Bella, corposa, e densa di contenuti. L’intervista concessa dal bomber Luca Moro a goal.com è da leggere integralmente ma qui ve ne proponiamo uno stralcio a forti tinte rossazzurre:
“È successo tutto molto velocemente perché all’inizio dell’anno scorso la SPAL non mi ha riscattato, poi sono tornato, ho fatto il ritiro col Padova e fino all’ultimo non ho saputo benissimo il mio destino.
È stata fatta questa scelta del prestito al Catania perché c’era una rosa molto ampia al Padova e magari non avrei trovato lo stesso spazio che ho trovato qui: una decisione presa da entrambe le parti.
Anch’io in primis ho detto ‘voglio andare al Catania’ e devo dire che è stata la scelta più azzeccata del mondo. E di questo son felice.
È una città totalmente diversa da Padova: c’è più caos, più affetto a primo impatto da parte della gente e questo mi ha aiutato a trovarmi a mio agio sin dal primo giorno. Poi è stato merito anche dei compagni che mi hanno fatto sentire subito parte della squadra, anche se sono arrivato solo l’ultimo giorno. Mi ha colpito il dialetto: e poi il primo giorno, non ricordo per quale occasione, era arrivato da mangiare al campo e vedere tanti arancini e piatti tipici di Catania mi ha fatto un certo effetto
Il numero 24? il mio numero. Mi hanno detto che chi indossava la maglia numero 24 al Catania (Gionatha Spinesi, ndr.) era una persona molto importante, che significava “goal”, da queste parti. In realtà non ho preso questo numero per un determinato motivo: mi è arrivato, magari è stato un segno. Ed eccoci qua”.
(Fonte immagine: CalcioCatania.it)