Un pomeriggio intero, che non produce alcun effetto. Vola via così, il primo dei quattro giorni a disposizione di SIGI per adempiere al pagamento di 600 mila euro e permettere al Calcio Catania di mantenere la categoria e salvare il titolo sportivo. Cinque ore, poco più, poco meno, fatte di indiscrezioni poi trasformatesi in un’unica verità: nessuna immissione di denaro da parte della S.p.A. etnea. Non un buon inizio!
Alla adunata dei soci, nella sede dell’avvocato Augello, sono presenti in molti: non mancano, naturalmente, il presidente Giovanni Ferraù e l’amministratore unico Santagati. A fine riunione, tuttavia, non arriva la notizia tanto attesa dalla tifoseria rossazzurra, costretta ad attendere ancora.
Secondo alcune voci, trapelate nelle ore serali della giornata di ieri, lunedì 27 dicembre, la compagine societaria avrebbe affrontato, più che l’argomento cardine, ovvero il versamento della somma dovuta, il diritto da parte del Tribunale di chiedere o meno tale adempimento.
Certamente, non il modo migliore per lanciare alla piazza il messaggio che, attualmente, andrebbe lanciato.
L’altra indiscrezione saltata fuori, invece, riguarderebbe Gaetano Nicolosi, che oltre a non esser stato presente alla riunione, sembrerebbe poco intenzionato a immettere la sua quota per ottemperare, anche lui, al pagamento del debito nei confronti del Calcio Catania. Un’assenza grave, dato che si parla di uno dei principali azionisti della società.
Insomma, non è la migliore manovra messa in atto dalla SIGI, anche perché il tempo scorre inesorabilmente, e tra poco più di 48 ore, saremo già agli sgoccioli del tempo massimo disponibile per poter soddisfare tale credito.
La piazza, anche se forse un po’ tardivamente, prova a giocarsi le ultime carte mettendo pressione ai soci per provare a far si che, una volta effettuato il pagamento, si possa pensare ad un futuro che, in caso contrario, rischierebbe di interrompersi bruscamente, almeno fino alla prossima estate.
Non aiutano, invece, le voci che si rincorrono su imprenditori locali, già nel mondo del pallone, che paventano possibili fusioni con altre realtà minori del calcio catanese. Non è la strada migliore e, con ogni probabilità, la meno ambita dalla tifoseria rossazzurra.
Ritornando a SIGI, arrampicarsi sugli specchi, cercando altre vie impercorribili, non è la soluzione adatta per affrontare il problema.
Le strade sono soltanto due: in una serve il coraggio di dire ad una piazza intera noi non possiamo mettere questi soldi; nella seconda, invece, dimostrare di aver compreso gli errori commessi e cercare di salvare il salvabile rispettando quello che, non dimentichiamolo, per loro è un DOVERE.
Non esistono altre vie. Bisogna immettere questi 600 mila euro, e bisogna farlo al più presto, perché, ancora una volta, ma per l’ultima volta, il destino del Calcio Catania resta nelle loro mani!
(fonte foto: cataniatoday.it)