La lettera formale inviata ieri dal sindaco di Catania, Salvo Pogliese, alla responsabile dell’Agenzia per le Entrate di Catania, Claudia Cimino, nasconde un duplice significato:
1) si tratta di un appello accorato del nostro primo cittadino consapevole che il passaggio di consegne genererebbe un cospicuo indotto per l’economia catanese:
“Ho avuto modo di confrontarmi personalmente con l’avvocato Joe Tacopina che guida la cordata di investitori disposti a rilevare le quote azionarie SIGI proprio sul presupposto della riduzione del debito creato negli anni scorsi con l’Agenzia delle Entrate. E oltre al rilancio del club calcistico che da 75 anni rappresenta la città di Catania, mi è stato rappresentato l’interesse del gruppo americano a promuovere ulteriori iniziative imprenditoriali su settori produttivi diversificati del nostro territorio”;
2) un appello per salvare il Calcio Catania dallo spettro del dissesto:
“Non sfugge che questo possa generare opportunità di lavoro e sviluppo con conseguenti ricadute anche sul valore della massa impositiva, certamente superiori a quella che verrebbe a mancare qualora venissero accettati i termini della proposta transattiva, evitando in questo modo un’ulteriore condizione di sofferenza economica del Calcio Catania a cui, peraltro, molto difficilmente potrebbe fare fronte”.
Il Calcio Catania è un patrimonio di tutti i cittadini, dilapidarlo rappresenterebbe un reato emozionale. Fermo restando che i debiti tributari debbano essere indubitabilmente adempiuti (anche con il Comune di Mascalucia, segnatamente: ICI, IMU e Tasi), e che nessun organo istituzionale può applicare scontistiche su tali oneri, la partita transattiva si gioca sulla possibilità dei creditori istituzionali di accettare la proposta di saldo e stralcio che, in caso di fallimento societario, non potrebbe essere riscossa in quanto una nuova S.p.A., quindi un nuovo soggetto giuridico, non erediterebbe i debiti pregressi.
(foto: lasicilia.it)