taranto in trasferta, Potenza e Sorrento in casa), con la speranza di vedere più punti e meno meeting.
Siamo passati da oltre 17.000 spettatori a poco meno di 15.000, ed era ora. Meritano la stessa sufficienza che denotano in campo, siamo stanchi di subire queste ingiustizie sportive. Il ds Faggiano ha identificato giocatori che facevano al caso del Catania, con le spalle abbastanza larghe da sostenere il peso degli spalti del Massimino, ma evidentemente qualche errore di troppo è stato commesso anche dallo staff tecnico, Toscano incluso.
Con le squadre di medio-bassa classifica non puoi permetterti di difendere l’1-0, devi chiuderla. Quante volte abbiamo assistito al medesimo epilogo? E quante altre siamo passati in svantaggio, anche di due reti (vedi Foggia), costretti a un esborso energetico ingente per recuperare un insperato, e inutile ai fini della classifica, pareggio?
Siamo anziosi di vedere come si muoverà la società. Dopo le nefandezze estive pretendiamo una risposta inequivocabile, e solo un predicato verbale può esprimerne l’azione corretta da svolgere: “spendere”. E spendere bene.
(foto: catania fc)