Turris-Catania aprirà la 31esima giornata del girone C della Serie C. In vista del match tra corallini e rossazzurri, abbiamo intervistato il giornalista Lorenzo Gentile (Eleven Sports). Con il collega campano abbiamo disquisito sul momento negativo delle due squadre, sulla sfida imminente tra le due compagini e, infine, abbiamo chiesto un suo parere sulla vicenda Tacopina.
1) Lorenzo, nelle ultime tredici giornate la Turris ha vinto una sola volta. Dov’è finita la rivelazione del girone d’andata?
“Un 2021 davvero ostico per la Turris, al contrario del 2020 che l’ha vista prima risalire in Serie C e poi assaporarne la zona play-off. In queste ultime 13 partite ha segnato solo 12 gol e ne ha subiti 28, al momento la Turris ha la peggior difesa di tutto il Girone C. Troppo pochi i gol fatti, troppe lacune difensive, ma soprattutto vedo poca fiducia nei propri mezzi. Credo che il reale problema attuale della Turris sia di natura mentale: come vincere aiuta a vincere, continuare a perdere affossa il morale, finché non si riceve una scossa (non a caso quell’unica vittoria nelle ultime 13 partite è arrivata alla primissima col nuovo allenatore in panchina). Se devo trovare un motivo di natura pratica, invece, ritengo che la Turris sia “poco squadra” attualmente: si affida al talento dei singoli (ormai mancano i gol di Pandolfi ma vedi quelli di Giannone, c’è la fame agonistica di Da Dalt, la duttilità di Romano e in difesa c’è Lorenzini che dimostra sicurezza)”.
2) Turris e Catania arrivano al match della 31esima giornata entrambe in forte crisi. Ti aspetti una partita dove regnerà la paura?
“La Turris potrebbe subire la paura per via del suo attuale trend, certamente, ma deve capire che con la paura non riuscirà neanche a provare la risalita: serve qualcosa di diverso, serve grinta. Anche il Catania potrebbe scendere in campo col timore di ripetere la prestazione scialba vista contro il Teramo, ma è vero anche che occupa una posizione ben più serena della Turris in classifica e ha comunque vinto con un ottimo secondo tempo contro il Bisceglie appena dieci giorni fa. Catania favorito ma attenzione a sottovalutare i corallini in casa (al Liguori sono arrivati 3 dei 4 risultati positivi ottenuti in queste famose ultime 13 gare)”.
3) Cosa è cambiato, sia tatticamente che in chiave di uomini in campo, con l’arrivo di Caneo?
“Tatticamente molto poco, i principi di Caneo e dell’ex mister Fabiano sono molto simili – e la scelta del nuovo allenatore, secondo me, è arrivata anche grazie a questo. D’altronde, non si può snaturare totalmente una squadra a soli due mesi dalla fine del campionato. Forse Fabiano utilizzava più un regista (Signorelli mediano nel 3-5-2), mentre Caneo preferisce un attaccante in più. Con Caneo vediamo un 3-4-3 di stampo “gasperiniano”, siccome il nuovo mister ha anche fatto parte dello staff tecnico di Gasperini, prima del suo approdo all’Atalanta. Sono cambiati, invece, alcuni uomini chiave in campo. Andato via Pandolfi, la Turris ha perso un ottimo centravanti: ora toccherà al nuovo Boiciuc e a Persano (che Caneo ha già allenato al Rieti) non far rimpiangere la sua cessione. Oltre a loro, vedo molte più chance per alcuni difensori che non hanno giocato molto con l’ex allenatore, come Loreto e D’Ignazio, che stanno prendendo il posto ai precedenti titolari, oltre al neo-arrivato Ferretti”.
4) Che novità di formazione ci sono in casa corallina? Ci saranno assenze pesanti o rientri importanti?
“In materia di assenze pesanti, la Turris spererà sicuramente di riavere a disposizione l’esterno Esempio e il centrocampista Franco, due uomini chiave sia per l’attuale che per l’ex allenatore, oltre che per la squadra: le loro assenze potrebbero sentirsi in campo. Rientra, invece, il difensore Lorenzini e sarà un ritorno molto gradito, dopo il turno di squalifica scontato saltando la gara con la Juve Stabia: globalmente è uno dei migliori della Turris, ha un ottima statura e sta sviluppando il vizio del gol sulle palle inattive”.
5) Cosa pensi del campionato del Catania? Che idea ti sei fatto della vicenda Tacopina?
“Tutto sommato, il Catania ha svolto un buon campionato: ora è in piena zona play-off, a 9 punti dall’uscita da questa zona. Non si può di certo giudicare negativamente la stagione dei rossazzurri che, con tutti i problemi societari da affrontare in contemporanea alle partite in campo, sono ora quinti in un Girone C non semplice. La squadra – come dovrebbe fare ognuna, sempre – pensi a dare il massimo partita dopo partita fino alla fine, mentre Tacopina proverà – prima con il closing con SIGI e successivamente in proprio – a risanare i fortissimi debiti del club e a rispettare l’impegno preso: riportare il Catania in Serie A in 3 anni. Con il closing che deve ancora arrivare è impossibile giudicare di già Tacopina dal suo operato: attendo con moltissima curiosità di vedere se e come crescerà il Catania sotto il nuovo presidente, le sue promesse sono molto forti e superano le mie aspettative iniziali”.