Abbiamo letto commenti farneticanti e sentenze infondate. Abbiamo atteso il primo giro di boa per dire la nostra. La prima settimana di ritiro precampionato a Zafferana Etnea si è conclusa ieri e se è vero che mister Luca Tabbiani ha iniziato a professare il proprio credo calcistico impartendo lezioni di tattica e interrompendo spesso le trame di gioco per imprimerlo nella memoria dei suoi adepti, è vero anche che il Catania deve ancora completare l’organico con, almeno, 6-7 giocatori di spessore assoluto più gregari.
Peccato aver trascorso una settimana senza la rosa al completo, o quasi. La pretesa di completare la rosa entro fine luglio era davvero eccessiva ma consegnare al tecnico un portiere, un altro difensore, due esterni difensivi che fungano da alternative a Rapisarda e Mazzotta sulle rispettive fasce di competenza un attaccante prolifico e uno esterno, sembrava praticabile dato che i rossazzurri, dal 19 marzo scorso, avevano già la promozione in tasca.
Il direttore sportivo del Catania, Antonello Laneri, sta lavorando 24 ore su 24, o giù di lì, ma non sempre le trattative prendono la piega sperata. Il difensore in uscita dal Crotone, Vladimir Golemic, per fare un esempio, ha scelto Vicenza scartando Avellino e proprio Catania. Definirlo un campanello d’allarme o iniziare la solita politica del sospetto, cara a molti catanesi, tifosi e soprattutto “osservatori esterni” senza alcuna implicazione sentimentale, ci sembra prematuro. Il calciomercato è ancora lungo e tortuoso, a quanto pare, ma prima di emettere giudizi sull’operato della società è sacrosanto attendere il mese di agosto, nella speranza che l’80%-90% della rosa venga completato entro la prossima settimana.
Inutile sparare sentenze, sostituirsi agli addetti ai lavori senza conoscere le dinamiche delle trattative saltate (“non hanno soldi!”, “gli altri offrono di più perché noi non ce lo possiamo permettere“, ecc.), o, peggio, sperare di avere ragione a campionato iniziato, o finito, per il sadico gusto di poter urlare: “L’avevo detto!”.
A noi tifosi non frega un fico secco di avere ragione, ci interessa solo il bene del Catania e abbiamo fiducia nella società finché i fatti (concreti: quindi una campagna acquisti deludente sulla carta a battenti del mercato chiuso o risultati altalenanti in campionato), non ci smentiranno. Per il momento, la fiducia nella società resta immutata, ma con riserva di giudizio a suo tempo com’è logico che sia. Equilibrio signore e signori. Equilibrio.