Lo stadio in condizioni fatiscenti: non il miglior biglietto da visita per un eventuale imprenditore
Il futuro del calcio catanese resta in bilico. Le prospettive, infatti, appaiono tutt’altro che rassicuranti. All’orizzonte non si intravede alcun imprenditore che possa riportare entusiasmo ai piedi dell’Etna. Ad onor del vero, al momento appare più probabile un epilogo tragico, anziché la possibilità che un imprenditore capace rilanci nuovamente il Catania.
Il Massimino emblema della regressione di una squadra di calcio e della città di Catania
Le possibilità che qualcuno sposi il progetto, poi diminuirebbero drasticamente se gli occhi di qualsiasi interessato andassero a finire nella casa del Catania: lo stadio “Angelo Massimino”.
Quest’ultimo, versa in condizioni pessime: erba secca e in alcune zone del manto erboso alta quasi un metro, per non parlare di tutto il resto. Una pugnalata dolorosissima per chi è legato all’impianto catanese, ancor di più se si pensa che quello è lo stesso terreno di gioco dove l’Inter del triplete fece la sua unica sconfitta in campionato qualche anno fa.
Sembra di osservare il manto erboso di un campetto di periferia, come quelli che spesso si incontrano tra le strade di campagna, abbandonati ed incolti. La differenza è che qui si sta parlando di uno degli stadi più importanti d’Italia, che ha fatto la storia del calcio nostrano, come ad esempio la celebre frase del “Clamoroso al Cibali”. Clamoroso si, ma stavolta non per una vittoria contro l’Inter, ma per lo stato degradante che mostra un simbolo della città di Catania.
Rifacendosi alle parole dell’amministrazione comunale, che prevedeva l’avvio dei lavori nella scorsa estate, oggi avremmo dovuto raccontare altro. Purtroppo, la realtà, come spesso accade ormai nella storia del Catania, racconta tutt’altro.
La non risposta data da chi governa la città alla PiaGreen, disponibile a curare il terreno di gioco, ne è un esempio.
L’interrogativo dei sostenitori rossazzurri resta sempre lo stesso: verrà qualcuno a riaccendere la luce?
Beh, tutti ci sperano, ma è chiaro che uno stadio in tali condizioni non può fare altro che scoraggiare qualsiasi eventuale investitore. Il rischio, nonostante le rassicurazioni che arrivano da Palazzo degli Elefanti, di vedere il Catania disputare le prime gare interne della prossima stagione non all’interno del Massimino, onestamente, sembra piuttosto alto.