Torre del Grifo, croce e delizia del Calcio Catania. Il centro sportivo polifunzionale rappresenta, in questa fase, una spada di Damocle per il club in fallimento. Eppure le soluzioni per l’immediato futuro, quando verrà indetto il bando di acquisto, esistono e alcune sembrano maggiormente plausibili.
La migliore in assoluto sarebbe il diritto di prelazione che i curatori fallimentari potrebbero esercitare sul Credito Sportivo, attuale detentore del polifunzionale, in quanto principali creditori, acquistandolo e poi intavolando trattative con la società subentrante. Ma se non dovessero esserci le condizioni economiche, il rischio di dilapidare il patrimonio immobiliare non sarebbe comunque tra le opzioni possibili. Non deve esistere un tale scenario.
In alternativa, l’opzione affitto è sempre valida ma se, come immaginiamo, la cordata di imprenditori che si aggiudicherà l’asta vanterà una forte solidità economica, l’acquisto dovrà rappresentare l’unica opzione possibile.
Tra mala gestio e pandemia, Torre del Grifo in dieci anni di vita (è stato inaugurato nel 2011, ndr), non ha mai raccolto i frutti sperati. Anche per questo, chi si insedierà in Via Magenta, dovrà ripartire dal colosso di impiantistica sportiva ammirato dall’ex CT della Nazionale italiana, Marcello Lippi, dall’ex Presidente della FIGC, Giancarlo Abete, e da numerosi addetti ai lavori che lo hanno etichettato come “tra i più belli e completi d’Europa”. Joe Tacopina disse: “Non ha nulla da invidiare alla Ciudad Real Madrid, l’ho riferito anche al mio amico Florentino Perez” (il Presidente dei blancos, ndr).
(fonte foto: calciocatania.it)