Come volevasi dimostrare, nella serata di ieri il cosiddetto imprenditore Benedetto Mancini ha disertato l’appuntamento dal notaio e non solo, oltre alla sua assenza, vi è il mancato saldo dei 375 mila euro così come viene riportato dal comunicato dei curatori.
Il percorso che ha compiuto Mancini è stato verosimile a quello compiuto in piazze come Latina o Rieti, illudendo imperterrito intere tifoserie, prendendosi gioco di loro e giocando con i sentimenti. A Catania, il signor Mancini ha sbagliato due volte soprattutto perché si è circondato di persone poco raccomandabili nonostante teatrini vari.
Diciamocelo chiaramente, andare a “consultarsi” con coloro che hanno fatto fallire il Calcio Catania il 22 dicembre scorso, non è stata una bella idea caro signor Mancini, non è stato un bel biglietto da visita. Conferenze indette, proclamazioni, “progetti” (inesistenti) illustrati, incaricare futuri direttori sportivi quando attualmente vi è un signor direttore, andare in trasferta o sedersi in tribuna al “Massimino” con quale scopo? Recarsi a Torre del Grifo senza che sia stato acquisito il ramo d’azienda perché?
Sono tanti gli interrogativi che ci poniamo, soprattutto perché viene dato adito a questo tipo di persone? Come mai il signor Mancini ha richiesto l’affiliazione alla Lega Dilettanti?
La situazione è molto critica, e se siamo costretti a ripartire da zero, vorremmo farlo con persone molto più serie, non vorremmo mai più rivedere le stesse facce che hanno “abitato” Torre del Grifo o che hanno occupato posti in tribuna nel recente passato. Catania esige rispetto, troppo spesso macchiata da persone che hanno fatto solamente i propri interessi e a pagarne le conseguenze sono stati sempre e solo i tifosi.
Basta umiliazioni, basta prese in giro, basta millantatori o salvatori della patria, basta teatrini o cose del genere, basta gettare fango su questa maglia e su questi tifosi.
Povero Catania… altro che povero gabbiano.
(Foto: calciocatania.it)