Mai più con SIGI, mai più SIGI, mai più soci ex SIGI o chi ne ha intrattenuto contatti diretti e indiretti. Il messaggio deve essere chiaro, soprattutto adesso, a soli otto giorni dalla scadenza fissata dal Comune di Catania per la manifestazione d’interesse.
A proposito di Comune: l’amministrazione comunale, il sindaco facente funzioni e l’assessore allo sport, non devono limitarsi a frasi di circostanza e scacciare i fantasmini di bassa lega che si affacciano da Giarre. Spostare l’attenzione verso “Ionia” non servirà a insabbiare nomi che, come funghi velenosi, riemergeranno in sede di PEC. Non ci caschiamo. Al di là delle mire-chimere su Torre del Grifo dell’imprenditore romano, il vero problema, il nodo della questione Catania, l’unico aspetto che meriti attenzione è: mai più soci SIGI.
Il Catania deve sì ripartire, ma non può “affidarsi a chiunque”, soprattutto ai suoi carnefici. Attendiamo almeno una PEC da parte dei gruppi imprenditoriali che si sono mossi in queste settimane e confidiamo nella buonafede del Comune di Catania nonostante le voci che sussurrano accordi verbali siglati con una azienda di termovalorizzatori, schermo della verità sigista.
No, non possiamo e non vogliamo crederci. Non basta, caro assessore, un post su Facebook per risolvere la questione Catania. Per carità, doveroso più che opportuno dopo lo scompiglio che si era generato in città. Ma, non è certo risolutore. Risolutrice, semmai, è una presa di posizione futura su Torre del Grifo, anche lì c’è un bando di assegnazione a prezzi irrisori rispetto al valore dell’immobile, e sul nuovo Calcio Catania che andrà, ne siamo certi, a una società forte, solida economicamente, con un progetto sportivo almeno quadriennale e che, conditio sine qua non, non intrattenga alcun legame con SIGI.
Se volete lo stadio vuoto, allora questa è la strada giusta. Il catanese è stanco di sentirsi preso per i fondelli. I giochetti lasciamoli pure ai bambini dai 2 ai 10 anni.