E’ arrivato, infine, il tempo delle mele marce, cadute dall’albero della cuccagna che ci aveva illusi durante i fasti di Serie A. Oggi aspiriamo alla salvezza del club e della categoria Terza Serie, noi che ballavamo la Malaka-dance sotto la Nord mentre Maxi Lopez, Mascara e Martinez subissavano Julio Cesar. Adagiarsi sugli allori è quanto mai controproducente ma, fino all’11 febbraio, non ci resta che vivere di ricordi. Solo una cosa: basta tediarci con le illusioni.
Siamo stati accusati di vendere aria fritta, praticamente adagiando sulla padella voci e sciocchezzuole, proprio noi che abbiamo predicato calma e verità. Eh no, non ci stiamo! Siamo dell’opinione che il giornalismo locale e nazionale debba concentrarsi solo ed esclusivamente su informazioni verificate e dati oggettivi ma, qualora non ne fossero in possesso, silenziarsi sarebbe l’unica via da percorrere.
Ci siamo fatti scorpacciate di fandonie, sospesi nel limbo del dubbio, tra verità americana e bugia anglo-araba o svizzero-maltese, sopportando gestioni societarie prima scellerate poi improvvisate. Abbiamo creduto in un futuro a stelle e strisce mentre gli astri si spegnevano poco a poco davanti ai nostri occhi increduli e le strisce striavano i nostri volti fino a sfigurarli.
Come un trattore che ara i campi, hanno camminato sulla nostra passione calpestandola e deformandola, fino a metterci gli uni contro gli altri in una stupida e insensata lotta tra fazioni che ha fatto litigare anche amici di vecchia data, ve lo assicuriamo, pur condividendo la medesima passione! Paradosso.
Per favore, stamuni muti se non abbiamo verità da regalare ai tifosi. Comprendiamo business, audience e tutti i termini esterofili che volete, ma fare quotidianamente una “cronaca del nulla” oltre a offendere l’intelligenza altrui, a denotare la pochezza di informazioni che si detengono e ad alimentare speranze senza possedere il benché minimo strumento per garantirne quanto meno la fondatezza, ci sembra disinformazione. I clic sul nostro sito sono diminuiti negli ultimi giorni e ne andiamo fieri.
Abbiamo predicato il silenzio con SIGI, poi abbiamo preteso che parlassero quando era il momento, ma stiamo ancora aspettando una conferenza stampa. Oggi, che chi lavora in sordina sta cercando di giungere alla data prestabilita dal Tribunale con un’offerta in mano, vorremmo che li lasciassero lavorare senza interferire in alcun modo, senza forzare i tempi se così hanno stabilito e, soprattutto, senza scoprire ogni giorno l’acqua calda. Perché brucia eh.
Tutti noi preferiremmo depositare certezze in merito alla fantomatica proposta d’acquisto, ma siccome siamo stanchi di quel torbido mondo in cui si fa incetta di blandizie, strutturato su ipocriti convenevoli e melliflue affettazioni, genuflessioni e silenzi imposti, non certo né figli né figliastri di trionfi sensibili, ci accontenteremo di ramificare questo amore infinito per il Calcio Catania il prossimo 11 febbraio, o quando sarà, pur ripartendo da un’altra società, un’altra stampa e un’altra mentalità “tifosistica”. Uniti si vince.
(foto: sport.sky.it)