Non è facile parlare di calcio per chi scrive, non lo è per i tifosi che dovrebbero concentrarsi solo su stendardi, cori e coreografie, figuriamoci per gli addetti ai lavori.
Baldini continua a isolare e blindare il gruppo squadra dalle voci, dai rumors, dai silenzi assordanti degli imprenditori che dovrebbero ufficializzare la propria candidatura all’acquisto del ramo d’azienda calcistico del Calcio Catania, per preparare al meglio la partita di sabato contro il Monterosi e riscattare lo scivolone interno con la Paganese una volta mancata la possibilità ad Avellino.
Con gli irpini quella “partita rinviata a data da destinarsi” suona come un campanello d’allarme in città: ma si rigiocherà? E se il Catania non esisterà più se non tra almanacchi e ricordi? Eppure mister Baldini, con certosina abnegazione, si concentra unicamente per ciò per cui viene retribuito, talvolta in ritardo e ne sa qualcosa la classifica deficitaria dei rossazzurri, senza rimarcare le difficoltà in cui versa il Calcio Catania, tanto sono risapute, tanto non servirebbe a nulla.
Impossibile fingere che fuori dall’eldorado di Torre del Grifo non stiano vorticando dubbi e incertezze, eppure Baldini non molla, lo aveva promesso, lo aveva promesso la squadra. Commiato o preludio? Monterosi crocevia di un futuro che non si dipanerà mai o di un nuovo presente.
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