Dal lontano 2004 allieta le mattine di tutti i tifosi rossazzurri con la sua trasmissione radiofonica sul Catania. Max Licari, giornalista e direttore del celebre programma dedicato ai colori rossazzurri Pianeta Catania, ha risposto alle nostre domande sul brutto momento che stanno attraversando i ragazzi di Raffaele. Di seguito le sue risposte ai nostri interrogativi.
1) Max, se nel girone d’andata il Catania aveva concesso solo quattro sconfitte, nelle ultime tre giornate ne ha subìte ben due. Secondo te, a cosa è dovuto principalmente questo calo?
“Secondo me, il calo è dovuto essenzialmente ad un fattore atletico molto importante, che è coinciso con le defezioni di giocatori essenziali come Piccolo o Zanchi. A questi adesso si è aggiunto pure Silvestri. La concomitanza di queste due cose ha influito tanto su questo rendimento negativo. È ovvio che il Catania non ha un organico eccellente, ma non è neppure una squadra da buttare totalmente via come qualcuno vorrebbe fare intendere”.
2) Quanto potrebbe incidere un livello di condizione fisica e morale così bassa in vista di eventuali playoff?
“Potrebbe incidere molto perché adesso si rischia di andare ai playoff in una posizione non eccezionale. È chiaro che in questo momento il Catania ha nove punti di vantaggio sull’undicesimo posto, però rischia concretamente il quinto/sesto posto, quindi bisogna che si riprenda subito. Io suppongo che loro abbiano fatto una preparazione a gennaio in vista dei playoff, per questo hanno avuto questo calo. La speranza è che se così fosse, magari in primavera si potrà fare meglio”.
3) Una parte di tifoseria chiede ad alta voce l’esonero di Raffaele. Secondo te, è giusto fare ricadere tutte le colpe sul tecnico barcellonese?
“Raffaele è un tecnico che viene dalla gavetta e che sta crescendo. Ha cominciato bene, riuscendo a creare un gruppo. Adesso sta pagando questo momento. Secondo me, in questo girone di ritorno, soprattutto le sue scelte iniziali hanno lasciato molto perplessi. Probabilmente sbaglia la formazione iniziale e anche l’approccio alle partite, anche se certe volte è riuscito a rimediare. Il Catania ultimamente è quasi sempre andato in svantaggio, quindi evidentemente c’è un problema da questo punto di vista. Deve dare delle pronte risposte, a partire già dalla gara con la Turris, perché alcune decisioni riguardanti il modulo e gli interpreti non hanno convinto”.
4) Che idea ti sei fatto dell’impiego di Maldonado, giocatore considerato come colui che doveva prendere le redini del centrocampo rossazzurro e il cui minutaggio è invece abbastanza basso?
“Maldonado è un calciatore tecnicamente valido, ma che non ha il passo per poter stare dietro ai centrocampi più importanti della categoria. Fin quando si gioca con squadre inferiori, anche con quel passo riesce a dare un contributo importante, ma quando il livello atletico in mezzo al campo si alza, va in difficoltà. Penso che mister Raffaele non lo faccia giocare sostanzialmente per questo motivo. Tuttavia, data la composizione del centrocampo attuale del Catania, il meno attrezzato tra le squadre di medio-alta classifica, ritengo che lo si debba far giocare quasi per forza”.
5) Closing si, closing no. Ormai è un vero dilemma: come mai i tempi si sono così dilatati? E se ci sarà finalmente fumata bianca, dove credi possa arrivare il Catania con Tacopina al timone?
“Rimango molto fiducioso sul closing. In base alle informazioni che abbiamo, è un qualcosa che dovrebbe andare in porto, anche perché c’è la volontà da ambedue le parti di vendere. Nicolosi ha fatto degli investimenti importanti, ed è chiaro che questi soldi non li vuole perdere. I tempi si sono dilatati perché tardano ad arrivare le risposte da parte dell’Agenzia delle Entrate e del Comune di Mascalucia. Penso che da qui alla fine di marzo si potrà trovare una soluzione. Da Tacopina mi aspetto che non faccia un progetto solo in direzione di investimenti importanti sull’organico, ma anche sul settore giovanile, che per me è fondamentale, e del marketing e che metta dentro uomini professionali e seri”.