Risponde alle nostre domande Luca Allegra. La penna brillante di ItaSportPress ha spiegato il suo punto di vista su alcuni argomenti riguardanti il Catania. Tra questi, il bando comunale e la diatriba degli scorsi giorni tra Ferraù e Tacopina.
Buona lettura.
Luca, grazie per il tempo che stai dedicando alla nostra redazione.
“È un piacere ragazzi. Grazie a voi per la cortesia”.
Botta e risposta tra Ferraù e Tacopina: come mai, secondo te, i soci SIGI continuano a chiamare in causa il broker statunitense?
“Il motivo non è comprensibile. Temo vogliano gettare la questione in caciara forse per distogliere l’attenzione dalle loro gravissime responsabilità. La realtà dei fatti – che non è in discussione- è che il fallimento è a loro addebitabile e che la mancata messa a disposizione in funzione della cessione a Tacopina, unica opzione appalesatasi all’orizzonte, è una colpa storica. Irredimibile”.
Ritorni nostalgici, società arabe ed è di ieri la voce persino di un grosso gruppo francese: chiacchiere da bar o c’è qualcosa che bolle davvero in pentola?
“Ad oggi non ho notizie di gruppi interessati, se non altro di nessuno dallo standing acconcio. Il ritorno di Pulvirenti è impraticabile e non sarebbe una soluzione L’esotismo di taluni gruppi ci fa rammentare le fake news che nei mesi addietro anche tanta stampa ha avallato con enormi responsabilità deontologiche. Non c’è mai stato niente di serio. E non c’è neanche adesso. Tutti dovremmo, piuttosto, chiedercene le ragioni”.
Seguendo gli altri esempi (Bari e Palermo per citarne alcuni), reputi il lavoro fin qui svolto dal Comune in linea con i modi e tempi previsti?
“Del comune ho un’opinione catastrofica. Dopotutto basta vivere la città per pensarla come me. Sono preoccupato dal fatto che sia l’attuale amministrazione ad avere la penna in mano per la stesura del bando: non credo ne sia capace. Aggiungo che il peso di questa giunta, decapitata da un sindaco condannato, è pressoché nullo anche sul piano della mera moral suasion”.
Domenica sono arrivati diversi gol di ex giovani usciti dalla primavera del Catania. In tanti si vantano di ciò, ma più che un vanto, forse potrebbe definirsi come una perdita di capitale. Che ne pensi?
“È un’enorme perdita di capitale non c’è dubbio. Specie alla luce di una serie D di prossima disputa per il Catania. Molte figure sarebbero potute servire. Fa ancora più specie che taluni atleti siano riusciti a ricavarsi spazi nonostante la provenienza da realtà, come quelle locali, dove lo stato dell’impiantistica sportiva è da quarto mondo”.