Ritardo di condizione e sfortuna, “semplicemente la Serie C“, secondo qualcuno. Sia il Benevento che l’Avellino hanno battezzato la stagione 2023/24 con una sconfitta, al pari del Catania.
Le due squadre candidate alla vittoria finale, hanno già assaggiato il sapore amaro della sconfitta nonostante campagne acquisiti faraoniche per la categoria. Il Catania, invece, deve ripartire dal primo tempo del Massimino che ha destato un’ottima impressione agli addetti ai lavori e ai tifosi accorsi in massa allo stadio e davanti alla TV.
Mister Tabbiani ha pagato un calo fisico netto dopo un primo tempo giocato dai suoi con ritmo, intensità e idee che in pochi avrebbero immaginato alla prima di campionato. Sfortuna e poco cinismo hanno contribuito a determinare la sconfitta dei rossazzurri, oltre a un abbaglio arbitrale. Sperando che la gara col Brindisi si possa disputare dopo l’incendio dello Iacovone ad opera di alcuni ultras foggiani, la truppa di Tabbiani avrà modo di cancellare lo “0” dalla casella punti e ripartire alla ricerca della promozione diretta.
Certo, ci sono alcune cose da rivedere: la sicurezza di Livieri tra i pali, che troppo spesso ha bloccato il pallone in due tempi e in occasione del gol subito è parso poco reattivo; comprendere chi sarà, eventualmente, l’alternativa di Rapisarda in caso di sua assenza; chi costruirà il gioco a centrocampo dopo il la dato da Quaini (Rizzo ha commesso qualche errore di troppo, Ladinetti forse non è ancora al top della condizione fisica), e poi Sarao ha fatto a sportellate in attacco concretizzando pochissimo mentre gli esterni, Chiricò e Marsura, hanno dimostrato di che pasta sono fatti (tecnica, visione di gioco, dribbling, sventagliate chirurgiche), ma non hanno ancora i 90′ sulle gambe com’è logico che sia.
Un’altra settimana di duro lavoro sul campo nella speranza di giocare domenica 10 settembre ore 20:45 contro il Brindisi allo Iacovone (come avevamo già anticipato lo scorso 9 agosto) o altrove: dobbiamo ripartire con una vittoria.
(foto: Catania fc)