Continua il valzer di interviste alla squadra di Catania Mood. Oggi è il turno di Giuliano Spina, l’ultimo acquisto della nostra redazione. Giuliano ci ha raccontato il suo rapporto da giornalista/tifoso del Calcio Catania.
Giuliano, dopo Giuseppe ed Orazio, tu sei il terzo giornalista di Catania Mood che partecipa all’intervista “in casa”. Come va?
“Salve ragazzi. Io sto abbastanza bene. L’emergenza maltempo è superata, e tra casa e lavoro ci si muove sempre con regolarità”.
Oltre a scrivere per il Catania, sei anche un grande tifoso. Ci racconti brevemente come nasce questa passione per i colori rossazzurri?
“La mia passione per i colori rossazzurri nasce nel lontanissimo 1996, quando avevo sette anni e avevo da poco iniziato la terza elementare. Con mio padre, mio zio e i suoi cugini andai a vedere per la prima volta allo stadio Catania-Matera, che finì se non sbaglio in pareggio. In campo c’era il mio amico Roberto Ricca. Da quel momento è stata una passione crescente. Ho visto davanti a me il gol di petto di Umberto Brutto contro la Juveterranova che ci diede la promozione in C1 nel ’99. Ho vissuto le promozioni in B e in A partecipando ai festeggiamenti. Gli anni della serie A sono sicuramente i più belli. Adesso vorrei che tornassimo su nel più breve tempo possibile, anche se a giudicare la situazione attuale non sarà facile”.
Date le ultime annate non proprio felici in casa Catania, durante questo lungo periodo è stato più difficile scrivere sul Catania o essere tifoso?
“In questi anni certamente essere tifoso è stato più difficile, soprattutto quando ci si arrabbia per una sconfitta. Da giornalista ammetto che dipende dai risultati che ottiene la squadra. È normale che se si perde un po’ di sconforto interiore lo senti a narrare una sconfitta, ma è il nostro mestiere e lo dobbiamo fare”.
Quali sono gli aspetti che giudichi meno positivi di tutta la gestione SIGI?
“Della gestione Sigi la cosa che mi amareggia maggiormente è l’essere giunti alla situazione attuale, ma non voglio dirlo in modo provocatorio. Quello che serve in questi casi è comunione di intenti e compattezza e mi fermo qua”.
Infine, ti chiedo se ti aspettavi un inizio così entusiasmante da parte di Luca Moro.
“Da Moro sinceramente mi aspettavo si una veloce integrazione nel gruppo squadra, ma che arrivasse in doppia cifra no. Sono contento per lui perché è veramente una promessa del nostro calcio e un giorno sarà molto grato alla nostra città che lo avrà lanciato”.