Cinque PEC, alcune note, altre forse improvvisate. Davvero tanta roba, alla faccia di credeva che l’appeal della città non fosse sufficiente a generare manifestazioni di interesse di un certo calibro.
Catania aspetta (tu vedi che novità!), come ha sempre fatto negli ultimi mesi. Stavolta però è diverso. Abbiamo già perso il treno Tacopina, convinti che fosse l’ultimo, e invece dopo quel Frecciarossa ecco un bolide australiano fermo al binario 1. Stavolta non ci sono dubbi: Catania ripartirà, non solo più forte di prima ma più forte di sempre, perché il piano industriale della Pelligra Group è di quello da far stropicciare gli occhi.
Ogni tifoso, dai 18 ai 99 anni, si sente felice come un bambino in queste ore. Eppure dobbiamo prima passare da Comune di Catania e FIGC prima di alzare le braccia al cielo in segno di vittoria. Catania merita una ripartenza in grande stile dopo la paturnie inenarrabili che ha patito dai “Treni del Gol” alla mancata ricapitalizzazione targata SIGI che ha condotto al fallimento.
Non esiste un Piano B: la piazza ha già scelto, vox populi, vox dei! Per quanto siano indubbiamente rispettabili le altre candidature, abbiamo la netta sensazione che si tratti di una gara impari. Ciononostante il Comune ha il sacrosanto diritto di esaminare in maniera certosina tutti i cinque fascicoli ricevuti. Una decina di giorni, poi stapperemo champagne.
(Fonte immagine: Giornale di Sicilia)