Presenze per qualcuno inquietanti per altri ricolme di speranza. L’imprenditore laziale, Benedetto Mancini, sedeva ieri in Tribuna A accanto all’ex socio della SIGI, Gianfranco Vullo, per assistere al match Catania-Virtus Francavilla, vinto dai ragazzi di Baldini per 1-0.
Reazioni contrastanti tra i tifosi che, come ormai è consuetudine: chi vede in Mancini e nel “Catania Fc 1920” (possibile denominazione della nuova società riportata ieri da “La Repubblica”), una possibilità di rinascita, chi invece non si fida del “vecchio” e del “nuovo” in commistione e ricorda i tentativi a vuoto dell’imprenditore agro-alimentare con Rieti, Latina ma anche Palermo, Siena e Catanzaro. Come fidarsi?
Frattanto, le schermaglie tra Francesco Russo Morosoli, imprenditore catanese delle funivie dell’Etna interessato a rilevare il Catania e l’avvocato Giovanni Ferraù, ex presidente della SIGI, hanno caratterizzato le ore precedenti il match. Ancora dodici giorni d’attesa e poi, finalmente, sapremo cosa ci riserva il destino.
Solo un appello ci riserviamo di rivolgere agli interessati: priorità massima al bene del Catania e, soprattutto, forza economica a lunga gittata. L’asta competitiva ribassata a 500mila euro non deve ingolosire chi non può permettersi un piano quinquennale e, nell’immediato (fino a giugno 2023), occorre almeno un piano industriale da 20-25 milioni di euro: 500mila per aggiudicarsi l’asta; poco meno di 3 mln per saldare il debito sportivo di qui a giugno; circa 5 mln per la gestione ordinaria della prossima stagione (pagamenti e tasse); 10 mln, o giù di lì, per puntare a vincere il campionato rinforzando la rosa a dovere; intavolare una trattativa con il Credito Sportivo e programmare le spese di gestione di Torre del Grifo, impegnandosi a pagare il mutuo mensile pregresso (300mila euro al mese, quindi 2,6 mln all’anno).
(fonte foto: tuttolatina.com)