Come ogni settimana, torna il nostro appuntamento con Turi Di Stefano, ecco cosa ha dichiarato ai nostri microfoni prima della sentenza del Tribunale sulla vicenda “Catania Servizi Srl”:
Domenica, si disputerà Catania-Foggia, come si affronta una squadra votata all’attacco come quella di Zeman?
Zeman? È il maestro del calcio, capace di far esordire nella massima serie, giocatori prima sconosciuti ai più come Musumeci o Malaguarnera che però giocò nel Licata del boemo. Questo solo per dire quanto sia bravo a “lanciare” giocatori e farli diventare uomini. Le sue squadre sono sempre imprevedibili, non accettano compromessi ed è per questo che l’ho sempre apprezzato. Il suo Foggia sarà una squadra ostica per tutti, nonostante le difficoltà che sta riscontrando in campionato.
La parola d’ordine deve essere continuità, il Catania può ancora scalare in classifica. A fine stagione, può arrivare a disputarsi i playoff da una buona posizione?
Il Catania può arrivare molto lontano, giocare con questa continuità e lasciano le problematiche societarie fuori dallo spogliatoio, potrebbe essere la chiave per raggiungere obbiettivi importanti a fine stagione, come la promozione in Serie B. Non sarebbe la prima volta che si mettessero i bastoni fra le ruote a squadre ben più blasonate.
Confermerebbe il tridente d’attacco composto da Ceccarelli, Russini e Šipoš? Preferirebbe Biondi a Russini?
Mi piacerebbe che giocasse Moro, un giocatore dalle grandi qualità che si sta ambientando alla grande in un campionato difficile come la Serie C. Difficile effettuare allenamenti intensi, bisogna pensare che Baldini farà riposare chi ha giocato mercoledì.
Nonostante sia probabilmente infortunato, sfida al grande ex, Andrea Di Grazia, giocare contro la squadra della propria città ti dà una certa carica?
Conosco personalmente Andrea Di Grazia, egli ama molto il Catania e la sua città. Meriterebbe di raggiungere vette molto alte nel calcio ma ancora non ha raccolto pienamente i frutti del suo lavoro ma c’è tempo per farlo, è ancora venticinquenne. L’emozione per lui sarà forte e spero non venga mai fischiato al “Massimino”.