Lunga e interessante intervista concessa da mister Giovanni Ferraro ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport”. Nell’ultima domenica d’agosto, “senza pallone” per i tifosi rossazzurri, ci soffermiamo sulle parole dell’allenatore di Vico Equense:
“La società non s’è risparmiata e ha scelto atleti davvero bravi e votati al lavoro. Sancataldese? Abbiamo aggredito il campo, ci siamo inseriti. Mancavano le gambe, la testa c’era. Su questo principio continueremo a lavorare in vista del 18 settembre tenendo conto delle regole che ci portano a schierare i giovani. Gli attaccanti? Cinque sono di primo livello, ma in ogni partita si potrà variare, scegliere la soluzione migliore. A San Cataldo abbiamo creato tantissimo, ci mancava il gol, ma avremmo anche dovuto giocare in ampiezza. Più ci avvicineremo al campionato, più la squadra acquisirà intesa e lucidità anche negli ultimi metri.
Ho vissuto poco Catania come città siamo in un periodo di preparazione e l’attività resta intensa, come lo sarà sempre. Ma il rapporto con i tifosi spiega già tutto: c’è orgoglio per la rinascita, senso di appartenenza. C’è sostegno e lo sentiamo in ogni istante della nostra vita lavorativa. C’è riconoscenza, anche, verso una società di prim’ordine, con il supporto impeccabile di dirigenti, magazzinieri, staff medico, dipendenti e collaboratori. Tutto da Serie A ma oggi siamo in Serie D, guai a dimenticarlo. Il rapporto con i sostenitori è nato sotto i migliori auspici, poi sarà il campo a parlare. Dovremo farli restare sempre accanto a noi con le buone prestazioni e con i risultati.
Bisogna avere pazienza, la partita è come un incontro di boxe e spesso il colpo del ko è tale per il lavoro ai fianchi che lo precede. Dobbiamo essere tenaci e sfruttare le potenzialità, si vince anche all’ultimo minuto. Dobbiamo privilegiare sempre il concetto di utilità per il gruppo, chi gioca anche pochi minuti deve dare il massimo. Lo sa perché è stata la premessa per tutti prima della firma sugli accordi. Remiamo tutti insieme. Serve sempre togliere l’io e far prevalere il noi, quel noi è il Catania, la sua maglia”.
(fonte: catania ssd)